Lovingly Evil – Recensione
Il vecchio adagio aveva e ha ragione, non lo si può negare: “la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni“. Forse allora, se un breve volo pindarico lo concede, l’inferno è popolato da persone con buone intenzioni, persone con sentimenti “mortali” quali l’imbarazzo, la gelosia, la frustrazione… e perché no, l’amore.
Lovingly Evil ci mette proprio nel contesto di scoprire il lato buono di ognuno di noi e lo fa mettendoci davanti chi, per antonomasia, rappresenta malvagità, malignità e diabolicità: i cattivi più iconici della letteratura e dell’intrattenimento, quelli che decenni fa ci incutevano paura e si definivano come i villain delle storie che ci venivano raccontate ma che ora, con l’età adulta e la disillusione del manicheismo morale ormai alle spalle, non possono che fare inconsciamente appello ad una qualche nascosta, profonda, interdetta parte di noi.
Sviluppato da Lizard Hazard Games e Green Man Gaming, Lovingly Evil ci vede partecipare ad una convention di cattivi per eccellenza, evento con tanto di area ristoro, negozi di “merchandise” e interessanti conferenze. Tutto inizia con la creazione del personaggio, sezione che da buono spazio alla definizione del nostro “alter ego”, ma che non si riflette enormemente in quella che sarà la nostra esperienza di gioco: da un lato puramente meta è un concetto piacevole e ben accetto, anche perché chiunque a questo mondo ha diritto di amare ed essere amato, però dal lato ludico pecca di una leggera superficialità che fa un poco storcere il naso.
Scelto e creato il nostro personaggio, si parte per la conferenza. Sin da subito si nota il tono profondamente (auto)ironico di Lovingly Evil, condito di citazionismo e sarcasmo, mai eccessivo e sempre in grado di regalarci un sorriso. Girando per i vari “hub” che la mappa della struttura che ospita la conferenza offre, incontreremo i diversi potenziali destinatari del nostro interesse e affetto: da una dama pericolosa più del veleno ad un appassionato di floricoltura che molto ricorda un Dorian Gray vampiro, fino a Satana stesso e ad un nostro clone. Insomma, a questa conferenza, ce n’è davvero per tutti i gusti.
Ecco allora che si parte con il conoscere questi eccentrici personaggi, prima concedendosi una generale infarinatura di tutti per poi, inevitabilmente, cedere al fascino di uno di essi. Nella nostra run è stata l’androide Nova a catturarci il cuore, creatura nata dalle mani del “solito” megalomaniaco dottore che, se da un lato l’ha creata ad immagine e somiglianza del suo ideale di donna, dall’altro è pronto a renderla merce e venderla sul mercato.
Il suo fascino ci ha completamente intrappolato ma, lo confessiamo, rimane la curiosità verso due degli altri possibili companion, particolare che forse ci spingerà ad una seconda e terza run.
Lovingly Evil ha però un aspetto in cui più mostra il fianco: molte delle interazioni con i nostri amorosi interessi avviene tramite dialoghi che possono, in determinati contesti, sfociare in mini-giochi:
- Satana deve andare a sbrigare delle commissioni? Sostituitelo alla griglia del suo food-truck.
- Il buttafuori dell’area VIP vi crea problemi? Affrontatelo ad una partita di A.L.E.
Questi sono purtroppo hit-and-miss sia in fatto di divertimento che di effettiva godibilità come esperienze inserite in quello che è, a tutti gli effetti, un dating sim.
Lovingly Evil parte da premesse divertenti e quasi superlative, che trovano nel dating sim il genere migliore per espandersi e crescere. Interpretare un villain è sempre affascinante e trovarci a flirtare con personaggi del calibro di Satana non è cosa di tutti i giorni. Purtroppo la strada che il titolo percorre non è del tutto nuova come le premesse sembrerebbero promettere, aspetto che non rovina troppo l’esperienza ma che non può non risultare leggermente deludente. Lovingly Evil è condito da mini-giochi che sono di qualità molto altalenante e che, a tutti gli effetti, diminuiscono l’appeal di una seconda run. In tutto e per tutto il gioco di Green Man Gaming e Lizard Hazard Games diverte e ha dei momenti memorabili quindi siamo sicuri che, quando il fastidio di alcuni dei mini-game finalmente sparirà, rimarrà il ricordo di un’esperienza godibile e fonte di numerosi sorrisi.
Pro
- Il lato amorevole dei villain
- Quasi tutti i personaggi sono ben caratterizzati
- Le poche battute meta sparse nel gioco sono sempre on point
Contro
- Non motiva troppo alla rigiocabilità, nonostante i finali "alternativi"
- I mini giochi sono di qualità altalenante