Killzone 3 – Recensione Killzone 3
Scolar Visari è morto. Per essere più precisi, è stato ucciso: un piccolo gruppo di forze ISA, contro ogni previsione, è riuscito ad infiltrarsi nel palazzo governativo dell’autarca ponendo fine alla sua supremazia. Era questa la fine della guerra? Certo che no: morto un re se ne fa un altro, recita un famoso detto, ed è così che Sony e Guerrilla Games ci riportano nel violento universo di Killzone, realizzando un terzo capitolo in cui seguiremo nuovamente le eroiche gesta di Rico e Sev, alle prese con la più grande e massiccia offensiva Helghast di sempre, capitanata dai successori di quel Visari che proprio loro hanno assassinato. Imbracciate il fucile e preparatevi all’ultima battaglia, perchè ne vedrete davvero delle belle.
Killzone 3 riparte esattamente da dove era finito il secondo capitolo, per la gioia di tutti i suoi fan
Il potere fa gola
Killzone 3, come c’era da aspettarsi, si presenta intenzionalmente come il classico more of the same dell’episodio precedente. Per nostra fortuna la carne al fuoco aggiunta dagli sviluppatori è davvero molta, a partire dalla trama: la storia inizia esattamente da dove era stata interrotta alla fine del secondo capitolo, con Rico e Sev intenti a recuperare le forze dopo l’attacco al palazzo di Visari. I due, però, scopriranno presto che non è ancora giunto il momento per godersi il meritato riposo: agli alti vertici del potere di Helghan, infatti, i successori di Visari stanno già cercando di ottenere il consenso delle masse per prendere il potere e guidare gli Helghast verso la definitiva sconfitta delle forze ISA. Durante le lunghe e frequenti sequenze di intermezzo presenti in Killzone 3 avremo modo di assistere alla lotta per il potere tra Ortlock, il grande capo militare, e Stahl, l’industriale e armaiolo la cui tecnologia ha donato agli Helghast le terribili armi fantascientifiche di cui dispongono. Il potere fa gola, si sa, soprattutto quando ottenerlo può significare passare alla storia come colui che ha portato il proprio popolo alla vittoria. Non aggiungiamo altro per non anticipare troppo della trama del gioco, ma vi assicuriamo fin da ora che rispetto al passato è stata prestata molta più attenzione all’aspetto narrativo, con godibili cut-scene che aiuteranno i giocatori ad immergersi nella trama del gioco, raccontata con tutti gli stratagemmi necessari a renderla degna di un copione hollywodiano.
Stahl è uno degli antagonisti più carismatici che ci sia capitato di vedere tra gli FPS più recenti
Jetpack e coltelli
I veterani della serie e gli appassionati di FPS in generale non avranno problemi nell’utilizzare l’ottimo sistema di controllo di Killzone 3: la risposta ai comandi impartiti dal giocatore è sempre precisa e fulminea, rendendo semplice ed intuitive anche operazioni complesse come rispondere con precisione al fuoco nemico mentre si è in copertura durante i concitati scontri a fuoco. A chi non riesce ad abituarsi agli sparatutto su console a causa della scarsa precisione di puntamento dei joypad, inoltre, segnaliamo il supporto della nuova periferica Playstation Move: se avete giocato e amato degli shooter in prima persona come quelli della serie Metroid su Wii, vi assicuriamo che con la precisione del Move vi sentirete subito a vostro agio.
Il fatto di aver scelto un sistema di controllo conosciuto e collaudato, comunque, non significa che in Killzone 3 manchino le novità: gli sviluppatori hanno lavorato con creatività per inserire due elementi molto interessati. Il primo di questi è il nuovo attacco in mischia, eseguibile premendo il tasto L1 in prossimità di un nemico: questo tipo di manovra sostituisce il vecchio attacco con il coltello, permettendo una serie di cruente mosse finali in grado di stendere i nostri avversari Hig in un solo colpo. Ma è nella giungla che viene mostrato l’utilizzo più interessante di questo attacco: nascosti nell’erba sarà addirittura possibile giocare a delle vere e proprie sezioni stealth, durante le quali eliminare silenziosamente i nemici rimanendo nell’ombra sarà la chiave per attraversare indenni gli avamposti nemici ricchi di insidie.
La seconda novità di rilievo, invece, è il jetpack: si tratta di un vero e proprio esoscheletro che sarà possibile utilizzare in alcune sezioni del gioco – e, naturalmente, nelle mappe multiplayer – che permetterà sostanzialmente di percorrere brevi tratti in volo, per poi planare lentamente mentre si utilizza la mitragliatrice montata sul lato destro per fare piazza pulita dei nemici. All’interno dell’avventura principale il nuovo gingillo bellico non verrà utilizzato molto a lungo, essendo questo indispensabile solamente per superare alcune piattaforme di ghiaccio a galla nell’oceano nel terzo livello di gioco. Nelle partite multigiocatore, invece, siamo pronti a scommettere che il suo impiego renderà gli scontri molto più appassionanti e ricchi di sfida, donando alla tattica di gioco una dimensione verticale tutta nuova.
Le sezioni con il jetpack farciscono il gameplay con una nuova dimensione verticale
L’ultima considerazione inerente il gameplay riguarda la guida dei veicoli: così come nel secondo episodio il gioco ci metteva alla guida di un potente carro armato, anche in Killzone 3 ci ritroveremo spesso e volentieri in sella ai mezzi di trasporto più particolari, da aggressivi gatti delle nevi a navicelle che sembrano uscite direttamente dal set di Star Wars. A dire la verità saranno rari i momenti in cui saremo seduti al volante: per esigenze cinematografiche e di regia, infatti, la maggior parte di queste sequenze saranno strutturate come sparatutto sui binari nei quali bisognerà semplicemente prendere la mira e utilizzare le armi presenti a bordo per levare di mezzo i nemici che di volta in volta ci sbarreranno la strada. Se da una parte questo stratagemma sacrifica la libertà d’azione, dall’altro è certamente l’unico modo per dar vita a sequenze adrenaliniche e al limite dell’assurdo, dove gli inseguimenti e le battaglie fanno salire il battito cardiaco a mille.
Salite a bordo di un mech e avrete tutta la potenza di fuoco dei vostri sogni