Le Tour De France 2020 – Recensione
Cyanide e Nacon, dopo avere consolidato la partnership con la scorsa edizione, ritornano sul mercato videoludico con il nuovo capitolo della celebre serie sportiva di ciclismo: Le Tour De France 2020. Acquisendo ulteriore esperienza, questa nuova iterazione arriva sugli scaffali e in digitale su Steam con diverse nuove caratteristiche, segno di come la software house voglia, edizione dopo edizione, migliorare un prodotto di nicchia e aumentare il bacino di vendita.
La recensione di Tour De France 2020 che stiamo scrivendo tiene conto della patch ufficiale che deve venire rilasciata. Il voto, quindi, si basa sulla versione definitiva completa di tutte le licenze.
Il titolo arriva, come di consueto, in versioni distinte: una versione simulativa, Tour De France 2020, su PlayStation 4, Xbox One e PC; una versione gestionale, Pro Cycling Manager 2020, esclusivamente su PC. In questa edizione, Cyanide ha voluto fare le cose in grande, infatti, per la prima volta anche il Team Ineos ha la licenza completa. Alcune squadre dell’UCI World Tour, come la Deceuninck Quick-Step, restano tuttavia senza licenza. L’editor di Le Tour De France 2020, tuttavia, consente di modificare le caratteristiche di squadre e ciclisti, dando campo libero ai videogiocatori per quanto riguarda l’aggiornamento delle licenze e degli attributi dei singoli corridori.
Se la licenza completa del Team Ineos aggiunge un ulteriore tocco di realismo, la vera grande novità della simulazione risiede nella nuova modalità cronometro. Durante i time trial infatti, possiamo decidere di utilizzare l’apposito tasto e metterci in una posizione più aerodinamica. Questo porta il ciclista a spingere notevolmente durante i tratti pedalabili e soprattutto nei rettilinei. Questo aumento di potenza, si tramuta però in un più difficoltoso controllo della bicicletta, obbligando quindi il giocatore a variare in più occasioni fra una posizione aerodinamica e una più fluida. Altra novità risiede nella nuova visuale in prima persona, attivabile con l’apposito tasto. Schiacciando il comando, possiamo decidere di cambiare la telecamera e spostarla dalle spalle del ciclista a una visuale in prima persona, sicuramente più immersiva che però non permette di avere una visione globale dell’azione intorno al personaggio e, quindi, di rispondere a degli eventuali attacchi.
Sull’IA è dove Cyanide si è concentrata di più per migliorare il titolo. La difficoltà è divisa in quattro categorie, ognuna con le proprie caratteristiche. Si va da un livello esordiente a un livello professionista, da un livello campione a un livello leggenda. La difficoltà generale di questo capitolo è notevole: se a esordiente è possibile vincere utilizzando quasi tutti gli outsider, salendo nelle difficoltà il livello di gioco diventa a tratti invalicabile. Alle difficoltà più alte infatti, diventa un’impresa titanica cercare di vincere senza utilizzare un ciclista specializzato nel percorso in questione. La Paris-Roubaix, per fare un esempio, diventa preda dei soliti campioni del pavé come Peter Sagan o Greg Van Avermaet, così come la Ronde Van Vlaanderen richiede dei ciclisti potenti come Zdenek Stybar o Philippe Gilbert. Discorso analogo per la Liegi-Bastogne-Liegi – grande novità di questa nuova edizione – terreno di caccia di ciclisti quali Alejandro Valverde e Michał Kwiatkowski. L’aggiunta di questa Classica sicuramente farà piacere agli amanti di questo sport, che si possono cimentare sulle salite delle Ardenne.
Il livello di sfida di Tour De France 2020 come detto, si alza all’aumentare della difficoltà impostata. Ai livelli superiori diventa fondamentale la gestione della squadra nella sua interezza, dai gregari ai capitani e se si vuole vincere una corsa a tappe bisogna creare delle tattiche solide e sfruttare ogni punto di forza della squadra. Nelle lunghe salite ciclisti quali Primož Roglič e Geraint Thomas diventano letteralmente imprendibili se non abbiamo dosato bene le doti del capitano. La gestione della stamina del ciclista è fondamentale se si vuole concorrere per le alte posizioni di classifica.
