Lord of Arcana – Recensione Lord of Arcana
In questa prima metà del 2011 Square Enix ha pigiato sull’acceleratore con numerose release su territorio Europeo: Tactics Ogre, Dissidia Duodecim, Parasite Eve: Third Birthday e infine Lord of Arcana.
Se ci si può esporre anticipatamente per gli altri titoli considerandoli se non altro sopra la soglia della sufficienza ancor prima della release, altrettanto non si può dire dell’aRPG in uscita oggi, 4 Febbraio: capita spesso che accelerando per superare un’altra macchina, in questa banale metafora rappresentata dalla Ferrari Monster Hunter, il proprio motore non regga o peggio ancora si rischi un incidente.
Non si tratta di un frontale in questo caso, ma sicuramente il carrozziere avrà di che lavorare e il guidatore materiale su cui riflettere circa la propria manovra, decisamente azzardata.
Lord of Arcana è ambientato ad Horodyn, pacifico regno minacciato dalla presenza di forze malvagie: un background narrativo decisamente povero e al limite dello stereotipato, con un evidente disinteresse dovuto al tentativo di focalizzarsi sul comparto gameplay, anche qui con scarsi risultati.
Il vostro personaggio sarà l’unica speranza per il popolo del regno: il compito affidatovi sarà quello di riunire delle pietre, le Arcana, in grado di capovolgere l’ormai inevitabile destino a cui il mondo è destinato.
A creare il protagonista sarete voi stessi, con un editor a disposizione impoverito da opzioni poco ampie: la possibilità di personalizzare il proprio character è infatti limitata a poche features, decisamente in numero insufficiente.
Tralasciando la pochezza estetica degli avatar, deludente per le variabili concesse, vi sarà data la possibilità di selezionare un’arma a vostra discrezione: spada a una o due mani, lancia e ascia sono fra le scelte postevi, che andranno a condizionare, come da tradizione ruolistica, il vostro stile di gioco durante l’avventura, nonostante sia possibile successivamente modificare la propria main weapon.
La struttura del gioco è basata sulle quest: la vostra base operativa, Porto Carillo, vi consentirà di interagire con NPC che vi assegneranno di volta in volta missioni da portare a termine. Anche questo sistema alla lunga può risultare monotono, specie vista la poca varietà delle quest assegnate e l’enorme gap, negativo, che riscontrerete fra voi ed i nemici. Inoltre, come se non bastasse, qualora otteniate svariati livelli e oggetti durante la missione e non riusciste a portarla a termine con successo, questi andranno dispersi e sarete costretti a ricominciare da capo.
Il Battle System di Lord of Arcana è un altro buco nell’acqua di dimensioni gargantuesche: inizialmente la pochezza di mosse e la ripetitività presente sin dal primo dungeon potrebbero non spaventare, con l’illusoria concezione che la quantità di attacchi si amplierà, come è lecito aspettarsi da tradizione videoludica, con l’avanzare del gioco.
Invece le innovazioni che vengono introdotte non modificano per nulla lo schema che vi capiterà di ripetere pressoché all’infinito durante i duelli: poca profondità tattica, senz’altro coadiuvata dalla poca imprevedibilità degli attacchi ed un’intelligenza artificiale al limite del grottesco; la probabilità che il sistema stanchi presto è molto alta, specie basandosi su una profondità narrativa pressoché nulla.
Un attacco base, uno magico ed un altro speciale rendono di fatto pleonastica una delle poche aggiunte degne di nota quali le Summon.
Al momento di note positive non si parla, specie perché il sistema a cui si è accennato sopra è aggravato da una mancanza non trascurabile per un titolo simile: la modalità online. Il multiplayer è presente, ma è possibile giocare solo in locale.
Del titolo si salvano, in maniera più che discreta, gli ultimi due comparti, quello grafico e quello sonoro: i filmati in CG sono di un livello qualitativamente alto per Playstation Portable e anche la grafica in game è dettagliata, così come i movimenti dei personaggi che risultano verosimili anche nelle situazioni concitate.
Il design dei personaggi tuttavia non è eccezionale, così come la poca varietà dei mostri all’interno dei dungeon.
La OST, disponibile per chi acquisterà la Slayer Edition, è frutto di una collaborazione fra Uematsu e Sakimoto: con due nomi simili ci si poteva senz’altro aspettare qualcosa di più, ma la soundtrack risulta comunque godibile fra i combattimenti e i momenti di esplorazione, così come i suoni prodotti all’interno degli scontri.
Probabilmente Square Enix non poteva partire peggio in questo 2011: la consolazione è data dalle release già annunciati di altri titoli di ben più ampio spessore; Lord of Arcana fallisce nel tentativo, pretenzioso, di imitare il successo di Monster Hunter.
Anche chi non avesse giocato il titolo Capcom, e non abbia un valido termine di paragone, difficilmente troverà in Lord of Arcana contenuti che ne valgano l’acquisto, specie per gli amanti del genere GDR.