Kunitsu-Gami Path of The Goddess RECENSIONE | Il punto d’incontro tra action e tower defense

Recensito su PlayStation 5

Kunitsu-Gami Path of the Goddess RECENSIONE

Kunitsu-Gami Path of the Goddess è il nuovo videogioco di Capcom in dirittura d’arrivo su console, PC e anche su Xbox Game Pass. Il titolo unisce il più comune tower defense con un gameplay action, dove il giocatore sarà chiamato a proteggere una sacerdotessa nei panni di Soh, uno spirito evocato dalla fanciulla che corrisponde al nome di Yoshiro.

Con l’obiettivo di purificare il Monte Kafuku dalla dilagante corruzione nata dall’avidità dell’uomo, il duo si avvierà in un viaggio che li condurrà negli splendidi paesaggi delle campagne giapponesi, liberando villaggio dopo villaggio gli abitanti risucchiati dalla forza demoniaca che si è impadronita di queste splendide campagne giapponesi. Dopo averlo concluso è giunto il momento di parlarne approfonditamente.

Kunitsu-Gami Path of the Goddess RECENSIONE
La purificazione di un portale Torii

Kunitsu-Gami Path of the Goddess RECENSIONE | L’uomo è responsabile del proprio male

Il Monte Kafuku è un luogo verdeggiante e ricco di risorse: qui l’uomo ha costruito villaggi e santuari, ma la sua avidità ha profanato le ricchezze donate dalla Dea, finendo col martoriare la sacralità di questo immenso monte. Le conseguenze delle azioni dei vili umani hanno fatto si che un antico male potesse dilagare e corromperne ogni suo anfratto.

Così, in una sola notte, infinite schiere di Furie (che possiamo ricollegare agli antichi Yokai) hanno seminato morte e distruzione, prendendo così il controllo del santuario dedicato alla Dea. Solo una fanciulla, Yoshiro, insieme allo spirito Soh, sono riusciti a scampare al pericolo, fuggendo disperatamente verso il primo villaggio sicuro.

Sarà proprio da qui che inizierà la missione di riconquista della sacerdotessa e del suo guardiano, i quali viaggeranno villaggio dopo villaggio imbattendosi nella scia distruttiva lasciata dalla corruzione. Con l’obiettivo di purificare ogni male diffuso dalle radici piantate da questo oscuro potere e liberando ogni singolo abitante intrappolato, quello di Kunitsu-Gami è un viaggio fatto di seconde possibilità.

Oltre alla spiritualità del contesto in cui è ambientato l’action “Kagura” tower defense di Capcom, il lungo cammino che spetta la coppia di protagonisti sottolinea come dalla distruzione è possibile costruire (creare) qualcosa di nuovo, spingendo Yoshiro e Soh a lottare per quella chance di rivalsa per il genere umano.

Kunitsu-Gami Path of the Goddess non ambisce a raccontare attivamente il suo racconto, anzi, opta per una narrazione silente in cui il giocatore è coinvolto direttamente nel flusso degli eventi, lasciandoglieli vivere in prima persona. Personalmente ritengo che si tratti di un approccio piuttosto azzardato, che lascia ai significati e alle tematiche il compito di imbastire la storia.

Se da un lato ho potuto godere della bellezza spirituale e di come il gioco infonda usi e costumi nel suo racconto, l’assenza di una storia più concreta e una narrazione più trasparente non permette al titolo di essere assolutamente coinvolgente, rendendo così le sue vicende puramente passive. Indubbiamente, il titolo punta maggiormente sulla sua portata principale: il gameplay.

Kunitsu-Gami Path of the Goddess RECENSIONE
Il duello con uno dei boss

L’infinita lotta con le Furie

Nel nostro provato di Kunitsu-Gami Path of the Goddess abbiamo sottolineato come l’action-tower defense peccasse in aspetti come la difficoltà e la componente strategica, ponendo dei dubbi molto importanti sulla validità dell’esperienza. È anche vero che quanto giocato nella demo offriva ben poco rispetto alla versione finale del titolo di Capcom e sono costretto a rivalutarlo in positivo.

In primo luogo, Kunitsu-Gami è molto punitivo: proteggere Yoshiro dalle infinite ondate di Furie diventerà sempre più difficile addentrandosi nei meandri del monte Kafuku e se non gestirete l’ambiente circostante e gli abitanti purificati in maniera intelligente, rischierete di andare incontro a una sconfitta rovinosa.

Per fare in modo che ciò non accada sarà opportuno sfruttare al meglio il ciclo giorno/notte. Durante la fase diurna non solo dovrete tracciare il sentiero per Yoshiro purificandone il passaggio, ma dovrete sgomberare l’area, liberare le persone dalla corruzione e come se non bastasse, ottenere quanto più vantaggio possibile dal terreno.

