Killing Floor – Recensione Killing Floor
Con i pochi compagni di squadra rimasti entrate in una stazione di polizia deserta e cominciate a barricarvi all’interno. L’agitazione e la paura sono nell’aria mentre preparate le vostre armi. Sentite rumori angoscianti al di fuori delle porte: urla disumane, ruggiti, lame che raschiano il terreno e grida capaci di farvi saltare la testa. Arrivano.
Preparate il dito sul grilletto e prendete la mira mentre le mostruosità all’esterno si abbattono sulla porta davanti a voi.
Non c’è via di scampo, bisogna eliminarli tutti o morire nel tentativo.
Benvenuti in Killing Floor.
"Your squad was wiped out!"
Killing Floor ha fatto parecchia strada dalla sua prima apparizione nel 2005. Nato come mod per Unreal Tournament 2004, si è sempre di più evoluto sino a passare nelle mani della Tripwire Interactive per diventare ciò che è adesso.
Dopo una fuga di esperimenti di laboratorio a Londra, starà a noi, soldati e poliziotti rimasti vivi, occuparsi di eliminare la minaccia. La filosofia alla base del gioco è semplice: resistere ad ondate sempre più potenti di cloni. Più facile a dirsi che a farsi, visto che alcuni tipi di nemici possono eliminarci senza troppa fatica: il gioco, infatti, mette grandissima enfasi sul lavoro di squadra, e comunicare e collaborare risulta indispensabile.
Lavoro di squadra: barricati in una stanza di controllo, cerchiamo di tenere a bada le orde di cloni. Ma attenzione al soffitto…
Questa piccola caratteristica rende il gioco piuttosto imprevedibile, incentivando un lavoro di squadra "mobile" e non troppo statico, soprattutto durante l’uccisione degli ultimi nemici: non è una bella cosa finire l’ondata e trovarsi a dover percorrere 200 metri in un minuto.
Il Patriarca ha qualcosa da ridire su ciò che avete fatto ai suoi "bambini". Eliminarlo non sarà facile.
Una nota finale sul realismo del gioco che non consente l’utilizzo di un qualsivoglia tipo di mirino su schermo: il bersaglio si punta realisticamente, attraverso il mirino dell’arma. Non potremo caricarci come dei muli con le armi: ognuna di queste ha il suo peso, e oltrepassato un certo limite non potremo più portarne. Cercate poi di farvi colpire il meno possibile: la visuale si annebbia e si sfoca, la velocità diminuisce e, agli sgoccioli della barra di salute, la visuale pulserà di un rosso sangue mentre il nostro personaggio respirerà affannosamente.
Immersione ottima e divertimento alle stelle, quindi. Killing Floor è dunque un titolo estremamente godibile agli amanti del gioco di squadra, dell’azione e delle atmosfere lugubri.
Dimmi la tua specializzazione e ti dirò chi sei
Vediamo ora di analizzare un altro interessante elemento del gioco: le specializzazioni. Steam non è stato utilizzato solo come piattaforma di distribuzione e supporto per gli obiettivi (di varie tipologie, alcune anche particolarmente originali, come "Hot cross fun", dove bisogna uccidere 25 nemici in fiamme), ma viene anche usato per registrare le azioni dei giocatori ed aumentare di conseguenza le loro specializzazioni. Queste, sei in tutto, offrono bonus di diverso tipo che possono essere utili in svariate occasioni: lo specialista in supporto, per esempio, può trasportare più armi, utilizzare al meglio i fucili a pompa e le armi pesanti come il lanciarazzi; il berserker è specializzato nel corpo a corpo, con il bonus di non poter essere bloccato da determinati tipi di cloni; e così via.
Lanciafiamme in azione: ogni arma è ricreata in modo da restituire sensazioni realistiche e giusta potenza di fuoco.
Se già prima, quindi, il lavoro di squadra era necessario per muoversi con efficienza, ora lo è ancora di più, visto che bisogna specializzarsi per ottenere una squadra equilibrata: tale impresa non è difficilissima, visto che è possibile prendere una nuova classe tra un’ondata e l’altra.
Non solo il corpo a corpo è divertente, ma è anche utile per risparmiare munizioni: ricordate di avere parecchio tempismo.
Atmosfere irreali
Il gioco è mosso dall’Unreal Engine 2.5, motore grafico che, con UT2004, faceva funzionare la mod. Rassicuratevi però: in Killing Floor l’UE2.5 è stato spinto ai limiti più assurdi e, benché non possa competere con grafiche di ultima generazione, presenta animazioni fluide, oggetti su schermo dettagliati e ben definiti ed ambienti ottimamente realizzati, il tutto unito al fatto che è possibile avere in gioco più di 100 nemici senza particolari rallentamenti anche su macchine non proprio recenti.
L’atmosfera lugubre è resa magistralmente in tutti i livelli disponibili, in particolare in quello della fattoria.
Restano da vedere i difetti: purtroppo il titolo è afflitto da una certa quantità di bug (di entità minore, in genere) che possono dare parecchio fastidio, mentre l’interfaccia grafica è pulita e funzionale ma, proprio perché "pulita", risulta un po’ anonima e poco d’atmosfera. In quanto ai bug è già tuttavia rilasciata una patch su Steam, e la Tripwire è costantemente al lavoro su nuovi aggiornamenti.
Come detto in sede d’anteprima ed all’inizio di questa recensione, Killing Floor è nato come mod, e questo gioco ne rappresenta la degna evoluzione: i miglioramenti ci sono, ottimi ed evidenti, e consiglio a tutti quelli a cui è piaciuta la "versione gratuita" (la mod) di comprare il videogame ad occhi chiusi. Per quanto riguarda coloro che non ci hanno mai giocato, possono star certi di avere a che fare con un prodotto provvisto di varietà, tattica, gioco di squadra, molta azione ed un’ottima atmosfera horror.
Promosso!