Kingdom Under Fire II – Recensione
Il mercato degli MMORPG ultimamente risulta essere abbastanza stantio, con moltissimi titoli che si assomiglia fin troppo tra di loro. Differenziarsi non è affatto semplice, ma i ragazzi di Blueside hanno deciso di andare oltre ai soliti schemi tipici dei giochi MMORPG, introducendo nel loro nuovo titolo anche delle componenti RTS in tempo reale. Se ancora non lo avete capito stiamo parlando di Kingdom Under Fire II, titolo davvero ambizioso che ha costato alla software house ben 80 milioni di dollari, oltre a un lunghissimo sviluppo di circa 11 anni.
https://www.youtube.com/watch?v=zKdML3T6yGw
Era il lontano 2008 quando all’E3 di Los Angeles vedemmo per la prima volta il titolo. Lo sviluppo da allora è stato molto travagliato finendo nel dimenticatoio, fino a quando il publisher Gameforge non decise di investire sul team di Blueside, facendo ripartire a pieno regime i lavori su Kingdom Under Fire II. Tralasciando le prime beta rilasciate – con esito disastroso – solo in Corea e in Russia, finalmente dopo 11 lunghi anni i server del titolo sono ora aperti al pubblico.
Come ogni titolo MMORPG che si rispetti, la nostra avventura inizia con la creazione del personaggio. L’editor di creazione è davvero ben realizzato e permette di modificare l’aspetto del nostro eroe in ogni suo ambito: se non presteremo attenzione, rischieremo di buttare la prima ora di gioco solo nell’editing dell’alter ego. Abbiamo a disposizione un totale di 5 classi, che si differenziano per tipologia di attacchi, di armi e di sesso:
- Gunslinger: un guerriero umano in grado di maneggiare spade e armi da fuoco;
- Spellsword: un elfo oscuro in grado di utilizzare spade a singola mano e di lanciare potenti incantesimi in grado anche di congelare i nemici;
- Berseker: la classe più affascinante, si tratta di un tank in grado di spazzare via intere orde di nemici con un solo fendente di spada;
- Ranger: un elfo estremamente rapido in grado di sferrare attacchi ravvicinati utilizzando due spade o attacchi a distanza mediante l’utilizzo dell’arco;
- Elementalist: una maga molto versatile e potente, in grado di sfruttare la natura circostante per lanciare potenti attacchi magici.
L’incipit che fa da cardine alla trama è molto semplice, ma al tempo stesso efficace: il continente di Bersia è alle prese con una terribile guerra che sta devastando e decimando la popolazione. Noi, indipendentemente dalla classe che sceglieremo, vestiremo i panni di un generale, e il nostro compito sarà quello di respingere le armate dei mostri nemici. Quando ormai tutto sembra volgere al termine, fanno la loro comparsa due losche figure, le quali assassinano il nostro sovrano, gettando ancora una volta nell’oblio il continente di Bersia. Dopo una brusca scaduta e la relativa perdita di sensi, ci risveglieremo all’interno di un campo appena fuori da una città completamente distrutta. Il nostro compito sarà quello di riportare l’ordine e distruggere le rimanenti armate nemiche ancora presenti.
Il gameplay, come quello di ogni MMORPG, è inizialmente abbastanza semplice e immediato, per diventare poi col progredire del livello sempre più complesso e articolato. Di base avremo a disposizione due tipologie di attacco: uno leggero e veloce utilizzabile premendo il tasto sinistro del mouse, e uno speciale r più forte ma al tempo stesso più lento, utilizzabile premendo il tasto destro. A inizio partita avremo a disposizione solo due skill, ma salendo di livello ne sbloccheremo delle altre, sia attive, la quali andranno a causare potenti danni ai nemici o ci aiuteranno durante il combattimento, sia passive, per aumentare la percentuale di danni, la possibilità di eseguire attacchi critici, e così via. Avremo a disposizione fino a 16 slot per equipaggiare le skill che sbloccheremo con l’aumento del livello del nostro eroe. I primi 8 slot si potranno richiamare utilizzando i numeri presenti sulla tastiera, mentre gli altri saranno selezionabili con il cursore del mouse. Kingdom Under Fire II, però, non è solo questo: come detto qualche riga più sopra, per differenziare il prodotto dalla massa gli sviluppatori hanno inserito delle componenti RTS in tempo reale, donando così un po’ di freschezza a un genere che ormai risulta essere abbastanza stantio. Possiamo passare dalla visuale in terza persona a quella isometrica in qualsiasi momento, basterà la pressione dell’apposito tasto. La nostra armata sarà divisa in 7 truppe, suddivise tra attacco ravvicinato e attacco a distanza. Ogni truppa avrà la propria esperienza e aumenterà di livello con il progredire della storia. In Kingdom Under Fire II potremo controllare singolarmente ogni truppa e impartire diversi ordini. Possiamo inoltre far assumere alla nostra guarnigione sia la posizione di attacco che di difesa: quest’ultima è estremamente utile quando verremo attaccati dalla distanza oppure dall’alto da un drago. Una volta impartiti gli ordini, possiamo tornare alla visuale in terza persona e dare man forte alle nostre truppe.
