Mario Kart 8 – Mario Kart 8
Di Nintendo si dicono tante cose, alcune belle, alcune brutte, tuttavia tra tutte queste cose si può sicuramente concordare che è una casa che sa come creare hype. I giochi Nintendo sono sempre stati, nel corso degli anni, simboli di quasi venerazione per i suoi fan, ma sono alcuni in particolare i titoli che hanno portato la gente in tutto il mondo ad attendere trepidanti, contando i giorni alla messa in vendita di un determinato gamesoft. Potremmo dire ciò di Super Mario, di Zelda, probabimente di Smash Bros., ma possiamo senz’altro dirlo anche di Mario Kart, serie che ha uno smodato numero di estimatori in ogni dove e che la Nintendo spera possa aiutare a risollevare le sorti della sua sfortunata WiiU.
Una corsa sottosopra
Mario Kart è una serie che difficilmente dovrebbe aver bisogno di presentazioni, essendo al suo ottavo capitolo in un corso e iniziato ai tempi del lontano SNES. Tuttavia facciamo gli onori di casa, e diciamo in maniera piuttosto veloce che questa non è la solita corsa di macchine che ci si può aspettare da giochi come Gran Turismo o Forza Motorsport, è piuttosto una folle gara tra personaggi altrettanto folli, che sulla loro strada possono trovare anche cubi contenenti letali armi per mettere fuori gioco gli avversari per qualche secondo, o utili oggetti per migliorare il proprio tempo e raggiungere nemici che si trovano in una posizione migliore della nostra. Tuttavia, cosa è migliorato in 8 capitoli, poco alla volta, in maniera che questa serie sia ancora così amata? Quali sono i criteri che spingono i fan a non pensare che Mario Kart non sia sempre lo stesso gioco?
La grafica è sicuramente uno di questi fattori, come è giusto che sia con l’avanzare delle generazioni, e in fondo è questo quello che migliorano di volta in volta anche i giochi di corse classici. In ogni caso questi ultimi son costretti a focalizzarsi su di essa, radice principale delle loro produzioni che non hanno modo di “inventare” nulla, cosa che non si può certo dire di una serie particolare come Mario Kart. Da una parte abbiamo i personaggi che nel corso degli anni sono aumentati e cambiati, fino ad arrivare a un Mario Kart 8 che sotto questo punto di vista ha forse fatto storcere il naso a molti a causa dell’assenza di corridori ormai amati quali Tartosso, stavolta assenti, mentre da un’altra parte abbiamo senz’altro i tracciati, sempre diversi in ogni capitolo, in un numero di 16 nuovi di zecca, e altrettanti remake di piste prese da Mario Kart precedenti.
Tuttavia, così come negli ultimi episodi si è cercato di portare qualche ventata di novità come l’introduzione dei deltaplani e delle sezioni acquatiche, anche in Mario Kart 8 Nintendo ha cercato non solo di risistemare l’equilibrio del gameplay ma anche di inserire nuovi spunti di gioco. In questo caso sono presenti nelle piste delle sezioni antigravità, nelle quali potremo far viaggiare i nostri kart o le nostre moto sui muri o addirittura sui soffitti. Ciò può accadere su tracciati predefiniti, dove la gravità diventa qualcosa di inesistente e le strade finiscono sottosopra come nulla, ma può anche essere una nostra scelta, per trovare scorciatoie sui muri e fare tempi più brevi rispetto a chi invece corre per terra in maniera “banale” come tutti.
Gare tra professionisti
Passiamo adesso a impressioni un po’ più tecniche lasciate da questo gioco. Nonostante sia molto amato anche dal pubblico casual, Mario Kart è anche una serie che ha attirato tantissimi giocatori a livello molto alto, tanto che ci sono tornei su tornei, online ma anche alle fiere e agli incontri tra appassionati. Minime differenze nei titoli che per molti potrebbero non significare nulla, per un esperto potrebbe invece essere un cambiamento rivoluzionario. Nonostante a prima vista infatti non sia intuibile, Mario Kart 8 si differenzia di molto dal 7 in termini di gameplay e di maneggevolezza, e i set di parti che l’utente può scegliere per creare il proprio veicolo (quindi carrozzeria, ruote, e deltaplano), nonostante cambino di molto le statistiche dei veicoli, non influiscono più in maniera radicale nell’equilibrio rispetto a prima. Una volta, anzi, si giocava incentrandosi solo e unicamente sulla velocità del veicolo, che era l’unica statistica importante, mentre con Mario Kart 8 l’equilibrio è stato cambiato così profondamente da rendere la velocità diversa tra due veicoli qualcosa di molto più attenuato, e dando invece importanza a tutti gli altri fattori.
