Madden NFL 17 – Recensione
Il football americano non è certo lo sport più amato nel Bel Paese e sicuramente non uno dei più facili da seguire se non si conosce a fondo le sue dinamiche, le sue regole e le sue tattiche molto complesse. Lo stesso discorso si può applicare alla serie di Madden NFL 17, uscita di fine agosto ormai classica nel calendario videoludico e difficilmente un gioco da consigliare a chi avesse semplicemente voglia di un po’ di svago casuale di fine estate.
Tuttavia, per chi, come il sottoscritto, ha una passione davvero intensa per questo splendido sport, la serie di Electronic Arts resta un appuntamento imprescindibile e atteso ogni singola stagione. Grazie al momentaneo monopolio ottenuto nei diritti, Madden NFL rimane l’unico svago virtuale e con licenza per gli appassionati del gridiron e lo sviluppatore di EA Tiburon passo dopo passo sta realizzando quello che anche quest’anno si dimostra una delle simulazioni sportive certo meno immediate ma più di successo e fedeli allo sport che ricalca, un po’ come succede con il basket e NBA 2K. Questa dell’accessibilità, specialmente al di fuori del suolo natio, è una problematica che Madden – a differenza anche di altre produzioni come NHL – soffre da sempre e riconosce direttamente nei suoi giochi, riempiendoli di sapienti e longevi tutorial. Se Madden NFL 17 fosse la vostra prima esperienza con il football americano virtuale (e presto vi spiegheremo le ragioni per la quale sarebbe un’ottima idea) il consiglio è appunto quello di iniziare da Skills Trainer, l’accademia per imparare tutto quello che serve sia sul gioco sia sullo splendido sport sul quale si basa.
Tenete duro e non ve ne pentirete
Per chi invece fosse già familiare con la serie, meglio parlare di cosa porta in dote il capitolo di quest’anno rispetto al passato. Difficile sempre per questi titoli sportivi annuali rivoluzionare la propria struttura in 12 mesi, ma il lavoro svolto da Electronic Arts quest’anno, concentratosi in particolare nel migliorare nettamente alcune pieghe del gameplay, è encomiabile. Non stiamo parlando di un Madden in grado di aggiungere nuove modalità incredibili o di cambiare completamente magari il sistema di passaggi o la difesa, bensì di un episodio che è andato a toccare parti del gioco che in passato erano state magari ignorate nel lavoro di restyle.
Per esempio, in Madden NFL 17 esordisce un inedito sistema per i calci piazzati, i punt e i kick-off, il quale prevede da ora tre tocchi e molti modificatori prima di rilasciare il pallone. Un livello di complessità aggiuntivo che limita decisamente il problema dei calci, forse fin troppo semplici fino ad ora. L’altro elemento che ha visto innovazioni decise è il running game. Chiaro, la tentazione, specialmente impersonando gente come Tom Brady o Aaron Rodgers, è quella di affidarsi principalmente agli spettacolari passaggi per avanzare il proprio drive offensivo, ma chiunque conosca un minimo il football sa quanto siano importanti le corse per il bilanciamento di una partita. Anche EA Tiburon deve aver fatto lo stesso ragionamento e ha lavorato tantissimo sulle animazioni e le mosse dei running back, ora molto più fluide e divertenti da giocare. Quando approccerete infatti uno scontro a difficoltà Pro o minore, a schermo apparirà un suggerimento sulla mossa da effettuare (uno spin o magari un juke laterale) per superare l’avversario. A difficoltà più elevate invece tutto sarà sulle spalle del giocatore, con una più che buona varietà di soluzioni; inoltre, è diventato – realisticamente – molto più frequente vedere collisioni complesse tra attaccanti e difensori: capiterà spesso che RB potenti come un Lacy di turno riescano a scrollarsi di dosso i placcatori, avanzando per numerose yarde dopo il contatto.
