Jak II – Recensione Jak II

E Jason divenne amante di GTA

La Naughty Dog, indimenticabile fautrice del capolavoro che portò alla ribalta un animale tutt’oggi in via d’estinzione, il Bandicoot, appena un anno fa era tornata alla carica con un nuovo progetto firmato Jason Rubin: il primo capitolo della serie di Jak & Daxter. Il primo episodio fu amato dagli appassionati del genere Platform, ma non riuscì a reggere il confronto col diretto avversario Ratchet & Clank, dell’Insomniac, che univa in un solo gioco Platform, Action e Sparatutto. Ed ecco quindi che ad un anno di distanza Jason Rubin si prende la sua rivincita, forse non riesce a battere del tutto l’avversario dell’Insomniac, ma almeno ci si accosta, dando vita ad un Jak II che ha il sapore di un GTA dai colori accesi e vispi: forse, diranno alcuni, paragone azzardato, e invece Jak II ha proprio quella libertà assoluta, quelle tantissime possibilità di svago, degne di un capitolo Rockstar Games.

Da giovane taciturno a tenebroso assassino

Jak e Daxter, dopo aver salvato il loro pianeta dagli invasori che avrebbero voluto conquistare i Precursor per riutilizzarli per scopi loschi, si godono la fama di eroi e la tranquillità che tutto il pianeta ha ottenuto grazie a loro. È una limpida giornata calda, un po’ come le solite, e i due paladini si godono il sole che splende, mentre la giovane Keira, una scienziata in erba amica del duo protagonista, nonchè figlia del saggio Samus, si appresta a studiare uno dei manufatti alieni per comprenderne il funzionamento: la ragazza, però, non è la sola ad esserne interessata, infatti anche Daxter appare curioso, e la sua irruenza, alimentata dall’inesauribile curiosità, per l’ennesima volta lo spinge a premere i colorati, ed invitanti per un qualsiasi bambino, per quanto Daxter non lo sia, pulsanti del quadro di comando; a frenare il suo entusiasmo è la voce severa del vecchio saggio, Samus, che gli ordina perentoriamente di non agitarsi se non desidera ripetere il guaio che l’ha trasformato in donnola nel capitolo precedente, cadendo nell’Eco Oscuro. Sebbene la curiosità del simpatico animaletto possa essere tenuta a freno, quella dello scienziato che anima la ragazza è divenuta oramai un fiume in piena, e analizzando quel manufatto che sembrava un semplice mezzo di trasporto si scoprirà che esso non è altro che una macchina del tempo. Il quartetto, composto da Jak, Daxter, Kiera e Samus, viene scaraventato in una qualche epoca sconosciuta, e, per giunta, saranno divisi durante il viaggio. Jak e Daxter vengono catapultati nella piazza di una città, chiamata Haven City: le guardie, notando il giovane caduto dal cielo, lo rapiscono per portarlo alle prigioni e capire chi sia o cosa sia. Daxter riesce a fuggire ma Jak sarà sottoposto per due anni ad esperimenti durante i quali prenderà parte al progetto "Guerriero Oscuro": ovvero la creazione di un guerriero che avrebbe dovuto combattere per il Barone Praxis, il dittatore della città; purtroppo il progetto non va a buon esito e gli scienziati si apprestano a sopprimere il soggetto quando l’Eco Oscuro impiantato nel corpo di Jak dà i frutti desiderati. Il nostro eroe si risveglia e grazie ai suoi poteri riesce a fuggire e ricongiungersi, dopo due anni, con l’amico Daxter. Ora lo spirito del ragazzo è cambiato: è diventato più cupo ed istintivo ed ha come unico obiettivo quello di vendicarsi verso il Barone.

