Little Nightmares: Secrets of the Maw – Il Nascondiglio – Recensione
L’incubo non è finito. Vedere la piccola Six uscire alla luce del sole – trasfigurata e contaminata ma finalmente con la forza di ribellarsi al male che la circondava – aveva lasciato in sospeso troppe domande: cos’altro si nascondeva nelle profondità delle Fauci? Quanti altri esseri indifesi erano stati imprigionati nelle gabbie sparse per le profondità della nave? Little Nightmares: Secrets of the Maw è il DLC che risponde a queste domande e, se nel primo capitolo “Le Profondità” abbiamo imparato a conoscere il fuggiasco e la sua storia, in “Il Nascondiglio” approfondiremo la conoscenza dei Nomini e del loro ruolo (finalmente attivo) nella sconfitta dei terribili mostri nascosti nel buio delle Fauci.
Incubo in parallelo
Come già sappiamo dal precedente episodio, la storia del Fuggiasco si svolge parallelamente a quella di Six: durante l’avventura i due non si incontrano fisicamente, ma in un paio di occasioni è possibile vedere in che punto dell’avventura principale si trova la bambina di giallo vestita, cosa che rende più coerente e coesa con l’intreccio generale la trama raccontata nel DLC.
Non che si tratti di chissà quale trama, comunque: così come accaduto per Little Nightmares, l’esperienza è equiparabile a una graphic novel, completamente priva di dialoghi e con buona parte delle vicende lasciate all’interpretazione del giocatore. I veri protagonisti di “Il Nascondiglio” sono i Nomini, i piccoli esseri dal cappello a punta sparsi per tutto il mondo di gioco: stavolta ci verrà mostrato dove si rifugiano (da qui il titolo del capitolo) e verrà approfondito il loro ruolo di accompagnatori attivi del Fuggiasco, piuttosto che di semplici (e inutili) comprimari come invece li abbiamo conosciuti nei panni di Six.
Come ti ammaestro un Nomino
La maggior parte del gameplay nei panni del Fuggiasco non si discosta da quanto già visto: torcia elettrica alla mano bisognerà arrampicarsi, risolvere enigmi ed esplorare i più bui recessi delle Fauci sfuggendo all’antagonista di turno, questa volta riciclato dall’avventura principale.
La novità più interessante è data dall’utilizzo attivo dei Nomini, che una volta ammaestrati aiuteranno il protagonista nella risoluzione di enigmi ambientali decisamente più stimolanti rispetto al passato. Il primo passo sarà catturare i piccoli amici, dannatamente diffidenti e veloci: dovrete rincorrerli e utilizzare l’ambiente a vostro vantaggio per riuscire a catturarli, azione che immediatamente vedrà cambiare l’indole del Nomino di turno e lo trasformerà in un fedele compagno pronto a seguirvi e aiutarvi. Si aprono così una nuova serie di possibilità, che vanno dal semplice lanciare un Nomino su una maniglia troppo alta all’utilizzarne due o tre per muovere un elemento dello scenario troppo pesante per le sole forze dell’esile Fuggiasco.
Pollice su per questa stimolante novità, che ci ha visto cimentarci con quelli che probabilmente sono gli enigmi più interessanti visti in Little Nightmares fino a oggi. Nonostante la buona notizia, però, segnaliamo alcune imprecisioni nella gestione dei Nomini, che in alcune occasioni durante la nostra prova si sono incastrati nello scenario o sono rimasti indietro costringendoci a un po’ di corse avanti e indietro per portarli in braccio dove ci sarebbero stati utili. Piccole imprecisioni che rovinano in parte la bella sensazione che pervade il giocatore quando, analizzate le variabili a disposizione, si capisce la soluzione di un enigma.
Secondo lato negativo che ci preme segnalare è la totale assenza di una boss fight: se “Le Profondità” si concludeva con il pericoloso scontro con la Nonnina, “Il Nascondiglio” richiede soltanto di sfuggire al Custode, il mostro cieco dalle lunghe braccia che farà successivamente una brutta fine per mano di Six. Proprio la scelta dell’antagonista e il punto della trama in cui si colloca il suo incontro con il Fuggiasco, quindi, impediscono a quest’ultimo di vedersela con il mostro, riducendo questa parte di avventura a una semplice fuga. Manca un vero e proprio finale con il botto, insomma, che a questo punto speriamo vivamente ci sarà nell’ultimo episodio della trilogia, che sarà contenuto nella Complete Edition in uscita nel 2018 e dal quale ci aspettiamo grandi cose.
Terrorizzante mal di mare
Il pacchetto grafico di Secrets of the Maw: Il nascondiglio è sostanzialmente il medesimo già analizzato nelle precedenti recensioni: grottesco e deforme al punto giusto, l’inquietante rollio delle Fauci permetterà alla regia virtuale di cullarvi e allo stesso tempo terrorizzarvi con un semplice gioco di luci e ombre, rappresentando con crudezza l’antitesi tra il mondo corrotto e gli innocenti personaggi che si trovano loro malgrado imprigionati al suo interno.
Leggermente più presente e ispirata rispetto al passato anche la musica, sempre misteriosa e inquietante al punto giusto. La totale assenza di dialoghi permette di concentrarsi al meglio sugli effetti sonori: giocare di notte con un buon paio di cuffie aiuta sicuramente ad apprezzare il brivido che possono dare una goccia d’acqua o lo scricchiolio di un pavimento nel buio, per non parlare della sensazione di impotenza quando sentirete sul collo il respiro del Custode che vi avrà appena fiutato.
Little Nightmares: Secrets of The Maw – Il Nascondiglio è una piacevolissima aggiunta al piccolo incubo di Tarsier Studios che, non ci stancheremo mai di dirlo, nella sua prima forma era davvero troppo breve. I nuovi enigmi e la possibilità di utilizzare i Nomini per risolverli sono una stimolante aggiunta al gameplay, che per questo capitolo tiene occupati giusto poco più di un’oretta. Peccato per l’assenza di una boss fight, che lascia un po’ l’amaro in bocca per il senso di incompletezza me che, allo stesso modo, lascia ben sperare che gli sviluppatori stiano preparando un finale col botto. In vista del prossimo e ultimo capitolo, consigliamo l’esperienza sia ai fan di Little Nightmares che ai neofiti, che finalmente beneficeranno di quel paio d’ore di gioco in più di cui si sente terribilmente la mancanza una volta finita l’avventura di Six.
Pro
- Enigmi più interessanti dei precedenti
- I Nomini vengono finalmente sfruttati a dovere
- Graficamente sempre semplice ma d'effetto
Contro
- Si sente la mancanza di una bella boss fight
- Piccole imperfezioni tecniche costringono a ripetere alcuni passaggi