Kingsglaive: Final Fantasy XV – Recensione
Ora che finalmente Final Fantasy XV è in dirittura di arrivo, è evidente che Square Enix abbia intenzione di lanciarlo sul mercato in pompa magna, sia per rifarsi di circa 10 anni di lungo sviluppo, sia per solidificarne il complesso setting nell’immaginario dei giocatori. Dall’evento Uncovered tenuto a fine marzo ci è stato presentato il Final Fantasy più multimediale di sempre, con una webserie anime e un film in CGI ad arricchire di particolari la storia principale. Se per Brotherhood si tratta per lo più di siparietti sul background dei protagonisti, Kingsglaive è decisamente un’opera più importante e completa.
Dopo il deludente The Spirits Within e il discutibile Advent Children, il timore di trovarsi davanti a un prodotto mediocre ha aleggiato nell’aria sin dall’annuncio di questo nuovo lungometraggio made in Square Enix. Questa volta però le cose sono un po’ diverse.
Kingsglaive funge come prologo agli eventi del gioco, e contribuisce a spiegare il setting socio-politico in cui verrà ambientato il gioco. Se quindi durante la nostra prima prova di Final Fantasy XV siamo rimasti un po’ perplessi dalla mancanza di informazioni sulla situazione, è perché in parte è a Kingsglaive che viene affidato questo compito.
Il film si apre con un antefatto che ci introduce il mondo di Eos, benedetto dalla luce del Cristallo Divino, risiedente nel pacifico Regno di Lucis. Il potere del cristallo però attira le brame di conquista dell’Impero di Niflheim, che grazie alla sua formidabile tecnologia Magitek inizia un’inarrestabile guerra di espansione, annettendo un regno dopo l’altro. L’invasione arriva infine nel regno di Tenebrae, proprio in occasione di una visita della famiglia reale di Lucis per far guarire il principe Noctis (protagonista di FFXV) da una ferita. I reali di Tenebrae vengono uccisi e la principessa Lunafreya e suo fratello Ravus vengono tenuti prigionieri mentre Noctis viene portato in salvo da suo padre.
Gli eventi si spostano dunque di dodici anni nel presente: la guerra contro Niflheim è ancora in corso, e per contrastarne l’avanzata re Regis ha creato una barriera per proteggere il regno utilizzando il potere del Cristallo stesso e ha assemblato una squadra di guerrieri, chiamata Kingsglaive a cui ha attribuito speciali poteri magici. Nonostante gli sforzi, Lucis continua a perdere territori sotto l’avanzata dell’esercito di macchine e demoni dell’Impero. Dopo l’ennesima ritirata, Niflheim, avanza un accordo di pace: tutti i territori di Lucis perduti devono essere ceduti all’Impero, così facendo la capitale Insomnia sarà risparmiata; inoltre, per suggellare la pace, il principe Noctis e la principessa Lunafreya di Tenebrae dovranno sposarsi.
Protagonista principale è Nyx Ulrich, coraggioso membro dei Kingsglaive e successivamente guardia del corpo della principessa Lunafreya, che finirà coinvolto direttamente negli eventi che porteranno alla resa dei conti tra Lucis e Niflheim. La trama si dipana su due livelli apparentemente distinti, destinati inevitabilmente a congiungersi: il punto di vista dei Kingsglaive, tra amicizie e contrasti interni, e quello di re Regis alle prese con i giochi politici di potere. Lunafreya e Regis sono a conti fatti i veri co-protagonisti delle vicende, e i loro ruoli sono decisivi nella catena di eventi che porterà alla situazione di partenza di Final Fantasy XV.
Oltre a presentarci i personaggi, il film è un’ottima occasione per assaporare il particolare setting del gioco, una delicato cocktail di elementi fantasy e moderni a cui decisamente non siamo abituati, e che sicuramente non sarà facile da assimilare nella nostra immaginazione.
