Loop8: Summer of Gods – Recensione
Loop8: Summer of Gods è un miscuglio di tante idee interessanti, tenute assieme da un collante scadente che sporca ogni suo possibile pregio. Un gioco con un concept veramente intrigante, il quale purtroppo non posso veramente consigliare a causa di una pletora di problemi, banalità e scocciature.
Se il mercato dei JRPG minori sa regalare delle gemme sconosciute (come nel caso dell’ottimo The Caligula Effect 2), alle volte escono titoli come Loop8: Summer of Godsche è quasi un mistero come sia giunto a compimento.
Dallo spazio alla ruralità giapponese, Loop8: Summer of Gods è un mix particolare di idee poco esplorate
La storia parla di Nini, stand-in per il giocatore, un ragazzo nato in una colonia spaziale. La Terra è sull’orlo della distruzione e parte dell’umanità si è trasferita nello spazio nella speranza di fuggire ai Genkai, esseri misteriosi in grado di possedere gli umani e trasformarli in terribili mostri.
Purtroppo anche fuggendo, la crisi non è stata superata e giorno dopo giorno tutti gli umani vivono nella paura della catastrofe. Questo è ciò che ci viene spiegato durante il prologo, tuttavia l’importanza del concept è relativa. Infatti gran parte del gioco è ambientato in Giappone, in questa cittadina che misteriosamente è risparmiata dall’assedio dei Genkai e nella quale Nini viene spedito dalla Nonna.
La storia si aggira attorno al dover stringere amicizie con i vari personaggi che popolano la città per far sì che ti aiutino a combattere i Genkai ed evitare l’eventuale apocalisse. Il mood cerca di ri-evocare non solo i vecchi dating sim giapponesi, ma anche l’esperienza della vacanza estiva rurale in un paesino disperso nel nulla nel quale forgiare ricordi.
Un mondo piatto, un loop tedioso, l’esecuzione uccide Loop8
Le storie a loop temporale sono qualcosa che, personalmente, gradisco molto. Nell’immaginario giapponese si possono trovare molte delle migliori, titoli come Higurashi No Naku Koro Ni e Fate/Hollow Ataraxia sono i primi a venirmi in mente. Loop8 cerca di regalarmi un’esperienza che unisca l’intrigo della narrativa a loop con la complessità meccanica di due generi videoludici: JRPG e Dating Sim. In breve però, nessun elemento del gioco mi ha pienamente convinto.
Alla base di una buona narrativa ci devono essere dei personaggi interessanti. Alla base di un Dating Sim ci devono essere personaggi interessanti. Alla base della narrativa di un JRPG sono importanti dei personaggi interessanti. Potete capire dove sto andando a parare. Il cast di Loop8: Summer of Gods è molto simile al suo concept.
Potenzialmente abbiamo molta varietà, con concept bizzarri che possono funzionare bene, tipo un’androide che non sa bene come interpretare le emozioni umane, una Dea scesa in terra per avvertire tutti della calamità imminente e una donna dalla doppia personalità che conosce molto più di quanto non dia a vedere.
Purtroppo però queste buone idee sono uccide da un’esecuzione banale e noiosa. Alla base del gioco c’è un sistema di suggerimenti, nel quale si suggerisce, appunto, un’attività ad un personaggio. Su carta, tutto bene. Purtroppo però il tutto si limita al ripetere per molte volte le stesse scelte (mai vere e proprie scelte, tra l’altro, in quanto il gioco ti dice quali ti porteranno al successo e quali no) senza avere mai veramente una ricompensa a livello narrativo.
I dialoghi sono pochi, spesso non ci sono proprio quando si suggerisce un’attività che non sia un evento. Essenzialmente la sezione Dating Sim è più uno strumento per aumentare i valori numerici dei legami coi personaggi, scoprendo occasionalmente qualcosa di loro.
La lentezza è fatale, sia per il giocatore, sia per il gioco
In questo Loop8: Summer of the Gods mi ricorda molto la mia esperienza con Tokimeki Memorial. In entrambi si interagisce molto con i vari personaggi e in entrambi si ha poco feedback da questi ultimi tranne che in occasioni speciali… il problema di Loop8 sorge però in due fattori fondamentali: il primo è la mancanza di vera e propria scelta del giocatore, il secondo la lentezza di ogni interazione.
