Hot Wheels Unleashed 2 RECENSIONE, il ritorno dei bolidi di Mattel

Dopo il successo del primo gioco, Milestone torna ancora una volta con Hot Wheels Unleashed 2 – Turbocharged, sequel del titolo di corse tratto dai modellini di auto di Mattel. Un titolo che riprende i punti di forza del suo predecessore, e cerca di ampliare la formula con una serie di migliorie che faranno i fan.

In questa occasione, Milestone ha cercato di dare il meglio di sé, proponendo un videogioco automobilistico che sapesse divertire grandi e piccini, che possono controllare direttamente quei modellini che hanno segnato – e segneranno – la loro infanzia. Dopo averlo esplorato da cima a fondo, scopriamo come se la cava questo sequel.

Hot Wheels Unleashed 2 – Turbocharged RECENSIONE| Milestone torna con le auto da collezione di Mattel

Hot Wheels  Unleashed 2 – Turbocharged è a conti fatti un sequel che non stravolge la formula adottata dal – quello che è ora – franchise di Milestone. La modalità carriera infatti torna con una rivisitata “Creature Rampage”, una piccola storia che farà da sfondo alle numerose gare che affronteremo nella controparte single-player del titolo.

Mentre il racconto in questa modalità vede due piloti di Hot Wheels combattere contro delle mostruose creature, la modalità carriera in questa occasione segna un percorso a tappe che ci porterà ad affrontare una serie di competizioni che spaziano in diverse categorie. Sul fronte delle gare, troviamo un’offerta leggermente ampliata.

Vi sono infatti delle gare boss in cui bisognerà distruggere dei cartoni con la sua icona, il quale avrà persino dei punti vita basati su di esse. A questo si aggiungono anche alcune sfide da portare a termine, il cui termine si basa su alcuni requisiti che vi spingeranno a provare un po’ di tutto.

Sul fronte dei contenuti, la modalità carriera in questa occasione gode di un plus come la storia davvero niente male, soprattutto per il target giovanissimo a cui si rivolge. Nonostante sia un pilastro dell’esperienza single-player, essa può essere conclusa nel giro di poche ore, e per chi non ama le esperienze online vi sono veramente poche cose da fare.

Ad affiancare il single-player vi sono le modalità veloci, dove in solitaria o a schermo condiviso si possono giocare competizioni come Gara Veloce, Attacco al Tempo, Sfida di derapate, Eliminazione e infine Gara a tappe. Ogni gara cerca di differenziare il gameplay, riuscendoci piuttosto bene.

Mania di collezionismo

Come per il suo predecessore (siete ad un passo dalla nostra recensione), anche Hot Wheels Unleashed 2 gode di un parco auto davvero notevole. In particolar modo, vengono ripresi diversi modellini, a cui se ne aggiungono tanti altri. E la varietà di quest’ultimi risulta sconfinata, tanto da essere divisi in categorie.

Per il garage infatti non sono state apportate novità degne di nota, e ritroviamo esattamente le medesime classi del primo gioco come Bilanciato, Bolide, Derapatore, Peso Massimo, Fuori Strada ed Agile. Ciascuna delinea quello che sarà l’assetto del veicolo, favorendo infine alcuni tratti del sistema di guida del gioco.

Ogni vettura inoltre può essere potenziata nel nostro garage. Infatti acquistando vari potenziamenti, l’auto può salire di grado passando da quello base, al potenziato fino al supremo, che è l’atto finale. Sbloccando questi livelli, si ha accesso a una serie di abilità che possono migliorare di molto i parametri della vettura.

Giocando un po’ con le abilità da attivare, in Hot Wheels Unleashed 2 si possono ottenere dei bonus e dei malus che influenzano le caratteristiche del modellino, costruendo su di esso delle prestazioni assolutamente variabili. Come se non bastasse, le auto possono vantare di una personalizzazione niente male, che permette di dare a loro un aspetto unico.

Sfruttando l’editor delle livree infatti l’utente può modificare l’estetica della carrozzeria a suo piacendo, oppure navigare nelle creazioni delle community per riscattare una skin di suo grado. E nel momento in cui i giochi di corse godono di una personalizzazione sempre più preponderante, questo gioca a vantaggio del titolo, permettendo così di modificare il proprio parco auto.