Per quanto riguarda il comparto visivo del film c’è solo che da lodare il lavoro Visual Works di Square Enix (affiancata da Digic Pictures e Image Engine), che porta su schermo una qualità di CGI veramente impressionante, apprezzabile sia sul fronte del realismo delle animazioni figlio di un magistrale motion capture, sia per quanto riguarda gli spettacolari effetti speciali. La direzione artistica concilia (non senza fatica) situazioni di vita quotidiana a noi familiari con eventi di solennità epica da fantasy più classico. La capitale Insomnia è rappresentata con grattacieli, strade, borghi e macchine che ricordano molto le nostre metropoli (persino nel product placement, a conti fatti non invasivo e che invero contribuisce al realismo), ma passando alle stanze reali troviamo marmi, archi e vesti sgargianti tutt’altro che comuni. È nelle battaglie però che i fan si sentiranno più a casa, troverando spade e magie fianco a fianco contro creature prese direttamente dalla saga, come a dirci: è diverso, ma è comunque Final Fantasy.
Per quanto riguarda il cast Square Enix ha voluto fare le cose in grande, affidando l’aspetto e le voci dei protagonisti a personalità non indifferenti. Nyx è modellato sull’aspetto di Johan Akan ed è doppiato da Aaron Paul; Lunafreya è modellata da Amanda Piery e doppiata da Lena Headey; Regis Lucis Caelum è modellato su Jon Campling e doppiato da Sean Bean. Il doppiaggio è di buona fattura e la qualità del labiale è soddisfacente, benché ogni tanto si notino delle leggere imperfezioni per l’inglese; per l’italiano invece ovviaamente la differenza si nota maggiormente.
Al comparto sonoro ritroviamo Yoko Shimomura per il tema portante e John Graham come compositore principale, il quale è riuscito a confezionare una colonna sonora dai toni epici, capace di enfatizzare a dovere i momenti più drammatici del film.
Se dal punto di visa tecnico Kingsglaive dimostra l’indiscussa esperienza di Square Enix in questo campo, per quanto riguarda la qualità più prettamente cinematografica le cose appaiono un po’ più complicate.
La storia in generale riesce nel suo intento di essere estensione e introduzione al videogioco, e allo stesso tempo di non esserne irrimediabilmente dipendente. La vicenda coinvolge personaggi che per la maggior parte chiudono il loro ruolo nell’arco del film stesso, anche se è chiaro che alcuni di essi torneranno in FFXV. Alla fine del film non si ha la sensazione di essere stati lasciati ingiustamente a metà, ma di aver assistito al completamento del primo capitolo di una storia, che si apre e si chiude nell’arco dello stesso, traghettandoci in modo naturale verso il prossimo.
C’è da dire però che la sceneggiatura risulta abbastanza limitata, rivelando qualche incongruenza o stranezza di troppo. Se il film chiarisce diversi aspetti di Final Fantasy XV, è altrettanto vero che spesso ci lascia con altrettante domande; diverse situazioni risultano male incastrate col resto, o non trovano una degna chiusura; così come il background o le intenzioni di alcuni personaggi non vengono chiarite come ci si aspetterebbe, o comunque hanno poco senso. È possibile che troveremo risposta ad alcuni di tali dubbi nel gioco, ma così com’è il film lascia a tratti un po’ confusi. Anche la regia risulta altalenante. I momenti di tensione narrativa sono gestiti a dovere; le scene d’azione sono spettacolari, ma a volte possono risultare ampollose, e spesso confuse.
Se valutato come un prodotto indipendente e con pretese hollywoodiane, è logico e prevedibile che questo film non ne esca molto bene. Ma giudicarlo in questo senso sarebbe un errore. Kingsglaive, nonostante la sua forma di lungometraggio, non è altro che un capitolo appendice di Final Fantasy XV, e come tale va contestualizzato, cioè come una lunghissima cutscene. L’opera è chiaramente indirizzata ai fan di Final Fantasy che in quanto tali potranno trovarla sicuramente esaltante. Nonostante le incertezze, il film adempie ottimamente al suo scopo: darci un primo sguardo sul mondo di FFXV, raccontarci un antefatto importante dando un senso di chiusura agli eventi, e metterci nel mood giusto per attendere con trepidazione il gioco. Non ci resta quindi che aspettare il 29 novembre, quando Final Fantasy XV approderà nei negozi per raccontarci il resto della storia.