Mario Party 10
Erano i bei vecchi tempi del Nintendo 64 quando si affacciò sul mercato videoludico un titolo fortemente dedicato alla modalità multigiocatore e al divertimento puro con i propri amici. Stiamo parlando naturalmente di Mario Party, serie che vede i personaggi della serie di Super Mario alle prese con tabelloni in stile gioco dell’oca, in cui ci si sfida per il possesso di stelle tra un minigioco e l’altro. Questa serie ha avuto un discreto successo, al punto da arrivare adesso al suo decimo capitolo (senza tenere conto di spin off su DS e 3DS), capitolo che segna anche il debutto su Nintendo Wii U.
Purtroppo c’è da dire che la qualità del titolo è calata dall’apice raggiunto con il quarto capitolo uscito su Nintendo Gamecube, ma la speranza di ritrovare un titolo dalle fondamenta solide e divertente come quello non crolla mai. Vediamo quindi se Mario Party 10 riesce a tornare agli antichi fasti.
Un giretto in macchina
Mario Party 10, purtroppo, inizia già con una nota dolente. Questo capitolo abbandona infatti il vecchio format in cui i personaggi andavano in giro per un tabellone ridondante, per appoggiare invece una tipologia di gameplay, già vista in precedenza su Wii, in cui i quattro personaggi sono in sella a un mezzo di locomozione (una macchina, un mech, una nave o altro a seconda del tabellone) e lanciano i dadi a turno per avanzare di caselle tutti quanti insieme, anche se solamente chi è alla guida in quel momento otterrà svantaggi e benefici da ciò che incontrerà lungo il cammino. Senz’altro tattico, quindi, l’utilizzare dadi a lunga o corta gittata a seconda di cosa ci troviamo di fronte così da poter rubare bonus agli avversari oppure costringerli a qualche brutto tiro mancino. Purtroppo va a perdersi completamente l’individualità dei giocatori e la loro corsa alla stella. Persino i minigiochi vengono perduti, una volta uno alla fine di ogni turno, e stavolta invece dedicati solamente a certe caselle, quindi di certo più rari (a meno di una grossa fortuna con i dadi che faccia capitare spesso le sfide).
Obiettivo dei giocatori non è più il raccogliere stelle, quanto invece il raccogliere più ministelline possibili, ottenibili su certi punti della mappa oppure vincendo i minigiochi (che quindi non servono più a vincere gettoni, i quali non sono presenti in questo capitolo). Alla fine di tutto chi avrà più mini-stelle sarà il vincitore, ma il tempo limite non è più delineato, come un tempo, da un certo numero di turni giocabili, ma è invece deciso dalla lunghezza stessa del tabellone che ha un inizio e una fine ben precisi. A metà e a fine tabellone, i giocatori dovranno affrontare un minigioco contro un boss, che offrirà grandi quantità di mini-stelle a chi lo sconfiggerà ottenendo più punti nella sua lotta.
In tutto ciò, come sempre, è presente anche Bowser, che però è imprigionato dietro sei sbarre che gli impediscono di fare i suoi comodi. Queste sbarre sono numerate da uno a sei, e ogni volta che il dado mostrerà un numero, la sbarra corrispondente sparirà, liberandolo quindi una volta che tutti e sei i numeri saranno comparsi durante la nostra partita. L’apparizione di Bowser significa anche la comparsa degli spazi Bowser sul tabellone, che toglieranno stelle ai malcapitati oppure li costringeranno a minigiochi sfida o particolari sfide in cui a vincere sarà l’ultimo classificato invece che il primo.
Una festa di modalità
Ciò di cui abbiamo parlato è la modalità Party, quella principale in cui un gruppo da uno a quattro giocatori (con la CPU che può sopperire alla mancanza di alcuni dei quattro) si sfidano su un tabellone a scelta. Ma in Mario Party 10 sono presenti anche altre due modalità totalmente nuove.
La prima è la modalità Bowser Party, dove il gruppo di quattro giocatori collaborerà, invece di gareggiare, contro un quinto giocatore munito di Wii U Gamepad che userà Bowser. Dopo ogni turno dei giocatori, Bowser lancerà più dadi per cercare di raggiungere il gruppetto. Nel caso ci riesca partirà un minigioco tutti VS Bowser dove il re dei Koopa cercherà di togliere agli eroi più vite possibile, mentre la vittoria finale andrà invece ai quattro malcapitati se riusciranno ad arrivare al termine del tabellone almeno con una vita ancora tra le loro manine
La seconda nuova modalità è la Amiibo Party. Come è ben chiaro dal nome, questa modalità è giocabile solamente se si possiede un Amiibo compatibile (rendendoli identici a eventuali DLC, dunque). A seconda dell’Amiibo utilizzato, potremo giocare su un tabellone nuovo di zecca personalizzato per quel personaggio, con tanto di potenziamenti pronti a scuotere le cose (per esempio con l’Amiibo di Mario saranno presenti i funghi per diventare giganti). Decisamente una simpatica aggiunta, anche se il non poterla utilizzare senza Amiibo fa un po’ storcere il naso. Da accessori totalmente facoltativi si stanno trasformando in veri e propri orpelli obbligatori per avere a disposizione il 100% dei giochi.
[signoff icon=”quote-circled”]Con una nuova veste grafica e modalità aggiuntive, Mario Party 10 fa il suo debutto come serie su Wii U, purtroppo non senza alcune pecche. Il ritorno al format della “macchina” che tutti i personaggi guidano insieme, il ristretto numero totale di minigiochi, e il fatto che una modalità su tre sia disponibile solamente previo acquisto degli Amiibo, fa decisamente storcere il naso. Mario Party 10 rimane un acquisto consigliato per tutti coloro che amano giocare assieme agli amici per una piacevole serata, ma gli antichi fasti di Mario Party 4 sono ancora ben lungi dal ritornare.[/signoff]