LEGO Battles – Recensione Lego Battles
Leg Godt
Conosciuti oramai in tutto il mondo, i mattoncini LEGO, nati dalla locuzione appena citata Leg Godt (Gioca bene) nella terra danese, da un paio di anni spopolano anche nell’ambiente videoludico regalando spesso delle alternative esilaranti ai più importanti titoli del momento. Dopo aver quindi rivistato Star Wars, Batman e Indiana Jones, tra i principali, i Lego tornano per darsi una realtà completamente propria e rilanciare il genere degli RTS, che su Nintendo DS riescono ad offrire una buona esperienza di gioco. Lego Battles riprende totalmente i canonici movimenti videoludici che erano cari a giochi come Age of Empires, inserendo la grande simpatia dei mattoncini più conosciuti al mondo che per stavolta vestiranno corone, scudi, spade e lance per farsi guerra tra di loro.
Age of Empires potrebbe insegnare
I set di personaggi disponibili in Lego Battles sono sei, che equivalgono a fazione del bene e del male per ogni tipo, direttamente da Lego Space, Lego Castle e Lego Pirates. Ovviamente non saranno tutti disponibili da subito, il che va notevolmente ad aumentare la longevità del titolo, che, come vedremo più avanti, è la chiave dell’intero sistema di Lego Battles. Vedremo come subito si noterà all’inizio della storia, che gli "umani", sempre mattoncinamente parlando, dovranno scontrarsi con gli stregoni e i Lego scheletri, per poi prendere parte alla lotta tra alieni e terrestri e infine pirati contro imperiali, scegliendo sempre la fazione preferita.
Ovviamente non ci troveremo dinanzi ad una vera trama portante che possa darci un senso di curiosità per proseguire nel gioco: tutto si muoverà su una scusante basata sull’invasione del territorio di una fazione da parte di quella avversaria, il che darà il via alla guerra, intermezzata da video di buona fattura che analizzeremo in sede di critica tecnica.
Appena avviato il gioco quello che troveremo, oltre i contenuti extra che andremo ad analizzare successivamente, la possibilità di scegliere la modalità single player o multiplayer, andandosi a porre in modalità wi fi, sfidando i vostri amici in una schermaglia. Nel single player potremo sia avviare la modalità storia che una partita libera: la prima ci permetterà di avanzare, dopo un semplice tutorial legato al primo Atto disponibile, nella prima Campagna tra umani e scheletri, che ci permetterà anche di iniziare a sbloccare i primi segreti. Purtroppo la giocabilità, sebbene ci si trovi dinanzi ad un RTS che prospettava una grande composizione videoludica, offre una situazione alquanto piatta: basterà porre un massimo di nove alleati, divisi tra ingegneri, soldati e un re, e partire all’attacco dei propri avversari, in una mappa davvero molto molto piccola, tanto da giustificare anche il pleonastico appena utilizzato. La mappa verrà visualizzata nello schermo in alto e l’azione in quello in basso. Sarà possibile invertire la posizione con la pressione del tasto X e, per muovere l’azione, basterà usare la croce direzionale. Per quanto riguarda il resto si denota un’ottima implementazione del pennino, che verrà usato in qualsiasi azione. Per avviare la costruzione di edifici, come caserme, miniere o fattorie, basterà dare vita ad un ingegnerie e selezionare, tramite un mattoncino rosso posto sulla sinistra dello schermo, l’edificio che si vuole costruire per poi decidere in quale zona porlo. Per l’azione sarà necessario l’utilizzo dei mattoncini gialli che saranno disponibili in gran quantità e, se mai dovessero finire, basterà raccoglierli tramite le miniere poste sulle fratture del terreno.
L’unica variante presente per quanto riguarda le truppe, rientra nella presenza dell’Eroe di turno, che sia il Re per gli umani o lo Stregone per la fazione del male, che, tramite l’utilizzo del mattoncino Sacrilegio, potrà effettuare degli attacchi speciali che aiuteranno, o renderanno ancora più banale la battaglia. Si parla di scarsa originalità, poi, a causa della piattezza anche nei combattimenti: le truppe avversarie non presentano una notevole IA e si presentano in maniera anche abbastanza misera ad affrontare la vostra "schiera" di nove unità.
Tirando i conti, ci si trova dinanzi ad un RTS davvero troppo semplice e casual: un vero peccato.
A suon di mattoncini
Come detto poc’anzi, avremo molti extra a disposizione da sbloccare, tramite degli appositi mattoncini blu che troveremo nel corso dell’esplorazione del nostro scenario. Ce ne saranno 20 a disposizione per ogni livello e permetteranno, nel negozio Lego, di sbloccare appositi scenari per la schermaglia o unità speciali da sbloccare. Ci saranno alcune valigette da raccogliere nel corso degli Atti per sbloccare altre unità, che altrimenti verrebbero sbloccate completando atti o campagne: tutti questi extra saranno disponibili e visibili sempre nel negozio Lego.
Passando poi alla fase tecnica, si denota uno stile grafico 2D legato moltissimo al mondo Lego, com’è giusto che sia, che non si esalta nè merita critiche, data la sua natura che non vuole nascere per ergersi. Lo scenario è piatto e si presenta spesso simile a quelli che vengono dopo o che sono venuti prima. Le animazioni non sono eccellenti nè nel momento del tagliare la legna tantomeno nella fase di uccisione di un soldato avversario, che si limiterà a scomporsi in piccoli elementi che poi andranno a scomparire nel nulla.
Per quanto riguarda il sonoro, c’è solo da rendere nota la presenza di una colonna sonora simpatica e per niente fastidiosa insieme a degli effetti sonori che riportano lo stridio delle spade e lo sbattere del martello dell’ingegniere.
RTS riuscito?
Non tantissimo. Dopotutto RTS è sinonimo di un’esperienza videoludica appagante o quantomeno profonda e carica di azioni accessorie: presentandosi in maniera così piatta, dove le truppe a disposizioni si misurano sulle dita di due mani, come anche gli edifici a disposizione, Lego Battles non offre nulla che possa allungare la longevità abbastanza da tenere quanto basta per il prezzo della cartuccia DS. Sicuramente si sarebbe potuto fare di più per migliorare un titolo che, come base, ha una grande capacità, basti vedere la possibilità di avere tantissime truppe a disposizione nonchè degli achievments di stampo Microsoft presenti nel titolo. Consigliato ad una cerchia di giocatori casual che preferisce un RTS semplice e immediato, che però termina in davvero poco tempo.