How to Survive 2 – Recensione
Figlio di una travaglio non proprio lineare ed erede di un primo capitolo convincente ma proposto sul mercato in una maniera alquanto discutibile, How To Survive 2 dopo quasi un anno dalla sua comparsa su pc arriva anche su console. L’ibrido survival/arcade di casa Eko Software ci lancia in un mondo invaso dagli zombie ma che non ha perso il senso dell’umorismo. Grazie anche all’immortale Kovac e al suo sogno: New Kovac City.
Ma che bello rivederti Kovac, ti trovo bene. E la famiglia?
Iniziamo col dire che ci troviamo di fronte a un titolo molto divertente. Fa quasi strano dirlo di fronte a un gioco survival apparentemente realistico, ma è così. Come nel primo capitolo, How to Survive 2 ci mette di fronte a un gameplay, in visuale isometrica, che ha moltissimo in comune con i classici giochi di sopravvivenza, ma che presenta anche una fortissima vena arcade. Tutto quello di cui vi parleremo: gestione del campo, fame e sete, crafting (anche abbastanza approfondito). Condito da una grandissima dose di scazzottate, smembramenti furiosi e corse fra orde di zombie al limite del ridicolo, questo ibrido quasi perfetto è ciò che più ci ha convinti in questo titolo. Ma andiamo con ordine.
Appena giunti sulla mappa di gioco troveremo ad aspettarci un vecchio amico: Kovac. Questo svitato sopravvissuto russo ha un obbiettivo ben preciso: aiutare gli altri superstiti dell’apocalisse zombie che ha invaso tutto il mondo, per poi sfruttarli (in maniera del tutto amichevole, non è mica un dittatore) al fine di costruire un campo provvisto di ogni comodità.
Kovac sarà il primo, e principale, NPC che ci donerà delle missioni. Le quest sono il fulcro del gioco in quanto non tutte le risorse necessarie saranno reperibili nella mappa principale. Principalmente vi muoverete nel campo, ovvero una gigante distesa popolata di animali, zombie e animali zombie. Questa sarà totalmente esplorabile e potrete piazzare strutture in ogni dove. La mappa è parecchio grande, ma siamo rimasti delusi dal fatto che molti punti siano identici ad altri, con zone copiate,incollate e rigirate in diverse direzioni solo per ampliare la grandezza del campo.
Come abbiamo detto però la mappa principale non sarà l’unico posto dove potrete maciullare zombie e raccogliere materiali e provviste, ma troverete anche dei dungeon. Ogni missione vi garantirà l’accesso ad aree circoscritte e spesso molto piccole. Anche se queste zone presentano molti interni esplorabili (case, palazzi e strutture varie) non ci hanno convinto, poiché questo continuo andare e tornare tra il campo e i dungeon ci è sembrata solo una mossa furba per risparmiare sul level design, ma che rende il tutto parecchio macchino. Tutto sommato però se siete amanti del grinding (e sopratutto se giocate in multigiocatore) la possibilità di ripetere le varie missioni per accumulare tantissime risorse potrebbe divertirvi.
Spacca tutto, bevi un secondo e spacca tutto di nuovo
In termini di mero gameplay il titolo è molto semplice anche se presenta, guarda un po’ che novità, parecchie componenti GDR. Il vostro alter ego è dotato di tutti i classici slot addetti all’equipaggiamento e due per le armi, che potrete intercambiare a piacimento. Le armi sono molte, ma purtroppo molto simili tra di loro. Abbiamo trovato parecchio deludente il danno delle armi da lancio, non perché sia basso ma anzi perché è troppo alto. Per intenderci: non è possibile che un forcone lanciato uccida uno zombie in un colpo solo esattamente come un’arma da fuoco, sopratutto se poi quel forcone si può raccogliere per lanciarlo di nuovo, e ancor meno se il forcone lanciato viene sostituito automaticamente da un altro se presente nell’inventario.
Forconi assassini a parte parliamo ora dell’evoluzione del personaggio. Uccidendo zombie e completando missioni acquisirete dei punti esperienza spendibili in vari modi: aumentando il livello del campo (permettendovi di aggiungere strutture sempre più avanzate), aumentando il livello del personaggio (dandovi accesso ad abilità passive sempre migliori) e aumentando le abilità del vostro personaggio (subire meno la fame e la sete, correre più veloce, sprecare meno stamina).
Parlando invece del lato survival possiamo dire che il titolo ha perso alcune componenti del primo capitolo (per esempio non dovrete più dormire) risultando, a nostro avviso, più piacevole e lineare sotto questo punto di vista.
Prima abbiamo nominato il multigiocatore. La modalità cooperativa è proprio il punto forte di How to Survive 2. Tanto semplice quando efficace vi darà la possibilità di giocare il gioco esattamente come lo fareste in singolo, ma con i vostri amici.
A nostro avviso però il fulcro del gioco è il crafting. In How to Survive 2 potrete creare moltissimi oggetti ed edifici diversi. Per quanto riguarda gli oggetti avrete accesso a ricette abbastanza basilari che vi consentiranno di creare: armi, armature, potenziamenti per l’equipaggiamento e cibo sempre più “raffinato”.
Il bello viene però nella sezione “edifici”. Abbiamo trovato particolarmente divertente creare e sopratutto piazzare le varie strutture, anche se il procedimento pad alla mano risulta molto più legnoso di quanto si possa immaginare. Oltre alle strutture utili al crafting e allo stoccaggio degli oggetti troverete anche muri e varie trappole. Quest’ultimi danno innumerevoli possibilità e rendono le fasi di gioco dedicate alla costruzione un passatempo, in certi casi, esilarante.
Tecnicamente il titolo è molto acerbo, ma stabile. Graficamente non fa urlare al miracolo, ma non è nemmeno un pugno in un occhio. Le colonne sonore non sono così originali e ispirate, ma si lasciano ascoltare. Insomma: sotto il punto di vista della realizzazione non si possono muovere troppe critiche a How to Survive 2 per il semplice fatto che gli sviluppatori hanno sfruttato al meglio il loro budget, non spingendosi troppo oltre e creando così un prodotto che rientra perfettamente nella sua confezione.
Avevamo già testato How to Survive 2 su pc al tempo della sua uscita e abbiamo trovato la sua trasposizione per console forse anche più azzeccata. I comandi risultano comodissimi anche con il pad e il tutto è ottimizzato a dovere. Se cercate un’esperienza survival al 100% vi conviene volare altrove. Se invece volete divertirvi a maciullare zombie in compagnia senza dimenticare, ogni tanto, di mangiare e bere, avete trovato il titolo che fa per voi.
Pro
- Divertente se giocato in coop
- Crafting approfondito
- Costa solo 14.90 euro
Contro
- Level design scadente
- In singolo potrebbe annoiare