MADiSON VR | RECENSIONE
MADiSON VR è, come ci si può immaginare, la versione in realtà virtuale del videogioco horror psicologico uscito nell’estate del 2022 (qui la nostra recensione). Una cosa è certa: da adesso in poi la mia bolletta della luce sarà molto salata, perché non ho più intenzione di spegnere le luci quando farà buio. Non avevo mai giocato prima la versione “flat” di MADiSON, pertanto ho potuto assaporare tutta l’esperienza nella salsa della realtà virtuale, potendo vivere la mia blind run al massimo dell’immersività. Giocare a MADiSON VR è stata fin da subito un’esperienza snervante, intensa e con tutto ciò che si può desiderare dal genere horror per un gioco in realtà virtuale.
Non sono mai stato un tipo impressionabile, almeno fino ad oggi: questo titolo ha saputo superare i limiti della mia fermezza mentale riuscendo a spaventarmi in modo inaspettato. Partendo da questa premessa, in questa recensione racconterò perché MADiSON VR è probabilmente il gioco più spaventoso presente nel panorama della realtà virtuale, con tutti i sui pro e i suoi contro.
MADiSON VR – Trama e gameplay
Il gioco si apre con il nostro protagonista, Luca, che si sveglia coperto di sangue con suo padre che bussa alla porta, apparentemente infuriato perché Luca ha fatto a pezzi il resto della famiglia, macellandoli come bistecche. Un paio di foto sembrano sostenere questa idea, ma è davvero successo? Sta al giocatore elaborare la vera storia esplorando la casa, un tempo luogo di un rituale demoniaco condotto da Madison Hale, che in quell’occasione ha brutalmente ucciso quattro persone.
Il gameplay di MADiSON consiste nel risolvere degli enigmi – alcuni dei quali abbastanza ovvi, altri molto elaborati – che ti faranno grattare la testa. Foto che devono essere ricomposte, candelabri da posizionare correttamente e molte cose che devono essere sbloccate con chiavi o altri oggetti. Inoltre Luca possiede una vecchia macchina fotografica in stile Polaroid che viene utilizzata per risolvere i misteri.
Ad esempio, quello che potrebbe sembrare un muro bianco e apparentemente inutile può essere fotografato e l’immagine mostrerà che ci sarà scritto sopra un numero che potrebbe essere parte di un codice per un lucchetto. Una volta scattata, la foto deve essere scossa come nella vita reale per vedere l’immagine, un dettaglio che premia l’immersività di gioco.
Scattare una foto potrebbe sembrare una cosa da niente, ma non quando scattandola il flash rivela un orribile demone che ti urla da dietro una porta. Fortunatamente gli sviluppatori hanno fatto un buon utilizzo dei jumpscare senza renderli banali. In una prima parte del gioco ti trovi in un seminterrato allagato, dovendo utilizzare un segnale radio per capire dove scattare una foto.
Onestamente pensavo di non star azzeccando la soluzione del puzzle, dato che anche scattando la foto nel punto giusto il segnale si spostava semplicemente da qualche altra parte. Alla fine mi stavo annoiando e frustrando, quindi ho preso in mano la fotocamera ed ho scattato la foto con nonchalance, solo per sentire un demone urlare e correre dritto verso di me. Il terrore della scena mi ha fatto perdere l’equilibrio per lo shock e per questo motivo consiglierei di giocare seduti piuttosto che in piedi!
L’inventario di gioco in cui puoi trasportare gli oggetti per risolvere gli enigmi è limitato. Tecnicamente hai spazio per dieci elementi, ma poiché non puoi scartare la fotocamera, il diario e le foto, in realtà sono sette. Ciò significa fare un po’ di backtracking attraverso la casa fino a una cassaforte dove puoi riporre gli oggetti ad ogni necessità.
