Knack 2 – Recensione

Knack 2 è la (parziale) rivincita degli ultimi. Il primo episodio delle disavventure di questo piccolo esserino magnetico destò tanta curiosità al lancio di PlayStation 4, sollevando moltissime critiche negative in ragione della sua manifesta pochezza a livello ludico. La creazione di Mark Cerny era poco più di una tech demo, tecnicamente invitante ma giocosamente davvero poco incisiva. L’annuncio della seconda entry nel franchise al PlayStation Experience dello scorso anno aveva destato non pochi dubbi, legati principalmente ai risultati conseguiti con l’opera originale.

Fortunatamente, però, quel che ci ritroviamo stavolta fra le mani è qualcosa di più intrigante di quanto ci si potesse aspettare.

Diciamolo subito, comunque: Knack 2 è un gioco destinato a essere fruito, potenzialmente, da tutti i componenti della famiglia, per cui non aspettatevi una trama particolarmente elaborata o truculenta, o meccaniche particolarmente evolute. Come delineato nella nostra corposa anteprima, il plot del titolo di SIE Japan Studio è stato curato da Marianne Krawczyk e narra le gesta della nostra allegra ciurma in perenne assetto anti-sommossa, con lo scopo di contrastare i cattivoni di turno, evitando loro di mettere a ferro e fuoco l’intero globo terracqueo. Una storyline piuttosto generica, effettivamente, per un action platform che, pur effettuando un discreto balzo in avanti rispetto al prequel, non convince tuttavia appieno.

L’intera prosopopea giocosa è perennemente in bilico tra azione e platform, con sezioni blastatorie che si alternano, senza soluzione di continuità, ad altre prepontemente salterine. Tutto questo panta rei è soventemente punteggiato da implementazioni varie, che riguardano in particolar modo la conquista di nuove abilità per Knack. L’introduzione di dette modifiche giocose rinfresca indubbiamente il flusso ludico e aiuta a diminuire, soltanto un poco, la monotonia di base che pervade il prodotto tutto.

Diversi collezionabili cercano di diminuire ulteriormente l’estrema linearità dell’esperienza, sorretta da un sistema di controllo nel complesso adeguatamente reattivo e congegnato. Il grosso problema è dato dai combattimenti basici e sezioni platform non propriamente esaltanti. La telecamera non regolabile, quasi sempre puntuale e precisa nel seguire l’azione, a volte rende l’effettuazione dei salti un poco difficile. Fortuna vuole che il sistema di checkpoint studiato da SIE Japan Studio sia a prova di frustrazione.

La longevità, già particolarmente buona considerando la durata lorda dell’intera avventura, viene ulteriormente alimentata dall’introduzione di diversi livelli di difficoltà nonché dall’introduzione di un sistema di obiettivi secondari e missioni opzionali. La modalità cooperativa in locale, che permette a un altro videogiocatore di unirsi all’azione, risulta essere una simpatica aggiunta ma nulla più.

Tecnicamente, infine, Knack 2 non delude, proponendo un buon impatto visivo complessivo. Su PlayStation 4 Pro è possibile selezionare due modalità di gioco: la prima è destinata a soddisfare tutti coloro i quali preferiscono mantenere un frame rate elevato, a scapito della definizione, mentre la seconda privilegia la risoluzione e l’effettistica, sacrificando la fluidità dell’azione. Come nota a margine, segnaliamo che Knack 2 è totalmente localizzato in Italiano, dialoghi compresi.

Knack 2 è il giusto sequel di uno dei peggiori titoli della finestra di lancio di PlayStation 4. Adatto anche ai più piccini, il titolo Sony fa tutto benino, senza strafare. Knack 2, in definitiva, rappresenta un bel passo in avanti rispetto al primo episodio, ma non abbastanza per poter ambire a sfidare i colossi del genere.