Infatti avanzando nel gioco, i livelli porranno strutture e meccaniche che vi permetteranno di accedere a una componente strategica in tempo reale piuttosto interessante, massimizzando soprattutto le potenzialità delle unità. Dirigendo il falegname dunque, dovrete ricostruire piattaforme, ponti, barriere e marchingegni vari per massimizzare le vostre difese.

L’essenza tower defense deriva proprio da questi aspetti che supporteranno Soh come guardiano. Tuttavia non sarà da solo nella sua battaglia dato che potrà assegnare diversi ruoli agli abitanti dei vari villaggi, trasformandoli in valorosi guerrieri. Ed è proprio qui che vorrei soffermarmi, dato che la varietà delle classi è anche molto interessante.

Kunitsu-Gami Path of the Goddess RECENSIONE

In sostanza, nel titolo troviamo guerrieri che combattono a medio-corto raggio, alcuni sono pensati per il lungo raggio per contrastare le unità aeree nemiche, ma non mancheranno anche personaggi di supporto e di difesa. Ogni unità che sbloccherete lungo la campagna in giocatore singolo si contraddistinguerà per capacità, tempi di reazione e potenza.

Dunque non è assolutamente detto che un’unità dall’elevata potenza sia sempre la scelta migliore: in alcuni casi un potere d’attacco maggiore sacrifica la velocità o la portata, andando incontro dunque a degli immancabili compromessi. Inoltre la scelta delle unità da dispiegare sul campo dipenderà da ciò che il livello offrirà: coperture, punti di vantaggio, tutto può tornare utile.

Durante la partita infatti mi sono ritrovato spesso a rivalutare il posizionamento di alcune unità per diverse necessità, in primis per fronteggiare una minaccia non prevista, e in secondo luogo per sfruttare al meglio ciò che il livello mi metteva a disposizione. La sempre crescente difficoltà mi ha costretto a riconsiderare alcune strategie dopo alcuni game over.

Kunitsu-Gami Path of the Goddess è un titolo che ad ogni livello introduce sempre un qualcosa di nuovo condizionando così la strategia. Che sia un ostacolo che renderà più complicata la battaglia contro i demoni, o una nuova meccanica, ciò che mi ha stupito è che pezzo dopo pezzo il titolo mi ha introdotto sempre a qualcosa di nuovo.

Persino sul bestiario il team di sviluppo non ha lesinato, dato che non solo la varietà di quest’ultimo è decisamente ricca sia sul piano funzionale che estetico, ma ogni demone è dotato persino di abilità proprie, complicando ulteriormente la difesa di Yoshiro. Se pensate che il monte Kafuku sarà una passeggiata da purificare, vi invito a riconsiderare la vostra idea.

Kunitsu-Gami Path of the Goddess RECENSIONE
Una cruenta battaglia su delle fragili barche

La lama smussata del guardiano

Nonostante la componente tower defense sia prorompente in Kunitsu-Gami Path of the Goddess, nel titolo di Capcom troviamo un sistema di combattimento prevalentemente action, il quale si incarna in Soh. Infatti lo spirito guardiano potrà supportare gli abitanti del villaggio e proteggere Yoshiro grazie alla sua katana, eseguendo combinazioni d’attacco in tempo reale.

Attraverso la Danza Oka, il suo stile di combattimento, si possono eseguire diversi fendenti capaci di sbaragliare l’avanzata dei demoni, facendo attenzione a non venir colpiti da quest’ultimi. Se da un lato la strategia è un elemento ben riuscito nel titolo, la componente action urge di una maggiore rifinitura, dato che si mostra fin troppo impacciato e poco reattivo.

Nonostante vi sia persino un lock del bersaglio, i colpi di Soh risultano imprecisi e lenti, rendendo persino letali queste sbavature del sistema di combattimento. Soprattutto durante le boss fight tali difetti possono farvi subire gratuitamente dei colpi indesiderati, e come se non bastasse persino la schivata soffre di diverse problematiche.

Innanzitutto bisogna precisare che la mappatura del comando della schivata mi è parsa non solo inusuale (si attiva premendo l’analogico sinistro del pad), ma soprattutto scomoda e con un input lag non indifferente. Persino la parata di Soh mi è sembrata alquanto accessoria e poco funzionale nel gameplay.

La componente action del titolo è indubbiamente l’anello più debole della produzione, colpa anche di un’attenzione non proprio ottimale su questo aspetto. Nonostante il protagonista possa munirsi anche di abilità speciali donate dai Mazo, utilizzarlo in battaglia è alquanto ostico, soprattutto in situazioni molto complicate in cui bisogna agire rapidamente.

Kunitsu-Gami Path of the Goddess RECENSIONE
La battaglia contro un grosso centipede

Dalla distruzione emerge la creazione

Purificando i villaggi e liberandone gli abitanti, dopo che avrete completato un livello sbloccherete una base che in sostanza è un hub in cui Soh e Yoshiro possono interagire e compiere determinate azioni. Qui in particolar modo sarete invitati a ricostruire tutto ciò che è stato distrutto dalla corruzione, assegnando la popolazione ai vari cantieri disponibili.