Come già citato, il gioco ti suggerirà spesso come alzare i rapporti con chiunque. Nonostante la presenza di un sistema di Umore, che va a cambiare la probabilità di successo nel suggerire delle attività, non ho mai trovato veramente necessario pianificare una singola mossa (nemmeno nella fase JRPG, ma ci arriveremo). Questo perché non c’è una perdita di tempo nell’interagire con gli altri.
Solamente scegliendo di alzare le statistiche del personaggio principale si dovrà investire del tempo, altrimenti è possibile ripetere per decine di volte un’interazione per alzare i rapporti. Cosa che viene ulteriormente facilitata dal sistema di progresso tra i loop, idea che mi piace e funziona, ma non brilla a dovere all’interno di questo gioco.
Il secondo punto è la lentezza di ogni azione. Loop8: Summer of Gods è un gioco che ama mostrarti caricamenti che, per quanto veloci, rallentano ogni singola azione. Inoltre, a differenza di Tokimeki Memorial, per interagire con qualcuno bisogna camminare fino a lui.
Normalmente questo sarebbe semplicemente un plus all’immersività, ma considerando la lentezza nel movimento del personaggio, i caricamenti continui e delle performance non ottimali, creano un mix di tediosità e ripetitività.
Un JRPG basilare ma con buone idee
La sezione JRPG del gioco è estremamente semplice. Ogni tanto i Genkai infrangono la barriera e si impossessano di qualcuno, quando succede si dovrà entrare in una versione alternativa del mondo di gioco, cercare delle chiavi, cercare il luogo della boss-fight e combattere il boss, con qualche scontro minore nel mezzo.
Il sistema di combattimento si basa sui rapporti stretti coi personaggi che si sceglie di includere nel party, scelta molto interessante che ricompensa e si sposa bene col lato dating sim del gioco.
Difatti con relazioni troppo basse è normale trovarsi da soli ad affrontare le battaglie, in quanto gli altri personaggi possono scappare avvertendo il pericolo. Inoltre il livello della relazione funge anche da livello di potenza del personaggio.
La simbiosi tra JRPG e Dating Sim è ben pensata sotto questo punto di vista, infatti sono stato spinto a voler alzare il più possibile i valori di affezione dei personaggi proprio per il riscontro visto in combattimento.
Considerando questa ottima idea e il fatto che, dietro a ripetitive e lentissime interazioni, alcuni personaggi riescano a risultare carini alla lunga, stavo quasi per cambiare idea su Loop8: Summer of Gods. Dopo tanta negatività, finalmente stavo capendo i pregi del gioco e cosa voleva offrirmi…purtroppo però, c’è un colpo di scena
Il disastro tecnico
Se nel resto del gioco Loop8: Summer of Gods mostra evidenti limiti tecnici, nella sezione JRPG è dove tutto crolla. Il frame-rate in battaglia è aborrente. Combattere è molto lento, senza alcuna opzione di velocizzazione e con un costante rallentamento di ogni animazione. Il tutto condito da un’esagerata saturazione rendono l’esperienza molto difficile da sopportare.
Se l’idea di legare strettamente il progresso del Dating Sim alle battaglie è molto gradita, i combattimenti in sé sono gravemente danneggiati dal disastro tecnico delle performance. Per giustizia devo notificare che nella versione 1.1, rilasciata il giorno della stesura di questa recensione, la situazione è migliorata.
Tuttavia, non abbastanza da renderla tollerabile. Non c’è molto che possa salvare Loop8: Summer of Gods dalle performance viste in battaglia, anche se le bossfight hanno delle idee carine come il dover utilizzare le emozioni giuste per depotenziare il boss ed evitare di ucciderlo. Nel caso contrario il bad ending è assicurato.
Loop8: Summer of Gods è un gioco con tante buone idee. Un gioco che avrei voluto apprezzare ma che purtroppo inciampa in ogni modo possibile. Con delle performance accettabili avrei potuto consigliarlo agli appassionati dei JRPG come un’esperienza particolare, con i suoi problemi, ma anche peculiarità interessanti. L’avrei potuto valutare con un’insufficienza non grave. Avrei potuto apprezzare l’esperienza generale, al di là della sua incompletezza. Ma il lato tecnico è troppo basso per rendere il gioco godibile.
Tante buone idee, poca cura nell'esecuzione
Pro
- Intreccio tra JRPG e Dating Sim interessante
- Il concept narrativo è intrigante
Contro
- Troppo ripetitivo
- Lento in ogni interazione
- Tecnicamente un disastro
- Graficamente vecchio
- Caricamenti ovunque