Immortals Fenyx Rising: Gli Dei Perduti

Ci troviamo per la quarta e ultima volta a parlare di Immortals Fenyx Rising, il titolo di Ubisoft Quebec che ha sorpreso un po’ tutti (qui la nostra recensione) e che ha continuato la sua espansione grazie a diversi DLC (vi lasciamo qui la recensione del secondo). Con Immortals Fenyx Rising: Gli Dei Perduti si chiude il cerchio, ma è un’espansione che riserva comunque delle belle sorprese e innovazioni, cambiando completamente prospettiva di gioco oltre che ambientazione e protagonista.

Nuova missione, nuovo eroe

Ancora una volta gli Dei hanno bisogno di una mortale per salvare il mondo, e questa mortale è Ash, una ragazza umile e dal passato difficile che si ritrova a diventare un’eroina. Anche in questo caso, come per Immortals Fenyx Rising, la storia non brilla per originalità ma si fa seguire con piacere grazie ai suoi toni scanzonati. Purtroppo sarà più facile annoiarsi soprattutto se si è affrontato da poco il titolo principale o il secondo DLC. Sembrerà di vivere la stessa storia con meccaniche di gameplay leggermente differenti, ma che non bastano a invogliare il giocatore a continuare l’avventura. Mantenendo gli stessi toni degli altri contenuti, questo Immortals Fenyx Rising: Gli Dei Perduti non spicca di certo per originalità narrativa.

Cambio di prospettiva

Ciò che rende diverso questo DLC è certamente il suo cambio di prospettiva rispetto al gioco principale e agli altri contenuti usciti fin ora. Ci troveremo infatti a giocare con una visuale dall’alto che darà al titolo un po’ di freschezza di cui aveva bisogno. Certamente questa è un’aggiunta che rende Immortals Fenyx Rising: Gli Dei Perduti unico, ma basta una visuale fissa dall’alto per renderlo speciale? Secondo noi no, perché nonostante possa essere ritenuta una mossa riuscita, da sola non rende il gameplay così tanto diverso dagli scorsi contenuti, anzi, alcuni elementi risultano anche meno riusciti. I puzzle ambientali non sono minimamente al livello del gioco principale, mentre lo stile di combattimento (nonostante il nuovo personaggio) è praticamente identico a quello di Fenyx, con l’unica differenza che Ash non potrà compiere tutte le azioni già dall’inizio ma dovremo sbloccarle.

Viene integrato poi un nuovo sistema di progressione, con i poteri di Ash che le vengono donati con l’avanzare dell’avventura. Ciascuna abilità potrà poi essere potenziata con degli upgrade ottenibili incastonando le Essenze Divine in appositi slot, queste risorse si possono trovare negli scrigni o sconfiggendo le creature nemiche. La meccanica degli upgrade risulta leggermente pesante e invadente nel corso del gioco, soprattutto se si era abituati a quella, molto più intuitiva, presente in Immortals Fenyx Rising. Nelle prime ore il tutto sembrerà anche un po’ confusionario ma ci si prende facilmente la mano dopo qualche sessione di gioco. Insomma, un gameplay che non brilla di certo per le innovazioni, ma che grazie a una nuova prospettiva merita di essere almeno provato.

Nel complesso questo Immortals Fenyx Rising: Gli Dei Perduti è un DLC che conclude abbastanza degnamente i contenuti dedicati al titolo Ubisoft, in minima parte innovando ma rimanendo sempre molto legato alle meccaniche base di Immortals. Qualitativamente non raggiunge minimamente le scorse uscite a causa soprattutto della ripetitività e della troppa somiglianza con gli altri DLC, tranne che per la nuova visuale e per alcune meccaniche di upgrade del personaggio (non molto riuscite). Un DLC a cui vale la pena giocare se si possiede il Season Pass, giusto per chiudere il cerchio in attesa che Ubisoft si metta magari al lavoro su un vero e proprio sequel di Immortals Fenyx Rising.