Jojo no Kimyou na Bouken – Recensione Jojo no Kimyouna Bouken: Ougon no Kaze

La Bizzarra Avventura di Jojo

Jojo’s Bizarre Adventure è un popolare manga nato negli anni ottanta sulla rivista Giapponese Weekly Shonen Jump, dalla geniale penna di Hirohiko Araki: dopo più di 80 tankobon continua oggi ad essere pubblicato e a far emozionare migliaia di persone in tutto il mondo. La serie è divisa in varie parti solitamente collegate fra loro da pochissimi elementi, come la presenza di alcuni personaggi fissi.  Dalla terza serie (quella più popolare) in poi, il manga è caratterizzato anche dalla presenza degli stand, presenze spirituali dai vari poteri e forme che affiancano i protagonisti della serie. Jojo no kimyouna bouken: ougon no kaze (d’ora in poi ONK) è basato sulla quinta parte del manga, che pur non godendo di una popolarità pari a quella della terza parte, si distingue per il carisma dei personaggi e per l’incredibile varietà delle situazioni che i protagonisti affrontano. Sotto molti punti di vista ONK è perfettamente riuscito, vediamo perchè.

L’Italia a poligoni

Proprio come il fumetto, il videogioco è ambientato in Italia. Se dovessimo capirlo solo dalle ambientazioni probabilmente ci metteremmo un po’ di tempo (nonostante la presenza di alcuni monumenti storici quali il Colosseo e Piazza San Marco), ma in generale non ci si può lamentare della grafica: il cell shading è adattissimo alla situazione e la sensazione di rivivere le avventure cartacee (con l’aggiunta del colore) è fortissima. Anche i livelli sono realizzati con la stessa tecnica e i dettagli abbondano, così come l’interattività con essi: la maggior parte degli elementi dello scenario reagisce in modo realistico ai colpi infertigli dai protagonisti, distruggendosi, cambiando aspetto o addirittura ammorbidendosi. I modelli dei personaggi sono perfetti: oltre a essere fedelissimi alle loro controparti cartacee, i personaggi sono ben animati e dettagliati. La narrazione avviene tramite intermezzi realizzati a mo’ di fumetto, con le vignette in risalto. Non mancano i filmati, utilizzati per riprodurre le scene salienti del manga.

I suoni di GioGio

La colonna sonora di ONK è composta interamente da pezzi originali che, bisogna dire, sono particolarmente all’altezza del titolo, pur non essendo di grandissimo livello. Il vero punto forte del sonoro è certamente il doppiaggio, interamente in giapponese, che copre tutto il gioco. Il gioco avrebbe perso molto con personaggi che non urlano il nome dei loro stand o che non utilizzano i tipici "war cry" del fumetto (come "Ariariariari", "Wannabeee" o l’epico "MUDAMUDAMUDA"), ma il fatto che ogni parte del gioco sia stata doppiata è certamente un extra per i fan, soprattutto considerando l’azzeccata scelta dei doppiatori.

La Passione di GioGio

La storia del videogioco ricalca esattamente quella del fumetto. Giorno Giovanna, figlio del mitico Dio Brando e di una donna Giapponese, nato in Italia, vi abita tutt’ora, affidato a sua madre e a un Italiano che lo picchia. Cresciuto con la convinzione di essere meno che spazzatura, all’età di cinque anni salva da una banda di teppisti un uomo che poi scopre essere il capo di una gang mafiosa. Per ringraziarlo, costui si impegna nel rendergli la vita felice, e Giorno decide che diventerà un capo mafioso, per poter controllare e alla fine eliminare la criminalità. Dieci anni dopo, Giorno ha sviluppato uno stand, ma come tutte gli abitanti del suo paese deve pagare la protezione. Ucciso involontariamente l’uomo che doveva incassarli, Giorno viene rintracciato da Bruno Bucciarati e compagni, membri della gang Passione, di cui faceva parte la vittima. Subito lo scaltro protagonista gli propone un patto: anche lui entrerà nella banda, ma Bucciarati deve aiutarlo a scoprire l’identità del boss e a prendere il suo posto.

Il gioco copre gli eventi da questa parte in poi, mostrandoci i punti salienti del viaggio di GioGio e compagni per accompagnare la figlia del boss, Trish, da suo padre, con tutti i colpi di scena che ne conseguono.

WRYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY

ONK ha due modalità di gioco: "Super story", che permette di intraprendere l’avventura vera e propria, e "Another Story", che offre la possibilità di rigiocare le missioni già completate con altri personaggi. Lo scarso numero di modalità è compensato da un’assoluta fedeltà al fumetto (nonostante alcuni comprensibili tagli) e da un gameplay molto divertente. La modalità Super Story, come già detto, ripercorre tramite missioni gli avvenimenti del manga, mettendoci di volta in volta nei panni di personaggi diversi. Lo scopo più frequente sarà quello di affrontare battaglie, anche se non mancheranno obiettivi diversi, come sopravvivere per un certo periodo di tempo o raggiungere un determinato punto. Il punto forte del gameplay è però la presenza degli stand, entità spirituali diverse per ogni personaggio, che garantiscono una varietà non indifferente al tutto. Evocando infatti uno stand, tramite la pressione del tasto L1, saremo in grado di sfruttarne le abilità e di combattere altri stand. La difficoltà del prodotto finale è però instabile: potrà capitarvi di dover affrontare più volte una missione per via di un avversario troppo ostico. Un’altra nota dolente è costituita, paradossalmente, da uno degli aspetti migliori del gioco: la fortissima fedeltà al fumetto fa sì che chi non l’ha letto non sappia che pesci pigliare. Molti avversari hanno infatti delle abilità particolarissime, che è difficile sapere come contrastare se non si è seguita la serie. La presenza dei "Secret Factor", potenziamenti ottenibili eseguendo delle determinate azioni, favorisce proprio chi, avendo letto il manga, sa cosa fare.

MUDAAAAAAAAAAAAAA

Per essere un prodotto su licenza, ONK è decisamente sopra la media: fedeltà assoluta, buona grafica e gameplay divertente lo rendono un prodotto da non trascurare. L’unico aspetto negativo è la scarsa longevità: la "Super Story" non è particolarmente lunga, e la possibilità di rigiocarla con altri personaggi è la sola cosa per cui valga la pena continuare a giocare. Certo, è possibile sbloccare svariati extra scoprendo tutti i "Secret Factor", ma i materiali sbloccati si limitano a concept art, scene tagliate e poco altro. Insomma, un prodotto strettamente per i fan, che non possono lasciarselo scappare.

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