Il gioco è stato chiaramente ispirato al leggendario P.T. poiché lo scenario di gioco è abbastanza compatto ma le stanze si muovono e cambiano mentre guardi nell’altra direzione, un po’ come accadeva nella famosa demo di Silent Hills. Il sound design fa molto bene il suo lavoro, urla e musiche orchestrali quando qualcosa cerca di mangiarti la faccia, colpi sordi e tonfi lontani echeggiano per la casa mentre vaghi.
MADiSON VR – Accessibilità dei comandi e analisi tecnica
Sebbene inizialmente ci fossero alcuni problemi davvero terribili con i controlli VR (anche solo afferrare la maniglia di una porta era un lavoro che richiedeva molti tentativi), sembra che la patch del day one abbia risolto parecchi di queste magagne fondamentali, tuttavia ci sono ancora alcuni problemi con l’implementazione della realtà virtuale.
Il gioco ti consente di impostare il modo in cui giri la visuale, con salti di 45 gradi o movimenti fluidi, ma non esiste un’opzione di teletrasporto e non c’è modo di impostare la velocità con cui ti muovi. Ho dovuto controllare i comandi varie volte per assicurarmi di aver effettivamente premuto il pulsante di corsa poiché nella migliore delle ipotesi è una “passeggiata moderata” e questo distrugge davvero parte dell’immersione quando provi a correre via da un demone per lo spavento.
La cosa più fastidiosa è che il testo a schermo che ti avvisa che una porta è chiusa non si muove con la visuale ed è quindi fuori dal tuo campo visivo quando guardi le maniglie. Tuttavia, il massimo dei voti va al pieno utilizzo del feedback tattile di PSVR2, in particolare per la vibrazione del casco che pulsa quando Luca ha mal di testa, e anche per le pulsazioni casuali sui controller: un modo davvero intelligente per tenerti immerso in quanto rende l’idea di un qualcosa nel buio che ti accarezza mentre cammini.
La qualità visiva è ottima, seppur con qualche sbavatura in fase di caricamento delle texture o nella riproduzione delle braccia del protagonista. Ma i dettagli presenti sugli oggetti sparsi per la casa sono ai livelli delle altre opere presenti su PSVR2 come Resident Evil Village, tanto da poter leggere una lettera o un foglio senza l’ausilio del tasto “leggi” che trascrive a schermo cosa c’è scritto.
L’atmosfera horror classica creata da Bloodious Games è molto ispirata, e alcuni dei luoghi della casa sono pieni di cliché familiari ma ben progettati. Il simbolismo demoniaco dipinto sulle pareti; scarafaggi che strisciano su tutto il pavimento; statue religiose e teschi di animali appesi al muro. Il tutto reso magnificamente su PSVR2, con l’illuminazione così ben implementata che non puoi mai rilassarti veramente nel timore che qualcosa possa farti saltare in qualsiasi momento.
Un’ultima nota: la fine del gioco mostra una rappresentazione di autolesionismo e in VR l’effetto è piuttosto estremo. Tienilo presente se il tema potrebbe triggerarti, perché se non sei avvezzo ai titoli horror e ti reputi un giocatore impressionabile ti suggerisco di giocare a qualcos’altro.
In conclusione
La versione in realtà virtuale di MADiSON si conferma essere più spaventosa e immersiva che mai, tanto da essere probabilmente l’esperienza più terrificante presente attualmente nel panorama della realtà virtuale. Se sei un appassionato di horror e pensi di avere i nervi saldi, MADiSON VR è il gioco perfetto per te.
MADiSON VR è disponibile per PSVR2 in digitale direttamente dallo store.
Non esente da difetti, ma terrificante e profondo al punto giusto.
Pro
- Sound design e atmosfera immersivi
- Storia avvincente con colpi di scena
- Veramente terrificante in alcuni punti
Contro
- I comandi in VR andrebbero rivisti
- Alcune texture poco accattivanti
- Alcuni enigmi potrebbero risultare tediosi