La maneggevolezza ci permetterà di riuscire alla perfezione in curve e svolte che altrimenti, con un kart basato sulla sola velocità, ci avrebbero portato sicuramente a dare qualche bel bacino al muro; l’accelerazione sarà fondamentale soprattutto ora che oggetti piuttosto comuni, come i gusci rossi, tendono a far rimanere per terra il personaggio un po’ troppo a lungo, mentre il Grip ci permette di avere un controllo migliore del veicolo in tracciati fuori strada come su neve, ghiaccio, o deserto. Questo significa che l’equilibrio è stato perfezionato al punto che, a seconda della pista su cui ci si trova a gareggiare, potrebbe essere più indicato un set di oggetti piuttosto che un altro. Quello che è chiaro, dunque, è che è improbabile che online verrà usato, come un tempo, lo stesso personaggio e lo stesso set di Kart da tutti essendo la combinazione più forte, ma finalmente sarà davvero la preferenza del giocatore e la strategia a seconda delle piste da affrontare che la faranno da padroni.
Le partite competitive di alto livello poi vedranno l’influenza anche di alcuni fattori che sembrano riprendere, in parte, aspetti dei primissimi Mario Kart come quelli del SNES o del N64, e tra questi vi è la frequenza delle armi e degli oggetti. Mentre negli ultimi capitoli i primi in classifica nella corsa ottenevano quasi sempre solo oggetti poco potenti quale il guscio verde mentre gli ultimi sempre oggetti molto utili e forti, questa volta, così come nei primi episodi della serie, la cosa sembra essere più casuale. Non sarà infatti raro trovare l’ultimo nella gara con un guscio verde mentre un secondo classificato con in mano un triplo fungo. Tra le altre cose, sono stati anche aggiunti dei nuovi oggetti al catalogo, come per esempio l’8 Matto (uguale al 7 Matto del precedente capitolo, che dà tutti gli oggetti del gioco in una volta sola, ma che in questo caso aggiunge anche una moneta speciale che aggiungerà due denari alla nostra collezione, i quali, ricordiamo, garantiscono un boost alla velocità una volta al numero di 10) oppure il potentissimo Super Clacson, che non solo colpisce tutti i kart attorno a noi ma distrugge anche qualunque oggetto offensivo ci verrà gettato contro, compreso il famigerato Guscio Blu.
I replay (e la Mario Kart TV dove possono essere caricati i propri video, anche su Youtube), sono una vera e propria manna dal cielo per coloro che giocano in maniera agonistica: è possibile infatti mandarli avanti e indietro nella maniera che più preferiamo, anche in maniera accelerata o in slow motion, così da controllare alla perfezione ogni minima sbavatura dei nostri movimenti e capire, soprattutto nei Time Trial, dove sbagliamo e cosa dobbiamo aggiustare per fare un tempo sempre migliore. Naturalmente potremo sfidare anche i fantasmi degli sviluppatori e degli altri utenti che hanno fatto i tempi migliori, così che sia sempre presente una classifica aggiornata riguardo i record mondiali di velocità in ogni singola pista.
Anche l’online, nonostante non abbiamo avuto modo di provare i server, sicuramente permette una grande varietà di scelta grazie anche alla possibilità di creare dei tornei privati, ai quali i partecipanti possono entrare solo previo inserimento di un codice segreto.
Tecnica da capogiro
Dopo aver parlato del gameplay, vediamo il lato tecnico del gioco. Graficamente Wii U dimostra le sue massime capacità: i menù sono colorati e molto gradevoli, e il gioco è fluido, con magnifici modelli poligonali e animazioni. La cosa migliore in assoluto nel gioco, però, sono i tracciati: questa volta la Nintendo ha davvero superato sé stessa, e non solo ha creato delle piste fantasiose e divertenti, ma sono ricche, ricchissime di particolari. Ovunque ci si giri ci sono dettagli, anche piccoli e sciocchi, ma realizzati con estrema cura e originalità. L’unica pecca riguarda il multiplayer locale, che a 4 giocatori finisce a girare a 30 fps e spesso a perdersi anche qualche frame in più, cosa che può risultare problematica per chi si affida completamente alla precisione nei propri comandi. Il comparto audio ci dona gli effetti sonori a cui siamo sempre stati abituati, uniti a musiche davvero belle e piacevoli, molte delle quali persino orchestrate. Per quanto riguarda la longevità, quella come al solito in questi titoli è virtualmente infinita, poiché anche dopo aver completato tutte le otto coppe in tutte e tre le difficoltà e dopo aver sbloccato tutti i Kart e tutti i personaggi, si possono sempre migliorare i propri tempi con le prove, giocare con gli amici, e naturalmente, gareggiare online per arrivare in vetta a tutte le classifiche.
In conclusione
Mario Kart 8 è il titolo che salverà WiiU? Non sappiamo se possa essere considerata una killer application, per quanto sia una serie gradita. Difficilmente la console verrà comprata apposta da qualcuno che non sia un vero appassionato. Quindi magari non ci sentiamo di affermare che grazie a MK8 la console venderà milioni e milioni di unità extra, tuttavia possiamo affermare per certo che chi possiede già la console, non dovrebbe esitare nemmeno un minimo istante a comprare questo titolo. A parte qualche piccolo difetto, finora Mario Kart 8 ci è sembrato forse il migliore titolo della serie sotto tutti gli aspetti, e soprattutto sotto il più importante in assoluto in un gioco simile, l’equilibrio. Imperdibile.