Looney Tunes: Cartoon Conductor – Recensione Looney Tunes: Cartoon Conductor
Prendete un gameplay portato al successo da un gioco giapponesissimo che ha scatenato un fandom globale con pochi paragoni; sostituite al cheerleading nipponico quanto di più occidentale possa esistere, cioè i personaggi della scuderia Warner Brothers; cambiate la colonna sonora tipicamente j-pop con della più austera musica classica: otterrete un esperimento che rischierebbe un tonfo nel ridicolo ma che invece si lascia ben giocare.
Osu!
Chiariamolo subito, Cartoni in tour (sottotitolo originale: Cartoon Concerto) è palesemente un clone di Elite Beat Agents, il rhythm-game modellato per il pubblico occidentale sul grosso successo asiatico Osu Tatakae Ouendan, nel quale, per chi non lo sapesse, dovevamo aiutare tre robusti cheerleaders giapponesi a risolvere strampalate e spinose situazioni con le giuste coreografie cliccando al momento opportuno con lo stylus e andando a tempo di musica. Tanto la stramba giustificazione del sistema di gioco quanto l’aspetto e l’atteggiamento dei personaggi sarebbero stati difficilmente compresi ed apprezzati dai più, da questa parte del mondo: si produsse quindi una versione trapiantata in America del tutto, sotto il citato nome di Elite Beat Agents. Dati gli ottimi risultati raggiunti con quella serie, ecco che Eidos ed Amaze Entertainment propongono un qualcosa di molto simile – un qualcosa di praticamente uguale – ma decisamente più familiare per i giovani giocatori che non abbiano gli occhi a mandorla.
Che succede amico?
Si tratta nientemeno che dei personaggi della mitica serie Looney Tunes, creati negli anni ’30 per gli studi Warner, e famosi in tutto il mondo al pari delle creature Disney per la loro simpatia, ma anche per la loro dissacrante e a tratti psicotica vena ironica, per l’accuratezza della loro caratterizzazione, per i loro esilaranti cortometraggi. In Cartoon Concerto fanno la loro comparsa tutti i principali protagonisti, conosciuti ed amati da generazioni di aficionados: da Taz il diavolo orsino a Marvin il marziano, dal gatto Silvestro a Yosemite Sam, dall’eterno inseguitore Will Coyote e l’inseguito struzzo Beep Beep, passando naturalmente per le punte di diamante Bugs Bunny e il suo machiavellico rivale sulle scene Daffy Duck. Ci sono quasi tutti, sono in gran forma, e col loro aiuto dovremo eseguire nel miglior modo possibile celebri brani ed arie di musica classica: Taz ha scompigliato tutti gli spartiti, e sta a noi essere un ottimo direttore d’orchestra. Diamo il via allo show con tre colpi di bacchetta: come probabilmente è noto in base alla premessa fatta, al giocatore è chiesto di cliccare sul touchscreen i bottoni numerati a tempo di musica come già accadeva in OTO/EBA: il momento perfetto per eseguire il tap è quando il contorno che va restringendosi va a coincidere perfettamente col bottone colorato. In base al nostro tempismo riceveremo un punteggio più o meno alto per quella nota, ma potremo anche stonare clamorosamente. Sbagliando più volte rischiamo di dover ripete il livello dall’inizio, visto che andremo così a svuotare la barra del gradimento del pubblico: lo scopo è mantenerla ad un livello alto fino alla fine del brano. Oltre al tapping, uno stage potrà richiederci di eseguire, sempre col dovuto tempismo e senso del ritmo, anche operazioni leggermente differenti, come il trascinare lo stilo lungo tutto il percorso di una nota, oppure l’acchiappare al momento giusto le note che cadono dall’alto. La velocità di gioco e la risposta del touchscreen sono buone e non deludono le aspettative, l’emulazione della meccanica del gioco giapponese è in questo ambito ben realizzata: la vera differenza sta nell’estetica, poiché se di là avevamo le strambe disavventure narrate in stile fumetto, in questo caso godremo di non meno divertenti versioni elettroniche di alcuni dei più famosi cortometraggi dei personaggi Warner! E’ forse impossibile che non abbiate visto almeno qualcuno di questi almeno una volta nella vita, si tratta di pietre miliari dell’animazione: pensiamo a Daffy nei panni di Robin Hood e all’irresistibile Fra’ Porcello interpretato da Porky Pig; alla spassosa trasformazione di Titti in un grottesco Mr. Hyde che terrorizza Silvestro; a Bugs Bunny alle prese con Marvin il Marziano e i suoi alieni liofilizzati; o ancora all’immortale Will Coyote al perenne e fallimentare inseguimento di Beep Beep. Mentre saremo impegnati nel nostro lavoro di direttori d’orchestra, sullo schermo superiore vedremo scene tratte appunto da questi e molti altri celebri episodi, che reagiranno in vario modo ai nostri eventuali errori. C’è da dire che essi condensano nei circa due minuti di stage l’intero cortometraggio, quindi saranno in linea di massima divertenti e comprensibili solo se li abbiamo già visti per intero alla tv.