Questo permette innanzitutto di guadagnare diverse ricompense, come punti Musubi per potenziare le varie classi, razioni extra o talismani e Mazo nuovi. L’utilità di ricostruire una base dunque risiede nel modo con cui si interfaccia con la progressione, risultando dunque indispensabile rimettere in piedi i monumenti, santuari e case distrutte dalle Furie.

Ogni lavoro edilizio richiederà da uno a più livelli completati, dato che il tempo passerà solamente nel momento in cui concluderete uno stage della campagna. Questo ovviamente vi spingerà anche a rigiocare qualche scenario, permettendo così ai cittadini di finire i lavori nei tempi stabiliti.

In questi hub è dunque possibile prendersi qualche momento di tregua dalla lotta con le furie, interagire con i cittadini e animali e porre delle gentili offerte a Yoshiro. Ricostruire completamente una base inoltre permetterà di mettere mano a delle particolari ricompense, utili soprattutto per il viaggio nei meandri del monte Kafuku.

Kunitsu-Gami Path of the Goddess RECENSIONE
La ricostruzione di un villaggio

Arte e tradizione reincarnate in un videogioco

Quella di Kunitsu-Gami Path of the Goddess è un’art direction decisamente ispirata, che si basa sull’Ukiyo-e, una corrente artistica antica giapponese. Spesso quest’arte ritrae eventi folkloristici e storici della cultura nipponica, dando vita ad opere come “La Grande Onda di Kanegawa” per citarne alcune. Questo stile, si riflette sullo spirito di quello che è il titolo di Capcom.

Dopotutto Kunitsu-Gami affonda le sue radici nella storia e nei miti e le leggende del Giappone e questi vengono ritratti negli scenari, nello splendido monster design e nei costumi del character design, definendo così un’esperienza che guarda fortemente al passato. Graficamente, il titolo non è tra i videogiochi più avanguardistici della casa di Monster Hunter.

Nonostante sia sviluppato nel sempre più fenomenale RE Engine, che in questa occasione trova un nuovo impiego, non possiamo paragonare il comparto grafico del gioco alle più eccelse produzioni di Capcom, dato che gli scenari non risultano particolarmente definiti. Di contro però, i modelli poligonali sono molto dettagliati, soprattutto quelli delle Furie che sono ricchi e variegati.

Detto ciò, il titolo si è mostrato decisamente fluido durante il nostro playthrough su PlayStation 5, non un miracolo considerato sia l’impianto grafico che l’hardware su cui gira. Sul level design vi è stata posta una cura maggiore dato che la campagna non smetterà di mettervi di fronte a situazioni sempre diverse, sfidandovi soprattutto sul piano strategico.

Sulle musiche invece, Kunitsu-Gami gode di un tema musicale cantato da ermhoi, artista che ha collaborato con i Millenium Parade che molti di voi potranno riconoscere nella sigla d’apertura della serie animata “Hell’s Paradise”, meglio nota in Giappone come Jigokuraku. Nel titolo i dialoghi sono prettamente assenti, dunque non è possibile valutarne il cast.

Kunitsu-Gami Path of the Goddess RECENSIONE
Le illustrazioni di Kunitsu-Gami Path of the Goddess si basano sulla corrente artistica Ukiyo-e, che in antichità ritraeva samurai leggendari, imperatori, eventi ed elementi del folklore nipponico.

Kunitsu-Gami Path of the Goddess RECENSIONE | un action-tower defense davvero peculiare!

Nonostante un racconto poco concreto e un sistema di combattimento action che necessita di diversi accorgimenti, Kunitsu-Gami Path of the Goddess è una piccola sorpresa. In primis, si tratta di un titolo capace di sfruttare appieno la sua componente strategica, mettendo davanti al giocatore situazioni sempre diverse dall’inizio alla fine della campagna principale.

L’impalcatura videoludica è indubbiamente profonda grazie soprattutto alla varietà del gameplay, che spingerà il giocatore a tentare nuove soluzioni e combinazioni di unità al fine di proteggere Yoshiro dall’attacco delle Furie. Il tutto avviene con un tasso di sfida sempre crescente, un fattore che i giocatori hardcore apprezzeranno sicuramente.

Con una direzione artistica pregiata, l’action-tower defense di Capcom  riesce a stupire al netto di un sistema di combattimento non proprio in forma e un racconto che fatica a catturare l’attenzione.  Un appuntamento che suggeriamo di non perdervi, soprattutto su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox One, Xbox Series, PC e Xbox Game Pass.

7.5
Un action-tower defense peculiare

Pro

  • Componente strategica profonda;
  • Ogni livello riserva una nuova sfida;
  • Direzione artistica azzeccata;

Contro

  • Storia non rilevante;
  • Controparte action da sistemare;
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