Giocare a Madden, specialmente dopo i miglioramenti degli ultimi anni nel gioco difensivo, non è mai stato così divertente, ma alcuni problemi storici sono ancora presenti sfortunatamente, come per esempio l’eccessiva frequenza degli intercetti durante i lanci poco accorti (sbagliare ci sta, ma nella NFL rimane un’occorrenza piuttosto rara). Molto meno raro è invece vedere penalità comminate alle squadre, le quali restano un’evenienza invece molto meno frequente nel gioco. Certo, non è che siamo qui a chiedere l’introduzione di tante interruzioni nelle partite, magari difficilmente comminabili ad azioni dirette del giocatore, tuttavia se Electronic Arts vuole puntare al realismo, dovrà inserire molte più situazioni di questo tipo nei suoi futuri prodotti.
Una lunga stagione caldissima
Mentre è alle porte la stagione ufficiale della NFL, la prima dell’era post Peyton Manning, anche Madden scalda i motori, riproponendo ai giocatori la sua impressionante (comune a tutte le produzioni EA) offerta di modalità e possibilità. Una volta familiarizzato con i comandi con qualche amichevole infatti vorrete quindi affidarvi magari a una delle modalità chiave del gioco, le quali risultano affinate ma bene o male le stesse rispetto al titolo di un anno fa. Classica èFranchise, la stagione comprensiva di elementi da manageriale, nella quale abbiamo molto apprezzato la semplificazione delle sessioni di allenamento, nelle quali prima di ogni partita potremo allenarci a uno schema offensivo e uno difensivo, concentrandoci inoltre sullo sviluppo di tre giocatori selezionati; allenarsi in maniera efficace darà notevoli bonus sul campo! Altri invece si getteranno su Ultimate Team, modalità mutuata da FIFA e altrettanto efficace anche nel football. Costruite la vostra squadra con i pacchetti d’espansione, prima di affrontare sfide in singolo o magari partite online con i dream team dei vostri amici o degli allenatori di tutto il mondo.
Una piacevole aggiunta, sempre riferita alla Franchise, è quella dei Moments. In pratica, selezionando questa opzione, non dovremo necessariamente giocare ogni partita della stagione dall’inizio alla fine, bensì sarà la CPU a simularne la gran parte, lasciandoci intervenire sul campo nei momenti decisivi, magari quel terzo down e lungo alla fine del secondo quarto o quel grosso stop difensivo richiesto al termine della partita. Ovvio, non è bellissimo affidarsi alla simulazione per portare avanti le proprie stagioni, ma siccome in Madden ogni scontro può portare via anche più di 40’, per arrivare a diventare leggende virtuali della NFL, i Moments risultano davvero comodi. Infine, Madden NFL 17, sebbene presenti una OST incolore, si fa notare per il suo commento tecnico davvero entusiasta e di grande qualità. Finalmente abbandonata la celebre ma ripetitiva e vetusta coppia Simms-Nantz, EA Tiburon lancia due nomi meno conosciuti ma molto caldi: Brandon Gaudin e Charles Davis. Non solo i due ragazzi donano una ventata d’aria fresca al commento della serie, ma il fatto che risiedano molto vicino agli studi di sviluppo permetterà alla telecronaca di Madden NFL 17 di essere aggiornata molto frequentemente. Già ora è possibile sentire il dinamico duo parlare dei risultati dei match di preseason solo di qualche giorno addietro, elencando statistiche e offrendo riflessioni e curiosità: un elemento introdotto da NBA 2K qualche anno fa, ma perfezionato oggi da Madden. Siamo davvero curiosi di vedere cosa si inventeranno a stagione iniziata!
Madden NFL 17 si dimostra così uno splendido capitolo della serie e un regalo prestagione perfetto per ogni appassionato di Football. Magari dovremo aspettare ancora un annetto prima di vedere innovazioni come la modalità The Journey di FIFA, ma per adesso abbiamo davvero poco da lamentarci.
Pro
- Nuovo commento aggiornato in diretta
- Rinnovato e ottimo sistema di corse e calci
- Sempre tanta roba da fare
Contro
- Ancora troppi intercetti
- Nessuna nuova modalità