Bravo bravissimo
La resa grafica di queste scenette è in ogni caso più che buona, con animazioni fluide e modelli tridimensionali dei nostri beniamini piuttosto ben fatti. La versione 3d dei personaggi non sfigura molto nei riguardi della celebre controparte cartoonesca, ed anche i movimenti effettuati ricordano quanto abbiamo potuto vedere in tanti anni sugli schermi. Certo, non potendo riproporre tanti episodi per intero, le scenette a cui assisteremo peccheranno a volte di troppa ripetitività, e non ci sfuggirà che a volte l’unica differenza tra una sezione e l’altra del livello sarà il mutato cambio di direzione dell’inseguimento (come nel caso di Silvestro che insegue Titti, che diventa poi Titti Mostruoso a inseguire Silvestro. Il tutto ripetuto più volte). Nonostante questo, e nonostante una poca vivacità cromatica del display inferiore salvo il caso di un punteggio pieno, il colpo d’occhio è soddisfatto, come d’altronde nel menù principale dove si alternano riproduzioni parlanti e tridimensionali dei nostri eroi veramente ben realizzate. Le voci di Bugs Bunny & Co sono quelle a cui siamo abituati da anni: in nessun caso sentiremo una voce fuori posto, le caratterizzazioni vocali della banda Warner sono quanto di più familiare e apprezzato; e, tanto nel menù di selezione quanto durante i filmati, non mancheranno le tipiche esclamazioni che tutti conoscono: non mancheranno i vari < Che succede amico? >, < Mi è sembrato di vedere un gatto >, < Sono a caccia di conigli! > e altre battute più o meno celebri. Per quanto concerne l’apparato musicale, la scelta degli sviluppatori è stata precisa: i brani su cui eserciteremo le nostre doti di direttore d’orchestra sono dodici, più altri sbloccabili man mano che si va avanti, ed alcuni remix, ma ciò che più conta è che essi non sono canzoni rock nè successi pop. Si tratta di celebri arie, vari brani di musica classica, o famose musiche popolari che sicuramente sono noti a tutti noi. In qualche modo poi essi sono sempre legati all’episodio delle Merrie Melodies a cui sono correlati: l’esempio più lampante è La Cavalcata delle Valchirie, di Richard Wagner, che fa riferimento al mitico episodio in cui Taddeo e Bugs interpretano la parodia de l’Anello dei Nibelunghi, opera del compositore tedesco. E non solo Wagner: non mancano la quinta sinfonia di Beethoven, la carmen di Bizet o altri celebri brani della tradizione popolare. Per ogni brano (e per ogni personaggio WB) ci sono interessanti approffondimenti testuali sbloccabili, nonchè altri tipi di extra e la possibilità di salvare e rivedere il replay delle nostre performances. Se quindi la qualità musicale, visti i nomi, è assicurata, alcuni di voi potrbbero non gradire la scelta; inoltre è pure da segnalare che gli arrangiamenti, di pari passo con i filmati che accompagnano, tendono a volte a diventare ripetitivi, sembrando per certi versi un loop di una piccola porzione del brano. Questa è una sensazione che si ha molto di rado, però.
Questo è tutto gente!
Non vi aspettavate un titolo del genere per il paragrafo conclusivo, eh? Comunque, questa recensione termina in maniera molto prevedibile: dato l’alto tasso di simpatia degli immortali personaggi Warner, e la più che buona resa tecnica di questo videogame, fatelo vostro se vi siete innamorati della meccanica e della sfida di Elite Beat Agents, di cui siamo al cospetto di una interessante e ben riuscita variazione sul tema. Evitatelo unicamente se non sopportate Bugs Bunny e soci e/o la musica classica.