Jak: il Tommy Vercetti del Platform

Se Ratchet & Clank è stato il pioniere dei platform di nuova generazione, con arsenali degni dei più grandi sparatutto e movenze degne dei migliori Action, Jak II aggiunge alla possibilità di usare armi, la struttura a missioni presente nei famosi GTA della Rockstar. L’inserimento di una grande metropoli: Haven City, ha richiesto anche l’aggiunta di diversi mezzi per esplorare le tante zone della città, in cerca di nuove missioni. La capitale, oltre ad essere abbastanza grande, presenta un incredibile numero di pedoni, investibili naturalmente, ed astronavi, ovviamente possibili da rubare col tasto triangolo, sempre in movimento, restituendo un’ottima impressione di vivacità: proprio come accadrebbe in un GTA.
Le aggiunte però non si fermano qui, alle classiche missioni di esplorazione si aggiungeranno infatti sfide in Zoomer e furibonde corse su mezzi futuristi.
Oltre alle diverse modalità di gioco inserite, anche Jak ha subito diversi cambiamenti e se l’aggiunta del pizzetto risulta un elemento puramente scenico, la presenza della possibilità di trasformarsi in Dark Jak: dando sfogo all’eco oscuro che gli è stato impiantato nel corpo durante i due anni di esperimenti, è una delle innovazioni più allettanti. Dopo aver raccolto abbastanza eco oscuro, Jak sarà in grado di trasformarsi in questo suo lato malvagio e sfruttare tutti gli incredibili poteri che la sua nuova nemesi gli dà, per un lasso limitato di tempo. Vista però la breve durata di quest’effetto, l’unico modo per fronteggiare le teste di metallo, i mostri principali della storia, che appaiono come tartarughe con un brillante color oro sulla testa, sarà quello di sfruttare il Morph Gun, un particolare tipo di arma che si trasforma in 4 diverse armi con potenza di fuoco e rapidità differenti, ognuna acquisibile in diversi punti del gioco, e riconoscibili dai colori rosso, giallo, azzurro e viola. L’iniziale inoffensività della Morph Gun rossa, quella che più vi sembrerà inutile all’inizio della vostra storia, non deve trarvi in inganno: infatti proseguendo nel gioco si sbloccheranno diversi potenziamenti, che ne aumenteranno l’efficacia proporzionalmente all’aumento di abilità dei nostri avversari, ad esempio l’ultimo livello di sviluppo, al posto dell’onda d’urto del primo livello, creerà delle torrette che, lanciate in aria, colpiranno il nemico senza dargli via di scampo.

Uno smacco all’Insomniac

Se Naughty Dog già nel 2001 si era resa partecipe di un vero miracolo tecnico, col suo nuovo e spettacolare motore grafico, col quale era riuscita a far girare quel coloratissimo e stupendo primo capitolo della serie di Jak & Daxter, una replica del successo era scontata: il motore grafico impiegato stavolta è qualcosa di adatto per mostrare su schermo non solo giganteschi mondi senza alcun caricamento, ma anche una viva e pulsante città, carica di passanti e mezzi volanti. Così il team riesce a mostrarci qualcosa di nuovo, assolutamente superiore ai precedenti motori grafici, e un qualcosa che anche in termini di paragone supera il diretto avversario della Insomniac. Rimane una delle cose più incredibili mai viste girare sul monolite Sony, un risultato ancora più sconvolgente se vogliamo paragonarlo anche a quello ottenuto col primo episodio: un ambiente fantasy basato sui giochi di luce. Una resa grafica del genere deve per forza essere accompagnata da un audio di prim’ordine, ed anche in questo caso Naughty Dog riesce a non deludere sia per scelta di musiche che per la grande cura riposta nel lavoro di doppiaggio: come, infatti, Sony spesso ha fatto per i suoi campioni di incassi, oltre ad avere i sottotitoli, il gioco è completamente doppiato in Italiano da doppiatori professionisti, e soprattutto gli stessi per l’intera serie; fa davvero piacere sentire per una volta delle voci che caratterizzino al meglio il lavoro fatto dal character design: l’umorismo di Daxter, il parlare cupo di Jak, l’anziana voce di Samus e tutte le altre accezioni di voce sono una vera goduria. Oltre al doppiaggio, anche le musiche scelte sono molto ispirate. Dai toni lugubri e dimessi presenti in città, ai toni semi marziali con cui marciano le guardie Kremzi, il gioco non smette mai di ricordarci la difficile situazione nella quale i nostri eroi sono coinvolti.

Conclusione

Al contrario del precedente capitolo, il nuovo Jak II ha davvero una marcia in più per quanto riguarda durata e difficoltà: almeno 20 ore di gioco a disposizione, nonchè la possiiblità di continuare a gironzolare per la città una volta finito il gioco, davvero notevoli per un platform, soprattutto di questi tempi. Ma la cosa più allettante sta proprio nella difficoltà, grazie alla quale dovremo ripetere varie volte la stessa missione. La presenza di varie sottomissioni, di poligoni di tiro e circuiti di jet board contribuisce ancora di più ad aumentarne la dinamicità. Tutto questo non fa che giovare a vari aspetti del videogame. Sostanzialmente nessun difetto evidente.

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento