Lifeless Planet
Come ben sapete, l’universo è in continuo mutamento. Segue un moto non del tutto comprensibile e ci delizia con la realizzazione di fenomeni affascinanti, di brulicante bellezza. Sembrano esser plasmati dall’abracadabra di un mago, o dalle illusioni di un fattucchiere: così assurdamente perfetti da instillare il panico in chi li osserva. Più sarà potente e forte il senso di minaccia, più sarà seducente la loro interpretazione.
Un incantesimo sfortunato
Immaginate adesso di essere un astronauta in missione esplorativa nello spazio, alla ricerca di esistenza biologica. La vostra navicella subisce un inaspettato malfunzionamento proprio durante l’atterraggio sulla vostra prossima destinazione. Vi risvegliate soli, nel bel mezzo di un arido deserto, e la vostra squadra è dispersa. Nessuna forma di vita intorno a voi, soltanto le fresche impronte dell’equipaggio lasciate sul terriccio. Siete a corto di ossigeno, e i vostri movimenti si fanno affannosi e goffi. Sapevate che quello sarebbe stato un viaggio di sola andata, ma la cosa non vi ha neanche per un momento sbalorditi. Adesso però, insieme alle energie, vengon meno le vostre convinzioni.
L’istinto vi porterà alla ricerca dei dispersi e così, a passi lenti, iniziate il vostro percorso esplorativo di questo grande pianeta. Non sarete soli: qualcosa di più minaccioso della solitudine e della mancanza d’ossigeno, vi porterà a girovagare per quelle terre desolate, ma solo proseguendo riuscirete a comprendere di cosa si tratta.
Un viaggio senza alcun ritorno
Perché quest’abbozzo iniziale poco peculiare? Perché Lifeless Planet è un titolo molto pretenzioso, che invoglia il giocatore a osservare in lungo e in largo il terreno di gioco, spinto da un forte senso di incertezza: una componente intensa che non si enuncia solo grazie al mistero dietro la narrazione, ma anche dallo stile del gameplay. Dopo il risveglio le informazioni in possesso saranno veramente pochissime, e soltanto quando troverete un primo documento, vi spiegherete parzialmente i risvolti di quel brusco atterraggio.
Di certo non è un titolo per i meno pazienti, perché alcune sessioni platform potrebbero seriamente minare la giocabilità. Da bravi astronauti avrete dei gadget a vostra disposizione: un braccio robotico e il jetpack. Il primo vi aiuterà nella gestione di materiali pesanti, o nella risoluzione di alcuni enigmi; col secondo allungherete il salto in modo da raggiungere zone sopraelevate. Quest’ultimo, quando sarà carico di potenza, permetterà di allungarlo per ben otto volte consecutive. Senza la giusta concentrazione e il tempismo adatto, non riuscirete lo stesso a raggiungere le piattaforme poste a grande distanza tra loro.
Dal punto di vista criptico, gli enigmi sono comunque ben pochi e fin troppo immediati. Dobbiamo ammettere che la storia, certamente ricercata, a volte lascia trasparire le cose in maniera alquanto bizzarra. Magari una sceneggiatura più articolata avrebbe dato un differente spessore all’intero titolo.
Il vero punto di forza di Lifeless Planet non è quindi la sua storia, ma l’intera varietà paesaggistica su cui si basa: avremo a che fare con lava, minacciose creature naturali, piattaforme instabili, fiumi, crateri lasciati da meteoriti, e tanto altro ancora. Difficilmente le mappe saranno ripetitive. Se volessimo essere veramente pignoli, forse lo stile di gioco è troppo lineare, perché in fin dei conti ci richiede di seguire le impronte lasciate. In alcuni momenti, quando non saranno disponibili perché il terreno non lo permette, quella vastità che ci circonda sarà molto meno che amichevole. Particolarmente simpatici sono i collezionabili del titolo, ovvero dei materiali che mostrano i residui di una precedente esistenza biologica e minerale.
Il comparto grafico non spicca per eleganza, ma si mostra ben stabile e poco ballerino. Dà forza ai dettagli, senza mai troppo calcarli: se puntiamo l’occhio al singolo oggetto, potremmo trovare alcune imperfezioni, ma se osserviamo la vastità della bellezza scenografica, difficilmente riusciremo a preoccuparci di esse.
Nessun segno di vita.
Dobbiamo ammettere che non possiede una particolare colonna sonora: a parte i suoni dell’alienante natura, solo in pochi momenti sarà possibile ascoltare delle belle musiche, che fortunatamente saranno correlate egregiamente con i momenti di gioco esposti. Anche i dialoghi – disponibili solo in lingua originale – sono abbastanza rari, ma a differenza delle musiche, non sempre riescono a convincere.
Che dire: Lifeless Planet è nato da una fruttifera campagna su Kickstarter. È un titolo dalla componente esplorativa molto solida, che certamente poteva essere accompagnata da un plot più intrigante. Per quanto esso possa sembrare un semplice “salta da una piattaforma all’altra” e “segui le impronte”, vi possiamo assicurare che con un pizzico di fiducia in più la visione paesaggistica riuscirà a suggestionarvi in molti modi. Perché di bellezze da vedere ce ne saranno molte.