Kid Icarus: Uprising – Recensione Kid Icarus: Uprising
Kid Icarus! I giocatori di vecchia data hanno urlato di gioia nell’apprendere, qualche anno fa all’E3, del ritorno di Pit sulle console Nintendo. Il Project Sora, così venne chiamato, si rivelò trattarsi di Kid Icarus: Uprising (in originale Shin Hikari Shinwa: Palutena no Kagami ovvero Nuova Mitologia della Luce: lo Specchio di Palutena), dopo una lunghissima assenza di questa serie, dai tempi del Nes (con il primo gioco, Kid Icarus, uscito nel dicembre 1986 in Giappone, e con il gioco per Game Boy Kid Icarus: of Myths and Monsters del 1991). Quindi, se togliamo la sua apparizione in Super Smash Bros. Brawl, il nostro Pit-kun non ha un gioco suo da ben 20 anni. Sarebbe dovuto essere un titolo di lancio e invece ha ritardato di ben un anno, ma finalmente è nelle nostre mani!
Sorry to keep you waiting!
In Kid Icarus: Uprising, la terribile Medusa torna più forte che mai, per portare avanti i suoi piani di distruzione e oscurità. Naturalmente la dea Palutena non può restare a guardare, e manda il giovane Pit a risolvere la situazione, donandogli anche il Potere del Volo che lo renderà capace, a intervalli più o meno lunghi, di volare per circa 5 minuti. Sì perché, ricordiamolo, Pit è un angelo che non sa volare, e se per caso usufruisse di questo potere per oltre i 5 minuti le sue preziose ali andrebbero a fuoco.
Durante il suo viaggio Pit dovrà fare luce su molti misteri, come la presenza di un suo doppelganger, Dark Pit, tra le fila di Medusa, oppure il fatto che un umano, Magnus, sia talmente potente da riuscire a tenere testa all’esercito dell’aldilà. Riuscirà a salvare il genere umano come aveva già fatto 20 anni or sono? (Eh si’, se li porta bene)
Volare, oh-oh! Sparare, oh-oh-oh-oh!
Il gameplay di Kid Icarus Uprising si divide in due fasi differenti, in ogni livello. Inizieremo dapprima con una parte in volo, per poi scendere a terra e continuare a piedi.
Le fasi in volo sono senz’altro quelle più graficamente suggestive, se si utilizza la funzione 3D della console. L’enorme senso di profondità e di velocità che ci danno queste sessioni sono sufficienti a farci tornare a restare sorpresi per ciò che vediamo sullo schermo. In ogni caso, durante i tratti in volo, noi controlleremo un Pit in terza persona visto da dietro, con lo stick analogico, esclusivamente per spostarlo sui lati o per fargli prendere o perdere quota, poiché grazie al potere di Palutena, Pit si muoverà in avanti automaticamente. Durante questo viaggio ci ritroveremo di fronte innumerevoli nemici che dovremo far fuori sparandogli. Questo sarà possibile tramite l’utilizzo del pennino, con il quale sposteremo il mirino, e il pulsante L, con il quale spareremo. Starà a noi decidere quando sarà meglio tenere premuto il pulsante L per sparare a mitragliatrice e quando invece fare una piccola pausa di qualche secondo per permettere alla nostra arma di caricarsi, permettendole così di avere a disposizione, per il prossimo colpo, un proiettile speciale potenziato. I nostri avversari in ogni caso di certo non se ne resteranno fermi a guardare, sparandoci a loro volta. Per evitare di essere colpiti dovremo muoverci qua e là per lo schermo, con una particolare attenzione alla provenienza dei proiettili nemici in grado di curvare direttamente su di noi, che è meglio schivare all’ultimo momento. In ogni caso, per le situazioni disperate, nelle sessioni di volo Pit-kun può usare anche la magia di Palutena. Tramite infatti due sfere azzurre poste in basso a sinistra sul Touch Screen, potrà effettuare, toccandone una, una mossa speciale che colpirà tutti i nemici sullo schermo in quel momento, molto spesso tirandosi fuori dai guai. Le sfere si ricaricheranno comunque con il tempo, quindi non è il caso di avere paura di usarle.