Un enorme problema di Kingdom Under Fire II è l’intelligenza artificiale dei nemici. Essi se non provocati non ci attaccheranno, e quando lo faranno risultano essere abbastanza stupidi, attaccandoci di rado e con poca precisione. Ogni nemico avrà un proprio livello e a seconda delle sue abilità ci causerà più o meno danni. Se verremo accerchiati, nonostante l’intelligenza artificiale non sia delle migliori, difficilmente ne usciremo incolumi.
Le quest, sia primarie che secondarie, seppur apparentemente diversificate tra di loro, sono a conti fatti molto simili, costringendoci ad andare da una zona A ad una zone B per liberare quest’ultima dai nemici e fare poi rapporto alla zona di origine. Nonostante ciò avremo a disposizione un numero di quest davvero vasto e, grazie alle diverse classi presenti, il titolo offre abbastanza materiale per incollare il giocatore allo schermo per un numero spropositato di ore. I dialoghi con gli NPC, come tipico degli MMORPG, sono a risposta multipla. Discutendo con un personaggio è possibile approfondire la sua storia, chiedere altre informazioni relative alla missione che ci sta affidando, o semplicemente rifiutare la quest per poi accettarla in un secondo momento. Man mano che progrediremo all’interno della storia la parte RTS si fa però sempre più forte e presente, costringendoci molte volte a passare da una modalità all’altra. Per muoverci all’interno della vasta mappa di gioco avremo a disposizione una cavalcatura, anch’essa personalizzabile. Lungo l’avventura incontreremo anche fabbri e mercanti, dai quali potremo acquistare armature e spade, o potenziare quelle già in nostro possesso. All’interno del gioco avremo inoltre uno shop dove potremo acquistare degli oggetti puramente estetici; ovviamente il pagamento si effettuerà con la propria carta di credito e non con i soldi del gioco.
Durante la nostra anteprima avevamo sottolineato più e più volte come il problema principale di Kingdom Under Fire II fosse il comparto tecnico rimasto fortemente ancorato al lontano 2008. Nonostante il level design sia davvero ottimo, con delle ambientazioni molto variegate e ispirate, l’impatto finale risaluta però essere qualcosa di obsoleto e poco curato. Le texture sono di bassa qualità e gli ambienti sono scarsi di dettagli, risultando spesso spogli. I modelli poligonali dei personaggi non sono nulla di che: i protagonisti sono leggermente più dettagliati, mentre gli NPC che faranno da contorno alle ambientazioni sono fin troppo simili tra di loro, senza presentare una buona varietà. Anche gli effetti particellari, come le animazioni, sono poco curati. Nonostante ciò il titolo riesce a essere godibile, ed è in grado di girare su qualsiasi macchina garantendo un frame rate davvero elevato. Con una nvidia RTX 2080Ti non abbiamo avuto nessun problema a giocare in 4K con un frame rate superiore ai 140 fps. Un’altro aspetto non da sottovalutare è il fatto che supporta le risoluzioni con aspect ratio di 21:9, 32:9 e quelle multi monitor. Se durante la nostra prova a Francoforte ci eravamo lamentati dell’audio praticamente assente, eccetto che per i dialoghi e qualche effetto, nella versione finale non preoccupatevi perché ogni suono è dove deve essere. L’audio è di buona qualità ed è in grado di immergere maggiormente il giocatore all’interno dell’ambente di gioco.
Kingdom User Fire II adotta la formula Buy to Play, ovvero pagherete il gioco una volta e potrete giocare per sempre. Non vi saranno piani di abbonamento mensili. Gameforge renderà disponibili tre pacchetti del gioco:
- Hero Package: 29,99€;
- Emperor Package: 49,99€;
- War God Package: 99,99€.
Ogni pacchetto avrà dei contenuti in gioco differenti, come skin e armi da utilizzare all’interno del mondo creato dal team di Blueside.
Kingdom Under Fire II cerca di svecchiare un po’ la formula degli ormai vetusti MMORPG, introducendo delle tecniche di strategia in tempo reale tipica dei titoli RTS. La formula proposta da BlueSide è ben fatta e risulta divertente anche se la ripetitività delle quest a lungo può stancare. Purtroppo il titolo pecca sotto diversi aspetti per quanto concerne il comparto tecnico. La qualità generale del gioco, come detto durante l’anteprima, è rimasta ancorata all’ormai lontano 2008, anno in cui Kingdom Under Fire II venne annunciato per la prima volta. Il sonoro questa volta è presente ed è di buna fattura. La formula Buy to Play è davvero interessante e non costringere i giocatori a sottoscrivere degli abbonamenti mensili, cosa tipica degli MMORPG e che sta prendendo sempre più piede anche in altre forme di intrattenimento. Nel complesso il titolo ci ha saputo divertire in entrambe le sue modalità.
Kingdom Under Fire II è già disponibile per PC e potete acquistarlo direttamente sul sito ufficiale.
Pro
- Una formula di gampleay divertente e interessante
- Meccaniche RTS interessanti
- Mappa di gioco abbastanza vasta
- Non richiede nessun abbonamento per giocare
Contro
- Comparto tecnico obsoleto
- Intelligenza artificiale pressoché assente
- Alla lunga può annoiare