Mario + Rabbids Sparks of Hope – Recensione
Sono tornato a parlarvi di titoli tattici, genere che suscita il mio amore e interesse fin dai primi passi di Ramza Beoulve attraverso le caselle di Final Fantasy Tactics. Sono reduce dei recentissimi Moonbreaker e The DioField Chronicle, che in un modo o nell’altro non sono riusciti a centrare il bersaglio e, non vi nego, che le aspettative per questo Mario + Rabbids Sparks of Hope erano altissime. Per fortuna Davide Soliani e il suo talentuoso team di Ubisoft Milano non deludono e ribadiscono la qualità del team reinventando la formula.
È tempo di dire addio alle caselle viste nel primo titolo per abbracciare i range di movimento, che aprono la strada a nuove potenzialità d’ingaggio e rivoluzionano a 360 gradi l’approccio al titolo. Rispetto a Mario + Rabbids Kingdom Battle non è l’unica differenza strutturale, la proposta è infatti rivista fin dalle sue fondamenta, andando a delineare un level design profondamente distante e altrettanto valido.
Se siamo stati abituati a delle mappe già predisposte per la battaglia, che nella loro struttura andavano a formulare la composizione dei vari mondi, in Mario + Rabbids Sparks of Hope abbiamo un design più vicino alla controparte nipponica di quanto potremmo immaginare. Level up, grind e quest secondarie la fanno da padrone il tutto declinato in un universo composto da diorami semplicemente deliziosi, ma andiamo per gradi.
Mario, Luigi, Peach e gli adorabili Rabbids si stanno godendo il meritato riposo dopo le disavventure ambientate in Kingdom Battle, quando ecco apparire Cursa a portare scompiglio nel regno dei funghi. Questa oscura entità galattica è pronta a corrompere ogni mondo sul suo percorso al fine di portare a termine un piano tanto malvagio da far invidia a re Bowser e sua birbosità il principe Jr. A salvare l’universo ci penserà una male assortita combriccola di Rabbids ed eroi Nintendo, che saranno accompagnati lungo il tempestoso viaggio dai numerosissimi Sparks presenti in ogni mondo. Chi sono gli Sparks? Immaginate una fusione tra gli scanzonati conigli di Ubisoft e gli Sfavillotti di Rosa e avrete centrato il bersaglio.
Gli Sparks svolgono un ruolo fondamentale nell’economia di gioco di questo secondo capitolo in veste di equipaggiabili (e potenziabili) companion in grado di fornire potenti abilità attive e passive ai singoli personaggi. Se già ogni personaggio è caratterizzato e diversificato alla perfezione tra arma primaria ed abilità unica, l’abbinamento dello spark garantisce un grado di personalizzazione semplicemente delizioso, agendo in maniera verticale sulla proposta d’approccio alle singole battaglie.
Ai numerosissimi Spark si va a sommare lo skill three unico di ogni personaggio, in grado di essere personalizzato a piacere al fine di formulare le build e le strategie più disparate. Questi elementi affiancati dalla scelta dinamica della team composition offrono un altissimo grado di rigiocabilità delle singole battaglie e approcci pressoché infiniti, senza rinunciare mai all’intuitività e alla genuina semplicità d’approccio proposta da Soliani e dal suo team.
Se le potenzialità strategiche e sinergiche di Mario + Rabbids Sparks of Hope delle quali vi ho parlato finora non bastassero, i nostri beniamini possono vantare ulteriori scelte tattiche per prevalere negli scontri: siamo parlando dell’iconica scivolata, del lancio e del salto team. La scivolata è un’azione gratuita, che può essere effettuata una volta per turno da ogni personaggio attivo, decisiva al fine di sbarazzarsi di file di Goomba o per neutralizzare una bob-omba e lanciarla dunque contro le fila nemiche. Il salto team ci propone un movimento a staffetta, che sfrutta il posizionamento dei compagni per lanciarci in aria e coprire distanze impensabili o approfittare delle verticalità delle mappe.
Gli immancabili ripari dietro i quali nascondersi e negare la linea di vista sono distruttibili, così da imporre un approccio dinamico e sempre in movimento, ma se vi aspettate un titolo ammiccante agli scontri ranged vi sbagliate di grosso: non mancano naturalmente build ed eroi votati al corpo a corpo. Anche le condizioni di vittoria degli scenari si presentano diversificate e varie: gli obiettivi sono sempre interessanti e al di fuori delle sezioni di grind ci troveremo spesso a spremerci le meningi.
Durante l’avventura saremo chiamati a visitare cinque mondi principali, ognuno naturalmente provvisto di un iconico boss finale. La diversità dei biomi è piacevole e non si scosta mai dalla credibilità dell’avventura canonica à la Super Mario, il backtracking e le attività secondarie sono garantite, così come una buona quantità di missioni secondarie incoraggia all’esplorazione senza mai rubare la scena al vero protagonista dell’esperienza: gli scontri tattici.
Durante l’esplorazione saremo naturalmente chiamati a risolvere una buona dose di puzzle ambientali, per la maggior parte stimolanti ed intuitivi, senza risultare mai frustranti. A coadiuvare l’avanzamento per le fantastiche mappe avremo a disposizione una buona dose di gadget da sfruttare per risolvere rompicapi sempre nuovi e coerenti con l’ambientazione. Se le vibes di Mario + Rabbids Sparks of Hope sono pressoché perfette, non possiamo dire lo stesso dell’hardware di Nintendo Switch, che perde qualche colpo nelle sedi meno ovvie. Ho trovato i tempi di caricamento per richiamare i menu e la mappa di gioco leggermente prolissi e frustranti, ma sto davvero cercando il pelo nell’uovo in un’avventura formalmente ineccepibile.
L’eccellenza rappresentata da Soliani e dal suo team non si smentisce, confezionando un nuovo capitolo strabiliante per Mario e i suoi amici Rabbids. Invece di riproporre un more of the same, in Mario + Rabbids Sparks of Hope c’è tutto il coraggio di sperimentare, rinnovare la formula fin dalle fondamenta e mettersi in gioco. Il combat system è squisitamente semplice e diabolicamente profondo, proponendosi come una gemma perfettamente stratificata e adatta a tutti i palati.
Pro
- Stratificato, intuitivo, profondo
- Tutto il carisma di Mario e dei Rabbids
- Nuova formula di Gameplay
Contro
- Tempi di caricamento non ottimali