Indivisible: Razmi’s Challenges DLC – Recensione
Dopo una gestazione pressoché infinita, a seguito di una campagna crowdfunding di successo ormai vecchia di cinque anni, Indivisible, la nuova IP action RPG realizzata dai ragazzi di Lab Zero Games (conosciuti per il celebre picchiaduro Skullgirls) è arrivata a fine anno scorso su console e PC – sbarcando recentemente anche su Switch. Questo particolare gioco di ruolo che tanto ricorda Valkyrie Profile, con una sana iniezione di meccaniche da platformer, ha riscosso un buon successo di critica, piacendo parecchio anche a noi.
A distanza di una manciata di mesi dal lancio, lo scorso 7 maggio è arrivato negli store digitali il primo contenuto aggiuntivo del titolo, il DLC Razmi’s Challenges, venduto al concorrenziale prezzo di 7.99€ (che però diventa più significativo se si considera che il gioco principale era stato lanciato direttamente a 39.99€ invece che a prezzo pieno) e dedicato a quello che forse era il personaggio più riuscito e geniale di tutto Indivisible.
La risposta è dentro di te
Dopo l’acquisto, il contenuto scaricabile è accessibile dal regno interiore di Ajna, proprio andando a parlare con la strega di tigre vestita, la quale avrà allestito una tenda che servirà, appunto, per accedere alle sue sfide. Non importerà che abbiate finito il gioco: tutti i contenuti del DLC sono slegati dalle abilità che avrete ottenuto fino a quel momento, dai vostri progressi alla composizione al livello del party: l’unica richiesta sarà quella di aver raggiunto il Monte Sumeru per la prima volta nella storia. Tutto questo perché Razmi’s Challenges consisterà solamente di 40 sfide preconfezionate e separate dal resto del gioco, dove non guadagnerete EXP né imparerete nuove abilità: Razmi vi metterà così alla prova in Test di Combattimento – dove sconfiggere un determinato nemico o gruppo di nemici con una squadra pre-composta – o di Piattaforme, dove invece i vostri riflessi di giocatori consumati di platform vi verranno utili per superare gli impegnativi salti e acrobazie richieste.
Ciascuna di queste sfide ha una durata variabile tra i 10” e i 3-4′ e offre un buon livello di difficoltà, soprattutto nelle prove di piattaforme, in cui il tempismo dei salti e l’utilizzo delle “poche” abilità che Razmi vi concederà di volta in volta sarà cruciale per superare il test nel minore tempo possibile e ottenere così una medaglia, dal bronzo al platino. Peccato che Razmi’s Challenges, specialmente nelle sue strane prove di combattimento, sia uno dei DLC meno ispirati che abbiamo mai avuto il “piacere” di provare. Non c’è nulla di veramente sbagliato in esso, ma si tratta proprio dell’ultimo modo che avremmo scelto per avere una ragione di tornare a Indivisible, un gioco che abbiamo amato e non poco.
Cara Razmi non ti sei sprecata
Perché in Razmi’s Challenges, innanzitutto, la posta in gioco è quasi nulla. Al di là di qualche obbiettivo in più da sbloccare, non ci sono ragioni per affrontare le sfide: il premio per averle finite infatti sarà un misero costume per Ajna che potrete usare anche nel resto del gioco. Tutto qui, con tra l’altro pochissima spinta per farsi un mazzo quadro e raggiungere il platino in tutte le Challenges. In aggiunta a questo, il lavoro fatto dal team di sviluppo in tanti piccoli particolari e dettagli del DLC è davvero deludente: i caricamenti sono lunghi e frequenti (ogni volta che faremo partire una sfida), e pensate che quando ne supereremo una, non si potrà riaffrontarla subito o vedere il proprio risultato per magari migliorarsi; bisogna uscire, ricaricare e riprovare, tanto che quando abbiamo provato a ottenere medaglie di platino abbiamo deciso di morire apposta quando notavamo che uno dei nostri tentativi non stava andando bene al 100%, per risparmiare tempo.
Inoltre, il gioco non offre indicazioni su cosa serva per raggiungere le diverse medaglie, lasciandoci alla consultazione di YouTube per avere un’idea di quanti secondi dobbiamo togliere dal nostro tempo per farcela. Senza contare che anche l’occhio vuole la sua parte: queste sfide sono di quanto meno visivamente ispirato si potesse pensare, per un gioco che ci ha invece abituato a una direzione artistica e fondali pazzeschi; pensate che non esiste praticamente nemmeno soddisfazione visiva per aver guadagnato un platino, solamente qualche stellina striminzita che cambia colore.
È davvero un peccato, perché Indivisible, con la sua struttura, si prestava benissimo magari a una piccola espansione della storia, con una manciata di nuovi personaggi e situazioni per Ajna; invece Lab Zero Games con Razmi’s Challenges ha preferito non impegnare troppe energie, fornendoci un’oretta di contenuto totale divisa in 40 sfide fini a sé stesse, in cui proverete solo un po’ di adrenalina quando i salti concatenati si faranno più complessi o un po’ di frustrazione quando non capirete cosa vi serva davvero per battere delle versioni di colore diverso con un mare di HP di mostri già affrontati precedentemente nella storia.
Pro
- Riprendere Indivisible è sempre una buona idea
Contro
- Non continua la storia né offre novità
- Pochi stimoli per il giocatore
- Una serie di sfide banali senza ricompensa