Little Witch Academia: Chamber of Time – Recensione
Dalla famosa serie animata dello Studio Trigger arriva finalmente Little Witch Academia: Chamber of Time, che vede le protagoniste della serie alle prese con una nuova avventura scandida dalle lancette di un misterioso orologio magico. A+ Games e Bandai Namco ci propongono un GDR d’azione in 2.5D, che ci porterà a esplorare dungeon sempre più elaborati e divertenti.
Durante l’inizio delle tanto attese vacanze estive, la nostra Akko viene obbligata a subire una punizione a causa della sua negligenza. Esaudendo la richiesta delle sue insegnanti e sistemando la biblioteca della scuola, incappa in un passaggio segreto che la porterà verso un portale più che misterioso, accompagnato da un orologio che sconvolgerà totalmente la routine delle sue vacanze…
Un’estate a Luna Nova
Ricreando l’intera ambientazione dell’anime, Studio Trigger ha sicuramente messo del suo nella realizzazione del gioco, accentuandone sicuramente la qualità artistica e l’efficacia delle cut-scene, che seppur non strabilianti, rispettano comunque un ottimo standard. La storia, curata da Yoh Yoshinari, lo sceneggiatore dell’anime, sicuramente non vince in originalità, dato che il tema del tempo e delle giornate che si ripetono magicamente è piuttosto usato anche in giochi non tanto vecchi, come Akiba’s Beat. Per fortuna, a differenza degli altri titoli, Little Witch Academia: Chamber of Time si salva grazie al suo cast storico, ricco di personaggi amabili fino all’ossessione come Sucy o Costanze. Il problema risiede nel fatto che, essendo di base un filler collegato nella prima metà della serie, l’esperienza è un po’ rovinata dalla scarsa presenza di personaggi nuovi in grado di trainare il prodotto e dal fatto che, ovviamente, le relazioni e i personaggi non andranno avanti a causa proprio dei limiti dell’essere un filler.
Essenza del gioco a parte, la storia in sé si digerisce piuttosto bene, fornendo una narrazione semplice e lineare ma comunque in grado di reggere il gioco. Sicuramente aiuta la possibilità di andare in giro per l’accademia Luna Nova nei panni della carinissima Akko, seppur con dei modelli non proprio perfetti. I dialoghi e le interazioni con i personaggi sono gestiti in modo dignitoso, creando una serie di missioni secondarie credibili e coerenti al cast stesso.
Un gameplay grezzo e lontano dall’essere buono
Parlando delle note dolenti, il gameplay ha deluso molto le aspettative, mostrandosi piuttosto grezzo e meccanico. Le missioni consistono in vere e proprie esplorazioni di dungeon dove, attraverso l’utilizzo delle chiavi ottenibili tramite missioni secondarie, esplorazione e storia principale, si va a creare un sotterraneo nel quale possono essere presenti creature dalle varie forme e uno o più boss. Tramite l’utilizzo di diversi tipi di incantesimo e vari equipaggiamenti, potremo potenziare le nostre streghette giocabili (ben sette) e sbaragliare gli avversari con un vasto numero di attacchi. Apprezzabile la lunga sfilza di potenziamenti e oggetti equipaggiabili, che rendono possibile una gran varietà di build.
Il problema nasce quando tali attacchi sono fin troppo simili fra di loro, almeno quando si parla degli incantesimi da equipaggiare. Sebbene i personaggi abbiano move-set ben diversi e più o meno utili in diverse situazioni, ciò non vale per gli incantesimi, che, anzi, a causa del sistema 2.5D diventano quasi immediatamente imprecisi a causa della mancanza di profondità della mappa e della traiettoria fin troppo diretta. Ciò rende il gioco inutilmente macchinoso e grezzo, facendoci chiedere il motivo per il quale A+ Games non abbia optato per un platform in stile Cuphead o Hollow Knight, che sarebbe stato più interessante ed efficace. Non è certo da lodare la caoticità dei combattimenti quando vi è più di un nemico nella stanza.
Mentre le missioni di esplorazione risultano abbastanza divertenti anche in caso di farming, ciò non vale per le missioni secondarie e principali in cui è necessario viaggiare dentro la scuola. Pur essendo a parole una delle cose più interessanti da fare, è danneggiato dallo scorrere stesso del tempo e dalla funzione logica di ogni missione. In breve, per fare determinate missioni avremo appena dai due ai tre minuti per accettarle e portarle a compimento: passato quel lasso di tempo, la missione scomparirà e dovremo aspettare il reset successivo. Logicamente parlando, è una scelta sensata, ma rende il gameplay estremamente frustrante e poco lineare, danneggiando l’economia stessa di Little Witch Academia: Chamber of Time. Le missioni secondarie sono perlopiù tutte uguali, con pretesti a volte interessanti, a volte no. Non mancheranno le classiche missioni di raccolta di collezionabili o quelle in cui ci sarà richiesto di recuperare alcuni materiali (il buon 70% delle volte). Carino anche il DLC con Costanze, un’ottima aggiunta anche se non imprescindibile.
A salvare la situazione è ancora una volta l’esplorazione dei dungeon, che grazie alla co-op viene reso ancor più divertente, seppur manchi un vero senso di sfida a causa della scarsa intelligenza artificiale dei nemici e degli alleati controllati dalla cpu. Ciononostante, risulta comunque molto divertente e aiuta ad alleggerire in compagnia l’altrimenti frustrazione che Little Witch Academia: Chamber of Time riesce a donare nei suoi momenti peggiori.
Contenuto scarso, confezione gradevole
Dal punto di vista grafico, le ambientazioni, soprattutto dei dungeon, sono molto belle, così come le animazioni durante i combattimenti, decisamente elaborate soprattutto nella realizzazione degli attacchi speciali e delle magie. I modelli dei personaggi principali e secondari sono più che decenti, con una buona resa dalla controparte animata (seppur non perfetta). Stessa cosa non si può dire delle comparse nella mappa, eccessivamente ripetute. Altro punto a favore è il design dei nemici, incredibilmente vario e bello anche solo da vedere, soprattutto per quanto riguarda i boss.
A livello espressivo è una vittoria, con una serie di facce divertenti e al tempo stesso adorabili, rispecchiando la facciata “moe” dell’opera. Il doppiaggio aiuta molto l’immersione, data la qualità di recitazione delle doppiatrici originali. La colonna sonora non si allontana dalla serie animata, proponendo gli stessi temi con qualche gradevole aggiunta.
Little Witch Academia: Chamber of Time si è rivelato un prodotto deludente da molti punti di vista, non troppo diverso da giochi per smartphone come Sword Art Online Memory Defrag. Dal lato artistico niente da ridire, ma dal gameplay ci aspettavamo qualcosa di più incisivo e divertente.
Pro
- Il cast dell'anime in ottima forma
- Ottimo design e grande varietà di boss
- Co-op vitale soprattutto per il farming
- Move-set vari e differenziati
- Dungeon sempre più complessi e divertenti
- Ottimo doppiaggio e OST
Contro
- Trama poco originale
- Missioni secondarie troppo rigide e ripetitive
- Gameplay troppo grezzo
- Molti incantesimi, ma poca funzionalità
- Interazione frustrante con il mondo di gioco