Purtroppo Pit può volare per soli 5 minuti, quindi prima o poi sarà costretto a toccare terra e continuare a piedi. E a questo punto le cose diventano più complicate e profonde. Questa volta, con lo stick analogico, controlleremo il nostro personaggio a tutto tondo, con la possibilità di esplorare ogni angolo della mappa. La telecamera è qualcosa a cui è necessario abituarsi, poiché per girarla dovremo dare veloci passaggi di pennino sul touch screen verso destra o sinistra, e ritoccandolo poi per fermarla. Più semplice a farsi che a dirsi in realtà: una volta imparata la meccanica non sarà un grosso ostacolo da superare. Durante l’esplorazione il sistema di combattimento funzionerà come nelle fasi in volo, con alcune differenze. Innanzitutto per schivare i colpi nemici potremo dare un colpo secco sul Pad per effetturare uno scatto nella direzione desiderata, che renderà Pit invincibile per qualche frazione di secondo e lo farà correre finchè terremo premuta quella direzione, in maniera simile a quanto accade in Super Smash Bros (bisogna però stare attenti a non correre troppo a lungo per non far stancare Pit e rischiare di lasciarlo inerme in mezzo a un gruppo di nemici), e potremo sfruttare questa particolarità anche per sparare colpi dai diversi effetti (un proiettile sparato durante uno scatto in avanti sarà più potente, uno su uno scatto sui lati più preciso, e così via).
Altra sostanziale differenza è la possibilità, naturalmente, di avvicinarci ai nemici. In questi casi piuttosto che sparargli potremo effettuare, sempre col pulsante L, degli attacchi in corpo a corpo estremamente potenti. Ultima differenza è che stavolta non avremo a disposizione la magia di Palutena, ma delle skill chiamati Doni di Palutena. Questi saranno poteri speciali che potremo equipaggiare prima della battaglia (abbiamo a disposizione un reticolato e ogni potere corrisponde a un blocco simile a quelli di Tetris, quindi dovremo incastrare i blocchi nel reticolo di modo da avere più poteri possibile tra quelli che intendiamo usare per sfruttare al massimo ogni vantaggio), e potremo utilizzarli toccandone l’icona corrispondente in basso a sinistra, oppure navigando tra essi con le freccette sinistra e destra e utilizzare quello selezionato con la freccetta in giù. Questi poteri ci daranno grandi vantaggi ma per un periodo limitato di tempo, per esempio ci daranno un mirino che si poggia automaticamente sui nemici, colpi velenosi, una mina da piazzare a terra, un limitato numero di cure per Pit, e molto molto altro.
Il nostro scorrazzare a piedi terminerà ogni volta con una Boss Battle, dove affronteremo nemici terribili e spesso enormi, e dove più di una volta piuttosto che la forza bruta sarà necessaria una tattica speciale, un po’ come accade con Zelda.
Nonostante queste siano le uniche due sessioni di gioco, c’è da dire che questo titolo presenta un quantitativo di extra tale che l’avventura continua senz’altro anche sui menù. Oltre alla selezione dei poteri che abbiamo spiegato poco fa, nel menù troveremo anche il negozio di Palutena (dove scambiare i cuori ottenuti sconfiggendo i nemici con nuove armi più potenti), l’inventario (dove potremo cambiare l’arma equipaggiata, di cui ne esistono 9 tipi diversi e possono anche avere diversi bonus, quindi ogni arma non è quasi mai uguale a un’altra), la modalità RA (nella quale avremo modo di scannerizzare le carte di realtà aumentata ricevute col gioco o in altri modi, per vedere i modellini in 3D o osservare i personaggi combattere tra loro), la collezione (dove osservare gli idoli ottenuti, una sorta di quelli che sono i trofei in Smash Bros., acquisibili scannerizzando le carte, trasformando i nemici tramite un potere, usare la modalità "lancia l’idolo" che funziona un po’ come la slot di Smash Bros. che ci dona nuovi idoli a caso, o vincendoli come ricompense per gli obiettivi raggiunti), e infine le due modalità più importanti, ovvero il Calderone Infernale e il Multiplayer.