Una delle caratteristiche del titolo su cui si nota il grande lavoro della software house è proprio nelle lunghe scalate. La pressione dell’apposito tasto consente di scegliere la cadenza della pedalata, da una più blanda a un ritmo decisamente più serrato difatti scalare le montagne è decisamente faticoso sia che si utilizzi uno scalatore, sia che si utilizzi un ciclista completo quale un passista scalatore. Aumentando le pendenze aumenta la fatica del ciclista che si riflette anche nell’efficacia della pedalata. Scalare le montagne di Tour De France 2020 si rivela spesso una vera impresa tanto che è possibile sentire la pesantezza della pedalata semplicemente schiacciando l’apposito tasto. Scegliendo un velocista inoltre, arrivare allo scollinamento diventa quasi una guerra tra videogiocatore e videogioco.
L’IA in questo rasenta quasi la perfezione. Utilizzando uno scalatore, quale ad esempio Adam Yates o Simon Yates, si può decidere di attaccare per cercare di distanziare gli avversari mentre se decidiamo di usare un ciclista non avvezzo alle salite, dovremo cercare il più possibile di non perdere tanto terreno, recuperando magari in tappe decisamente più congeniali. In questo, l’IA si comporta esattamente come in una reale corsa a tappe. Spesso infatti i velocisti si riuniscono in un gruppetto per completare la tappa nei tempi stabiliti, dandosi cambi regolari, per cercare di arrivare al traguardo senza venire squalificati per avere superato il tempo massimo.
Quanto raccontato ci porta da aprire un paragrafo specifico per la gestione della stamina e dello scatto, determinate da un cerchio blu e da un cerchio rosso sempre leggibile sull’HUB. Ogni ciclista ha un determinato quantitativo di stamina all’inizio di ogni tappa, che viene calcolato dal videogioco sulla base di determinate caratteristiche quali il recupero e gli obiettivi realizzati. Durante una lunga corsa infatti, completando gli obiettivi individuali quali andare in fuga quanto piuttosto ottenere determinati punti per una delle classifiche, aumenta il quantitativo energetico recuperato fra le tappe. Utilizzare un ciclista che ha un maggiore recupero si riflette nel quantitativo di stamina disponibile nella tappa successiva, tanto che a volte conviene rinunciare a vincere qualche tappa per cercare di restare competitivi lungo l’arco di tutta la corsa e restare ancorati alle posizioni di vertice della classifica generale.
Alla stamina si aggiunge anche la barra di scatto che consente al ciclista di effettuare degli attacchi potenti per distanziare di alcuni metri i rivali quanto serve per lanciarsi in una fuga solitaria o vincere una volata di gruppo. Questi cerchi si consumano durante una tappa e si possono riempire utilizzando i rifornimenti, gel energetici che vengono riempiti in determinate frazioni, obbligando quindi il videogiocatore a una gestione precisa delle risorse a disposizione di ogni singolo ciclista.
Come di consueto possiamo decidere quale ciclista controllare e cambiare a piacimento fra un membro e un altro della squadra, in quanto allo stesso tempo possiamo dividerci fra direttore sportivo, capitano, gregario o ancora cacciatore di tappe. Utilizzando l’apposito tasto possiamo aprire un menu che serve ad attribuire dei comandi specifici a uno o più ciclisti, quali andare in fuga, tirare, restare a ruota, utilizzare un rifornimento o seguire un attacco. La gestione della squadra quindi non si limita all’utilizzo del capitano: utilizzando il Team Jumbo-Visma ad esempio, possiamo decidere di utilizzare Tom Dumoulin per una scalata e nella stessa tappa cambiare in Dylan Groenewegen per vincere una volata.
