J-Stars Victory VS +
Quando si pensa al Giappone, al paese del Sol Levante, tra gli appassionati di videogiochi si pensa subito, e quasi esclusivamente, ad anime e manga, con rispettivi personaggi. Per quanto l’offerta italiana, europea, occidentale, sia decisamente inferiore a quella che è la produzione nipponica, nel nostro Paese si è riuscita a creare una notevole nicchia di appassionati che segue con grande attenzione gli sviluppi dell’intrattenimento in Giappone. Con una sensibilizzazione della cultura, inoltre, si è anche riusciti a spiegare aspetti precedentemente ignoti sugli anime: per esempio, fino a qualche lustro fa, non si riusciva nemmeno a concepire quale cartone animato appartenesse alla categoria anime e quale, invece, arrivasse dall’occidente. Tutto ciò per dire che attualmente la forza degli anime, e dei rispettivi characters, in Italia la fa quasi da padrona, fomentata anche dalle fiere e annesse gare cosplay: dunque gli appassionati possono senz’altro esultare, poichè all’uscita di J-Stars Victory VS in Giappone era quasi impensabile che fosse possibile una conversione europea, e invece gli otaku possono gioire di questo titolo anche in Occidente.
Stiamo parlando di un picchiaduro che offre un roster di grande spessore e dall’altissimo numero di componenti, unendo i migliori personaggi dei manga pubblicati su Shonen Jump (una storica rivista giapponese che ha pubblicato serie come Naruto e Dragon Ball) a quelli della tradizione anime nipponica. Questo titolo uscito in Giappone svariato tempo fa, non solo è stato portato (incredibilmente) da noi, ma addirittura in una versione migliorata e corretta, con alcune aggiunte e con versioni anche per PS4 e PSVita, oltre alla originale per PS3. Il titolo scelto per la trasposizione Occidentale è J-Stars Victory VS +.
Un torneo. In un videogioco sugli Shonen. Incredibile.
La storia di J-Stars si basa sul concetto più abusato in assoluto, quando si parla di Shonen Manga. Naturalmente parliamo di un torneo per decretare il guerriero più forte tra tutti. Una strana e misteriosa voce, che si fa chiamare Dio Jump, manda eroi e cattivi di svariate serie in viaggio su delle navi, con lo scopo di formare dei team e viaggiare per il mondo alla ricerca di artefatti che possano garantire loro la partecipazione. Tutti loro sono ovviamente ansiosi di battersi con i team avversari, ma forse c’è in serbo qualcosa che non si aspettano.
Le avventure selezionabili sono quattro e si differenziano tra loro per i team a disposizione. Nell’Arco Investigativo il protagonista è Toriko, il gourmet alla ricerca dei piatti più prelibati del mondo, accompagnato da Zebra (dello stesso manga) e da Son Goku, che non ha certo bisogno di presentazioni. L’Arco Speranza vede come protagonista il ninja Naruto, e al suo fianco viaggeranno Yusuke Urameshi di Yu Yu Hakusho, e Gon Freeccs di Hunter X Hunter. Abbiamo poi l’Arco Inseguimento, con a capo Ichigo Kurosaki di Bleach, accompagnato da Oga di Beelzebub e da Hiei di Yu Yu Hakusho. Infine, l’ultimo arco narrativo è quello Dinamico, con il pirata Luffy, suo fratello Ace, e il cavaliere di bronzo Seiya.
Durante queste avventure (che possono avere slot di salvataggio separati per portarne avanti più di una allo stesso momento) i nostri eroi incontreranno moltissimi personaggi dei vari manga Jump, mentre miglioreranno la propria nave con nuovi pezzi e diventeranno sempre più forti avanzando di livello.
Un giorno Vegeta disse “Io non mi alleo con nessuno!”. Ora sta in squadra con Freezer.
Partiamo con lo spiegare dinanzi a cosa ci troviamo: non stiamo parlando di un picchiaduro classico, come potrebbe essere Tekken, Street Fighter o Dead or Alive. Ci troviamo dinanzi a una soluzione molto più complessa, che parte dal presupposto di una necessità di 3D per offrire un’esperienza appagante e convincente. Il modello basilare è quello dell’arcade giapponese, che decide di offrire un tag team a vostra disposizione, così da mettere sul terreno dai due ai più combattenti per lato, costringendovi alla collaborazione in team e nella creazione di combo a comando. All’inizio di ogni scontro – partendo con l’analisi dei giochi VS – dovrete scegliere la vostra squadra, formata da due personaggi più un terzo che compone le retrovie, pronto a entrare in qualsiasi momento in campo come supporto per poi lasciarlo dopo aver sferrato una singola tecnica. Avrete sì una barra energia per la squadra, ma ogni personaggio avrà la sua: ogni KO di un vostro personaggio andrà a inficiare le tacche della barra principale, che sono tre. Quindi tre KO significa aver perso la battaglia: ovviamente dalla vostra avrete il respawn, ma finire KO significa anche lasciare per diversi secondi il nostro compagno in balia di un attacco di massa.