Il Calderone Infernale è un punto chiave di questo titolo. In esso potremo decidere di sacrificare un certo numero di cuori per aumentare la difficoltà del gioco in maniera dettagliata tra 1.0 e 9.0 (con un default di 2.0). Ma perchè aumentare la difficoltà? La risposta è che assieme ai guai aumentano anche le ricompense, sia come cuori ottenuti dalla sconfitta dei nemici sia come potenza delle armi trovate. Il gioco vale la candela, ma bisogna essere molto scrupolosi nel trovare l’equilibrio adatto alle proprie capacità poiché, in caso di sconfitta, la difficoltà scenderà automaticamente di 1.0 punti distruggendo per sempre i cuori che avevamo inserito precedentemente.
Per quanto riguarda invece il meraviglioso multiplayer, è possibile giocarlo sia localmente sia tramite Wi-Fi. A parte la semplice modalità tutti contro tutti, il punto forte del gioco è la modalità Luce contro Oscurità. In questa partita si confronteranno 2 squadre di 3 elementi in un deathmatch senza esclusione di colpi. Ogni squadra ha una barra di vita in comune, che cala alla sconfitta di uno dei membri (la quantità di barra persa è relativa alla potenza dell’arma equipaggiata da costui) che poi tornerà in campo nuovamente. Alla fine di questa barra di vita, l’ultimo ucciso della squadra sconfitta tornerà da solo in campo sotto forma di Pit (o Dark Pit, se gioca nella squadra oscura) come boss per la squadra avversaria. La squadra che sconfigge prima il Pit avversario è naturalmente la vittoriosa, portandosi a casa oltre che l’onore, anche importanti potenziamenti da poter utilizzare in Single Player.
Tocca il cielo con un dito!
Graficamente Kid Icarus: Uprising è formidabile. Non solo raggiunge elevati picchi di qualità per quanto riguarda modelli ed animazioni, ma dona un senso 3D veramente eccezionale e che raramente abbiamo visto finora su un titolo 3DS. Stupendi anche gli artwork che troviamo sul touch screen durante i dialoghi, peccato solo che avvengano durante le fasi concitate di battaglia e quindi rende difficile andare a leggersi i sottotitoli italiani per seguire la storia e le battute molto divertenti e sarcastiche, per chi non conosce bene l’inglese sul parlato. Le musiche son tutte molto ben fatte e avvincenti, regalano grandi emozioni, e anche il doppiaggio inglese è di buona fattura, anche se avremmo preferito un doppiaggio localizzato per il punto debole sopracitato o, come minimo, la scelta tra quello inglese e l’originale giapponese. Come longevità il titolo è molto lungo, molto più di quanto penseremmo per un gioco simile, e gli innumerevoli extra così come il multiplayer ci permetteranno di passare molto tempo in compagnia di Pit. Naturalmente anche lo Streetpass fa il suo lavoro: potremo scegliere infatti una delle nostre armi da mutare in gemma da scambiare con le persone che incontreremo. Le gemme ricevute potranno poi essere mutate di nuovo in arma tramite una spesa in cuori, o distrutte per ottenere dei cuori extra. Per quanto riguarda invece il gameplay è senz’altro il modo migliore in cui è possibile giocare al titolo (anche se implementare il secondo circle pad per muovere il mirino o la telecamera non sarebbe stato male), ma bisogna abituarcisi. Fortunatamente in bundle con il gioco c’è in regalo il 3DS Stand, un modo per appoggiare la console in maniera verticale e giocare in comodità senza doverla tenere tra le mani.
In conclusione
Kid Icarus: Uprising si è fatto attendere, fin troppo, ma ora che è qui i suoi contenuti valgono decisamente tutta l’attesa. Senz’altro uno dei migliori giochi per 3DS disponibili al momento, Kid Icarus promette tante ore di divertimento, una qualità eccelsa, e una quantità di extra bestiale. Peccato che, a quanto pare, le bustine di carte RA non saranno in vendita in Italia, ma saremo costretti ad attendere eventi speciali o acquisirle tramite lo Shop Stelle del sito Nintendo per metterci le mani. In ogni caso, se avete un 3DS, è un gioco da non perdere. E se non avete il 3DS, è un gioco per il quale varrebbe la pena procurarselo subito.