Luftrausers
Quando “Seconda guerra mondiale” e “aerei” finiscono nella stessa descrizione di un gioco, la maggior parte delle persone scappa, temendo di avere fra le mani uno degli impossibili simulatori che solo pochi eletti sono in grado di comprendere e apprezzare. Non è il caso dell’ultima fatica dello studio Vlambeer, intitolato Luftrausers, un gioco arcade 2D che, in quanto tale, è agli antipodi della simulazione. Eppure, non per questo è meno difficile o elitario. Scopriamo perché.
Premere su per cominciare
La formula base è banalissima: con un aereo lanciato in mezzo al mare, il giocatore si trova in una partita infinita dove dovrà cercare di distruggere quanti più velivoli e navi possibile prima di essere inevitabilmente sopraffatto, allo scopo di ottenere punti e competere nella classifica globale – un classico. Ma è chiaro che Luftrausers non sia così scontato: la semplicità dei comandi (essenzialmente muoversi e sparare), unita alla frenesia degli scontri, cattura e coinvolge da subito anche i giocatori meno capaci, grazie anche all’accattivante stile grafico “pixeloso”, fatto di contrasti color crema e cremisi.
Ad invogliare il miglioramento ci pensa un sistema di missioni (100 in totale) che chiede di volta in volta al giocatore di compiere determinate azioni, quali il raggiungimento di un certo punteggio, l’eliminazione di un certo numero consecutivo di nemici, e così via. La ricompensa? Nuove parti per l’aereo, diviso in tre parti tra motore, corpo e arma; le combinazioni possibili, una volta sbloccati tutti i potenziamenti, sono ben 125, ognuna delle quali ha un suo nome e modifica l’approccio al gioco, anche in maniera piuttosto esilarante – basti citare la possibilità di rendere l’aereo in grado di andare sott’acqua, sparare raggi laser, e causare un’esplosione atomica una volta distrutto.
Chiptune
Una peculiarità del gioco è che la personalizzazione non coinvolge solo il gameplay, ma anche aspetto e musica: quest’ultima, in particolare, è creata dinamicamente in base alle parti di aereo usate, rendendo quindi possibili variazioni per ogni singola combinazione di velivolo. Per quanto concerne l’aspetto, certe missioni porteranno all’ottenimento di nuove palette di colori da applicare al gioco, sempre piuttosto contrastanti, con risultati talvolta piacevoli o divertenti, ed altri invece al limite della tortura ottica.
Piccoli aerei crescono
Non c’è molto altro da aggiungere alla descrizione, quindi veniamo al punto: perché Luftrausers dovrebbe interessarvi? Innanzitutto, come già detto, il gioco sembra talmente alla mano da invogliare a provare e riprovare, salvo poi scoprire che più si è capaci, più il gioco punisce mandando stormi di aerei e flotte di navi; il sistema a missioni, inoltre, è molto motivante, così come i trofei, che sposano perfettamente il genere. Allo stesso tempo, questo è probabilmente il suo limite: una volta sbloccato tutto, difficilmente troverete voglia di continuare. Non che ci riuscirete facilmente, perché per arrivare al 100% bisogna superare le missioni della modalità difficile, che raggiunge livelli di sadismo pari a quella dei bullet hell giapponesi. E i difetti? Veramente esigui: l’unico problema di rilievo è dovuto ai rallentamenti quando ci sono troppe cose che esplodono, ma per il resto il livello di pulizia da bug di questo titolo è esemplare.
Compratelo
Luftrausers è un gioco sicuramente da provare e che vi terrà incollati allo schermo per un pezzo, tanto è vero che chi vi scrive ha dovuto fermarsi più volte nel corso della recensione, preso dallo spasmodico bisogno di riprovare a battere una maledetta missione. La prova si basa sulle versioni PS3 e PSVita, essenzialmente identiche, che potete comprare in un’unica soluzione Cross Buy dal PSN. Ci sentiamo però di consigliarlo maggiormente su PSVita, in quanto vi si adegua perfettamente e risulta molto gradevole sullo schermo della portatile di Sony.