Il sistema di combattimento risulta immediato e abbastanza intuitivo. Tutti gli attacchi variano in rapidi o potenti, come in ogni normale action o picchiaduro che si rispetti: ogni personaggio avrà anche delle mosse speciali, che potranno confluire in quelle del team per creare una combo definitiva. Salto, parata, schivata e scatto verso l’avversario sono le azioni che completano tutte le azioni a vostra disposizione con la spesa di parte di stamina che si ripristinerà da sola con il tempo o con un’azione di ricarica (in stile aura di Dragon Ball): il gameplay è frenetico, come d’altronde si richiede a un titolo del genere, ma non annoia. L’unica pecca che si può riscontrare è che in fase di split-screen, quando vi troverete a giocare in multiplayer, il caos che si creerà a schermo sarà eccessivo e vi renderà difficile la comprensione di alcune situazioni. Tutto sta, però, nel prendere dimestichezza con i comandi, con ciò che accade e fare pratica con i movimenti d’insieme. Inoltre se da un lato è semplice attaccare, dall’altro può creare problemi difendere, com’è giusto che sia: un contrattacco non è facile da compiere come una mossa speciale, così come una parata vi sarà resa più difficile di un normalissimo attacco. Man mano che lo scontro continuerà, l’ago della bilancia penderà verso una delle due squadre, quella che sta visibilmente dominando: una volta che quest’ago arriverà all’estremo angolo di uno dei due team, tale squadra potrà attivare la Furia-V. Durante il periodo di tempo limitato in cui si trovano in Furia, i personaggi della squadra verranno potenziati di molto, e con la spesa di svariati secondi di potenziamento si potrà anche attivare la celebre Super Mossa con tanto di filmato, immancabile nei picchiaduro di questo tipo.
Oltre ai versus e alla story mode di cui abbiamo già parlato J-Stars + mette a disposizione esclusivamente per noi Occidentali una nuovissima Arcade Mode, dove dovremo sfidare sei team di seguito a una difficoltà ben più alta di quella offerta dal resto del gioco. Oltre questo avrete la già citata modalità split-screen, gli scontri online, un Replay Mode, e anche una modalità “Verso la Vittoria” dove dovremo conquistare il mondo con la nostra squadra, sfidando a turno i membri dei diversi manga. Essenzialmente, però, il punto di forza del prodotto risiede nel roster offerto: parliamo di quaranta personaggi dai manga giapponesi, selezionabili dopo averli sbloccati in un negozio in-game che accetta denaro acquisito durante la Story Mode: un sistema quindi facile, intuitivo e immediato che vi condurrà ad avere tutto ciò che potete desiderare in un roster da picchiaduro, anche se alcuni di loro non sono giocabili e sono invece presenti solo in qualità di support.
Durante le nostre scorribande acquisiremo anche gettoni con i quali acquistare a caso, tramite macchinette gashapon, delle carte da gioco virtuali di diversa potenza con raffigurati i personaggi dei vari manga; con esse potremo formare dei “deck” con i quali potenziare i nostri personaggi e personalizzarli come più preferiamo. Oltre a ciò, ai livelli dei personaggi sono affiancati dei livelli potenziabili di Amicizia, Audacia, e Ambizione: potenziare questi aspetti determinerà rispettivamente una migliore stamina per eseguire scatti, schivate e mosse speciali, oppure una migliore difesa o un migliore attacco.
Seiya si è lustrato l’armatura
Dal punto di vista tecnico il lavoro dello studo Spike è riuscito a esaltarsi: lo stile grafico è pulito e ordinato, lontano dalla necessità, forse troppo abusata recentemente, di affidarsi al cell shading. Inoltre dovendo supportare la frenetica azione del prodotto è importante denotare che l’intero motore grafico resiste senza alcun problema: pur non assestandosi su un framerate a 60fps, la fluidità dell’azione è palese, il che ci permette di dire che il lavoro svolto è sicuramente di buona fattura. I rallentamenti e i pochi cali che abbiamo potuto constatare sono, ci sentiamo di dire, patologicamente prevedibili per l’immensa quantità di effetti che si uniranno sullo schermo. Questo viene comunque risolto dalla versione PS4 del titolo, mentre la versione PS Vita è, come è ovvio che sia, leggermente castrata dal punto di vista grafico per permettere alla console portatile di far girare al meglio questo software. Oltretutto, per coloro che decideranno di acquistare più di una versione, è disponibile il cross-save tra tutte e tre le console.
C’è da dire però che l’adattamento italiano del titolo lascia piuttosto a desiderare. Innanzitutto le traduzioni delle frasi dei personaggi sono spesso e volentieri fuori luogo e non rappresentano con fedeltà ciò che viene detto davvero, ma la cosa peggiore è la totale incoerenza nella scelta dei nomi dei personaggi, poichè alcuni sono quelli originali Giapponesi, altri sono quelli usati sul manga versione italiana, altri ancora sono i nomi usati dagli americani e altri addirittura nomi usati dagli anime italiani in stile Mediaset. Quindi se da una parte abbiamo Son Goku e il Maestro Muten, dall’altra troviamo Rufy (invece di Luffy), Korin (invece di Karin) e (qualcuno mi uccida, NdR) Pegasus invece di Seiya.
Il comparto audio presenta comunque il doppiaggio originale Giapponese, con musiche orecchiabili anche se poco numerose, ma con la opening “Fighting Stars” che vale da sola tutto il pacchetto, fantastica e cantata da Akira Kushida (famosissimo artista che ha interpretato la sigla di Toriko ma che è solito sfornare a ripetizione canzoni di tokusatsu, tra Gavan e Super Sentai), Hironobu Kageyama (cantante delle sigle di Dragon Ball Z), e Hiroshi Kitadani (cantante della prima famosissima opening di One Piece, “We Are”). Un trio di leggende unite insieme in un’unica canzone che segna il ciclo degli Shonen Manga.
[signoff icon=”quote-circled”]L’offerta di J-Stars Victory VS + è chiaramente di alto livello: il fanservice è purissimo e palese, ma d’altronde è quello che ci dovevamo aspettare ed è quello che il titolo voleva proporre. Il gameplay e l’immensità del roster la fanno da padroni, ma critichiamo le scelte di uno split screen non esaltante e qualche calo di framerate in azioni eccessivamente concitate su PS3 e PS Vita. Per gli appassionati del genere questo è il videogioco da acquistare, ma con bene in mente la consapevolezza che come gioco vero e proprio non è certo un capolavoro.[/signoff]