Lemmings – Recensione Lemmings
Analizzando il parco titoli di PSP emerge palesemente che la piccolina di casa Sony sia, grazie alle sue caratteristiche di console portatile, culla di tanti nuovi puzzle game ma anche luogo d’elezione per i remake di vecchi giochi da sala o comunque appartenenti alle passate generazioni di videogiochi. Lemmings fa parte della seconda categoria, essendo un porting, con le dovute migliorie del caso, del celebre platform-puzzle game che ebbe le sue origini nel lontano 1991 sul glorioso e mai troppo lodato Commodore Amiga.
Uno, nessuno, centomila lemmings
I giocatori di vecchia data, che siano appassionati del genere o meno, sapranno senza dubbio rispondere alla domanda "cosa sono i Lemmings?".
Per chi non lo sapesse invece, i Lemmings, inconsapevoli ma indiscussi protagonisti dell’omonimo gioco, sono degli omini dalla chioma verde, vestiti con una tunichetta blu, scarsa intelligenza e quel che è peggio, con tendenze suicide incontrollate. Esattamente come gli omonimi roditori, si spostano in massa senza meta, completamente ignari e sprezzanti di qualsiasi situazione di pericolo; il nostro scopo? Salvare il più alto numero possibile di questi ottusi nanerottoli, portandoli verso il cancello dell’uscita, che, quasi inutile dirlo, si trova il più delle volte in luoghi in apparenza inaccessibili o che per raggiungerlo si dovranno superare ostacoli di ogni tipo, che siano trappole, fiumi di magma o abissi senza fondo.
Nonostante il risibile quoziente intellettivo però, ai lemmings si può impartire un compito che gli ometti eseguiranno senza batter ciglio. In pratica si avranno otto categorie di lemmings, oltre al classico indefesso camminatore.: lo scalatore, che riesce ad arrampicarsi anche sulle superfici verticali più alte; il paracadutista, che, dotato di un ombrello alla Mary Poppins, planerà dolcemente quando precipiterà da grandi altezze, invece di sfracellarsi al suolo; il bombarolo invece fa parte della categoria "lemmings sacrificabili", infatti da bravo kamikaze, dopo un breve countdown di 5 secondi, si lascerà esplodere per aprire una breccia negli eventuali ostacoli al cammino dei propri compagni. Anche l’intercettatore è un lemming che non vedrà mai l’uscita, ma il suo ruolo è fondamentale in alcuni casi del gioco: il suo compito è fermare l’inarrestabile ondata di lemmings che altrimenti si lascerebbero cadere o si dirigerebbero direttamente verso il pericolo. Eroici. Il costruttore, come lo stesso nome indica, è in grado di costruire dal nulla una scalettina composta da dodici scalini, creando dei ponticelli utili a superare i gradini più elevati o addirittura larghi precipizi. Spesso e volentieri un solo ponte non sarà sufficinete ad aggirare il problema, ma niente paura! Un inequivocabile rumore ci indicherà che il costruttore sta riponendo gli ultimi tre mattoncini, così che, una volta terminata la scaletta, si potrà ordinare di costruire un’altra. Sfondatori, scavatori e minatori infine, apriranno dei passaggi nel terreno rispettando rispettivamente orizzontalmente, verticalmente e in diagonale. Naturalmente in ogni livello la quantità di queste mansioni da assegnare sarà limitata, mettendo alla prova le abilità "manageriali" e di "problem-solving" del giocatore, che dovrà tenere conto del numero minimo richiesto di omini da salvare, oltre che dell’immancabile conto alla rovescia del tempo. A sopperire l’assenza di mouse e tastiera, svolgono in maniera discretamente soddisfacente il loro compito, la levetta analogico (o la croce direzionale) per il movimento del cursore sullo schermo, e il tasto X adibito all’"agganciamento" del lemming-bersaglio. I tasti L e R invece serviranno a scorrere le categorie dei lemmings, oltre che a decidere la frequenza con la quale gli pseudo-roditori faranno la loro apparizione sul livello, fino ad un massimo di 99.
Oh yes! More Lemmings
Essenzialmente è questo il gioco, nel gameplay esattamente uguale al titolo pubblicato da Psygnosis più di quindici anni fa e che tanto successo riscosse, tanto da contare, insieme a PAC-MAN e e Tetris, del maggior numero di porting nella storia dei videogiochi. Naturalmente in questa versione PSP ci sono le dovute differenze grafiche e alcune aggiunte particolarmente succose, ma procediamo con ordine. Coloratissimo e gradevole sul piano visivo, il titolo PSP presenta notevoli migliorie per quanto riguarda i fondali prerenderizzati, e per la nitidezza degli elementi 2d. Sebbene non fondamentali ai fini del gioco, è curioso notare come siano particolareggiati gli sprite dei lemmings stessi e le animazioni che li rappresentano , il tutto senza rallentamenti, anche in presenza di cento lemmings contemporaneamente. Inoltre è presente uno zoom, peccato che sia limitato al 2X. Una simpatica aggiunta per questo "Lemmings" è la modalità "livelli utente",, tramite la quale si possono creare nuovi livelli con cui sfidare la pazienza e la materia grigia dei nostri amici. é un editor molto interessante e ben fatto, anche se un pò macchinoso all’inizio Migliorabile, senza dubbio, ma divertente a patto che ci si dedichi un pò di tempo. Per quanto riguarda il sonoro tornano rimasterizzati e remixati i brani che accompagnano le suicide marce nelle loro precedenti incarnazione dei Lemmings, tra i quali ricordiamo il celeberrimo "can-Can", arie dallo Schiaccianoci di Tchaikovsky e persino la "Marcia Turca" di Mozart.
Decisamente promosso il gioco sviluppato dai ragazzi del Team17 (famoso per altro per titoli come Worms): punta molto sul fattore nostalgia colpendo nel segno: i 120 livelli classici più 36 nuovi di pacca, oltre alla possibilità di scaricarne altri in rete o "scambiabili" con gli amici, sono delle motivazioni più che valide per un giudizio positivo. Acquisto vivamente consigliato agli amanti del genere e a chi 15 anni fa passava ore e ore nella speranza di salvare la pellaccia ai lobotomizzati omini verdeblu. Chi cerca azione o grafica ad alta definizione, o chi questi poveri lemmings amava vederli annegare, sfracellarsi e patire le pene dell’inferno oggi come allora, può rivolgersi altrove.