Altra novità risiede nel citato HUB di gioco: oltre a mostrare il profilo altimetrico completo della tappa e durante una salita le specifiche pendenze, che consentono di calcolare il punto esatto in cui attaccare per distanziare i rivali, Cyanide ha aggiunto un nuovo profilo durante le discese, consentendo quindi all’interfaccia di adattarsi in base alle caratteristiche delle tappa specifica.
Le modalità di gioco restano ancorate ai capisaldi della simulazione. Si può decidere se selezionare una singola Classica o il Mondiale, quanto piuttosto se disputare una singola corsa a tappe, quale il Tour De France o la Paris-Nice. A questo si aggiungono le sfide, una serie di brevi percorsi in cui raggiungere determinati obiettivi, quali completare una discesa in un determinato tempo o recuperare dopo una foratura e vincere una tappa in volata, gestire il vantaggio di una fuga o vincere uno scatto di montagna. Inoltre resta intaccato l’allenamento una modalità che consente di imparare l’utilizzo di ogni singolo tasto e come effettuare le azioni.
Invariate anche le modalità gestionali di Tour De France 2020, Pro Team e Pro Leader, versioni che uniscono l’esperienza simulativa del titolo a una più gestionale. Si tratta di modalità che differiscono leggermente: la prima consente di costruire una squadra partendo da zero, scegliendo uno sponsor e offrendo contratti ai ciclisti, restando nel budget disponibile; la seconda che consente di creare il proprio alter ego e di costruire intorno una squadra vincente. Una volta scelta la squadra iniziale, composta principalmente da gregari e outsider in quanto lo sponsor non offre una grande quantità di denaro, inizieremo a partecipare alle varie corse a tappe e ottenendo buoni risultati – quali la conquista di una maglia da scalatore quanto piuttosto da velocista – aumenteremo la reputazione della squadra e verremo invitati a partecipare a corse a tappe sempre più prestigiose e con un premio in denaro sempre più elevato. Questo consente allo sponsor di aumentare il budget a disposizione e di acquistare ciclisti sempre più completi fino ad arrivare ai grandi campioni. Utilizzando l’alter ego digitale inoltre, il videogioco mette a disposizione diversi obiettivi – ottenibili nell’arco di più corse a tappe – che consento al giocatore di aumentare le caratteristiche. Si tratta fondamentalmente di una modalità carriera che segue la crescita del ciclista lungo il campionato dell’UCI World Tour, da gregario a capitano.
Chiudiamo questa recensione di Tour De France 2020 con un accenno alla grafica e al comparto sonoro. Cyanide ha utilizzato lo stesso engine grafico delle scorse edizioni, senza aggiungere nuovi elementi, restano quindi decisamente piacevoli le conformazioni delle tappe, quanto anonimi i ciclisti, che non si distinguono utilizzando tutti la stessa forma poligonale.
Decisamente accattivante, invece, la nuova colonna sonora a corredo dei menu di gioco che si differenzia notevolmente dalle altre edizioni. Cyanide ha dimostrato di volere migliorare ogni aspetto di questa simulazione.
La nuova iterazione della serie di Cyanide, Tour De France 2020, riesce a migliorare alcune delle meccaniche caposaldo della serie videoludica. Le licenze aggiuntive, inoltre, fanno capire l’interesse della software house per riuscire a migliorare edizione dopo edizione. Cyanide, dopo avere aggiunto notevoli novità al gameplay, dovrebbe concentrarsi sul comparto grafico e migliorare la realizzazione dei ciclisti senza riciclare ulteriormente gli stessi modelli poligonali. Si tratta comunque sempre di una simulazione decisamente realistica, al netto di alcuni piccoli difetti che abbiamo evidenziato in fase di recensione, che fanno di questo capitolo il migliore videogioco di ciclismo a disposizione sul mercato videoludico.
Pro
- Aggiunta della Liegi-Bastogne-Liegi
- Licenza del Team INEOS
- IA adattiva
- HUB semplice
Contro
- Comparto grafico sempre uguale
- Assenza di alcune licenze