In cambio di crediti, ogni vettura può essere riscattata dell’apposito negozio, che si aggiorna a intervalli regolari proponendo nuovi modellini nel suo listino. A seconda della rarità, il prezzo d’acquisto può variare, portando dunque alcune vetture a costare più di altre in alcuni casi.

Una piccola novità – personalmente sgradita – è la Hot Wheels Spin, una slot machine da cui ottenere crediti, punti abilità o auto esclusive. Sebbene questa funzioni esclusivamente con una valuta al momento ottenibile nel gioco, il suo emulare il gioco d’azzardo è palesemente fuori contesto con quello che è il mood del titolo e il suo target.

Essendo Hot Wheels Unleashed 2 un titolo distribuito con il “PEGI 3”, è abbastanza allusivo inserire un contenuto simile all’interno di un prodotto destinato ad un pubblico che è piuttosto sensibile a tali dinamiche, specie se ritroviamo tali elementi in titoli che presentano microtransazioni di vario tipo.

Sfrecciare lungo la pista

Hot Wheels Unleashed 2 non pone chissà quali migliorie al suo gameplay. A partire dal suo sistema di guida, un arcade che strizza l’occhio ai consueti kart game con cui condivide la dinamica del boost. Guidando i vari modellini si nota una discreta differenza sul feedback della fisica, che si comporta diversamente in base alla classe a cui appartengono.

Sfruttando le varie piattaforme presenti sulla pista, possiamo sfrecciare intervallando l’uso del turbo con i boost dell’accelerazione, mantenendo così una velocità quasi sempre costante in gara. Le derapate sono decisamente fondamentali, poiché permettono di affrontare le curve senza staccare l’acceleratore.

A questo si aggiungono dei colpi di turbo che permettono di spostare sia lateralmente, che verticalmente l’auto, al fine di evitare alcuni ostacoli presenti sul circuito o per prendere lo slancio con alcuni salti. Tali dettagli denotano un sistema di guida leggermente articolato, per rimarca la dinamicità dei modellini della Mattel.

E a tal proposito, le piste sono un delirio tra curve, super salti e piattaforme su cui sfrecciare. Divise in cinque ambientazioni (tra cui una sala giochi), i circuiti propongono diverse stravaganze tra cui delle vere e proprie trappole che vi rallenteranno se non evitate.

Vi sono la bellezza di cinquanta circuiti distribuiti nelle cinque ambientazioni di gioco, andando così a proporre una varietà di tutto rispetto. Ciascun tracciato si contraddistingue per la sua forma, curve, giri della morte, salti e molto altro ancora, adattandosi così a tutte le tipologie di gara disponibili.

Ad accompagnare i contenuti single player di Hot Wheels Unleashed 2 troviamo anche la modalità multigiocatore, che tra Gara Veloce e modalità Mix vi permetteranno di competere in pista contro altri giocatori a bordo del vostro modellino preferito. Avendo provato il titolo prima del suo lancio, trovare le partite è stato alquanto problematico.

Ultimo ma non per importanza è il Track Builder, un editor che concede a qualsiasi utente di creare la propria pista ideale. Sfruttando una delle ambientazioni attualmente disponibili in Hot Wheels Unleashed 2, si possono utilizzare vari elementi per creare un tracciato, inserendo quegli elementi animati che donano un pizzico di unicità.

Piste solide in Hot Wheels Unleashed 2

Sotto il profilo tecnico, Hot Wheels Unleashed 2 si mostra un titolo solidissimo come il suo predecessore. Infatti il titolo sfrutta un ottimo gioco di luci per dare ai suoi tracciati una visione grafica intrigante, che lo rende anche più appetibile del suo predecessore. Le ambientazioni risultano dettagliate, così come i modelli delle Hot Wheels.

Grafica e frame rate viaggiano insieme sulla via delle prestazioni ottimali, e il merito lo si deve soprattutto all’AMD FidelityFX Super Resolution, che nella sua versione 1.0 disponibile anche su PlayStation 5 ha dato modo al titolo di offrire un comparto grafico ottimo mantenendo dei 60Fps decisamente solidi.

Sotto questo punto di vista, il titolo si mostra come un passo avanti rispetto al suo predecessore, seppur acusticamente la situazione non si sia evoluta. Infatti il comparto sonoro pone degli effetti sonori piuttosto standardizzati, e in linea generale la calibrazione dell’audio ci è parsa buona.