Kerbal Space Program – Recensione

Correva l’anno 2011 quando un novello gioco dal nome “Kerbal Space Program” si affacciava sui lidi di Steam. Il giovane nascituro, allora in versione assolutamente embrionale, non ci mise molto a raccogliere l’attenzione dei giocatori, infatti proponeva una struttura di gioco molto semplice nella pratica, ma estremamente divertente e longeva. Inizialmente tutto si risolveva in un editor per costruire e poi pilotare le proprie astronavi, assemblando le parti disponibili nel migliore dei modi, ma col passare degli anni e con l’aiuto della community quel piccolo titolo conosciuto come Kerbal Space Program è cresciuto, diventando il portento che è oggi.

Comandi, capitano!

Kerbal Space Program, nel cuore, rimane tutt’oggi un editor per assemblare e pilotare le proprie astronavi, sebbene l’ecosistema del gioco abbia fatto passi da gigante e sia diventato qualcosa di assolutamente enorme e dalla longevità sostanzialmente infinita. Inoltre, sebbene di tempo ce ne sia voluto parecchio, Kerbal Space Program è finalmente “atterrato” anche su console, dove si appresta a fare la propria figura, sperando gli utenti “consolari” possano rimanere impressionati dal prodotto almeno tanto quanto lo sono stati quelli PC. E proprio della versione console parleremo oggi, in particolare per rispondere ai dubbi su come un titolo tanto complesso anche a livello di comandi possa essere stato adattato.


Alla volta dello spazio profondo

Per chi non avesse idea di cosa sia Kerbal Space Program, gli basti sapere – come il nome lascia intuire – che l’obbiettivo del gioco è quello di creare e gestire il proprio programma spaziale. Uno scopo definito vero e proprio, in realtà, non c’è, ma a grandi linee l’esperienza si suddivide in3 modalità: sandbox, scienza e carriera.

La modalità sandbox è quella più vicina alla visione originale del gioco e ci permette di bazzicare per la nostra base spaziale già bella che pronta senza doverci preoccupare di procurarci le risorse. Essa è perfetta per divertirsi senza troppi patemi ed è adatta soprattutto per testare le peggiori amenità in fatto di astronavi, infatti qui avremo da subito disponibili tutte le parti e potremo creare il mezzo volante che più ci aggrada in ogni minimo particolare.

Nella modalità scienza, invece, l’obbiettivo sarà più definito, ovvero al giocatore sarà richiesto di organizzare missioni spaziali così da raccogliere dati scientifici ed evolvere le proprie tecnologie, ottenendo l’accesso a nuove parti per le astronavi ed arrivando sempre più lontano nell’esplorazione dello spazio profondo che accerchia il pianeta nel quale ci troveremo inizialmente.

La carriera, infine, consiste nel partire praticamente da zero, con poche risorse ed ancora meno fondi e da qui arrivare a gestire il proprio impero, raccogliendo soldi, organizzando spedizioni spaziali, monitorando ed ampliando la propria base e così via. Quest’ultima modalità, fidatevi, è adatta soprattutto a chi si è già fatto un pochino le ossa nelle altre, altrimenti potrebbe risultare un impatto davvero traumatico.


Adatto a tutti… gli ingegneri aerospaziali

Kerbal Space Program è diventato famoso tra gli appassionati per alcune caratteristiche, prima su tutte l’accuratezza del motore fisico, il quale tiene conto di tantissimi parametri reali per gestire il comportamento delle astronavi assemblate e pilotate dal giocatore. Se (come me ndr.) il massimo che avete mai pilotato nella vostra vita è l’automobile e non vantate una carriera nel ramo dell’ingegneria aerospaziale, però, preparatevi a versare sudore e lacrime, perché l’esperienza non è poi così intuitiva. Per prima cosa, anche se non è il gioco stesso a proporvelo, è caldamente consigliato andare nella sezione dei tutorial e finirseli tutti, dal primo all’ultimo, perché diversamente stenterete a comprendere qualcosa.

Kerbal Space Program è un gioco enorme ed incredibilmente accurato sotto tanti aspetti, ma di certo non è fatto per accompagnare passo a passo il giocatore nella sua esperienza. Il problema è mitigato dal fatto che integrata nel gioco si trova la wiki stessa del titolo, nella quale è possibile trovare risposta a tutti i quesiti, ma non pensate di poter arrivare a padroneggiare tutto quello che Kerbal Space Program offre nel giro di poco tempo. Se la cosa valeva per il gioco su PC, vale ancora di più per la versione console, infatti riuscire a pilotare tutto con il solo controller è un’impresa da record. Gli sviluppatori sono stati certamente bravi ed hanno fatto un mezzo miracolo per riuscire ad adattare tutti i comandi su di un pad classico come può essere quello dell’Xbox One, ma per forza di cose molte operazioni diventano piuttosto macchinose e tutt’altro che semplici da eseguire. Questo, del resto, è un limite delle console e non esiste alcuna alternativa valida al momento, se non continuare a giocare su PC. In ogni caso, non fraintendetemi, ribadisco che il lavoro di adattamento svolto è encomiabile e difficilmente si poteva fare di meglio.


Novelli astronauti crescono

Il punto di forza di Kerbal Space Program è senza dubbio la sua complessità, che però è anche il suo più grosso limite. Il titolo è estremamente spartano dal punto di vista grafico, sonoro e di interfaccia e non invoglia certo un giocatore qualsiasi ad avvicinarsi. Se a questo aggiungiamo la mancanza di un vero e proprio training, che deve essere invece cercato ed avviato volontariamente dall’utente e spesso non è neppure così chiaro come ci si aspetterebbe da un prodotto tanto complesso… beh, ci troviamo di fronte ad un’opera videoludica che è incriticabile per quanto riguarda la sostanza e saprà mandare in brodo di giuggiole gli appassionati dello spazio e le astronavi, ma al tempo stesso spaventerà chiunque avrebbe curiosità di avvicinarsi al gioco, ma non ha alcuna conoscenza in merito all’argomento trattato.

Prima di mettere mano al portafogli, insomma, vi conviene valutare il vero punto chiave di tutta la questione, ovvero: quanto tempo/voglia avete di imparare? Se la risposta varia tra il tanto/tantissimo, allora avete trovato il gioco che vi terrà compagnia per il resto della vostra vita, in caso contrario – forse – fareste meglio a buttarvi su altro, aspettando il momento propizio per provare Kerbal Space Program.

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