Hot Shots Tennis – Recensione Everybody’s Tennis

Il gioco del tennis sta andando sempre più di moda nei tempi recenti dei videogiochi: basti pensare che dall’avvento del Wii e la possibilità di interagire in maniera del tutto completa col proprio alter ego, lo sport più richiesto, al pari del golf, che però si lascia andare a un pubblico più di nicchia, è stato sicuramente quello della racchetta. Virtua Tennis ha trovato il suo grande successo ed espressione di giocabilità proprio nella realtà Nintendo e stessa cosa è accaduto con altri arcade del genere, fino al più classico Wii Sport. Questo però non vuole sicuramente chiudere lo spazio al tennis al di fuori del motion controller: ecco infatti che anche sulle altre console arriva la possibilità di giostrarsi con racchette e palline e ce lo permette proprio Sony, che a suo tempo aveva reso il golf divertente e spumeggiante con Everybody’s Golf.

Happy Fun Club al vostro servizio

Everybody’s Tennis si giostra in due situazioni diverse, con gioco libero e regolare carriera mascherata da una storia che spesso avrà del molto infantile ma che si riveste perfettamente dello stile necessario per portare avanti la commedia. Sarete, a scelta tra un ragazzo e una ragazza, un membro dell’Happy Fun Club, un gruppo organizzato da una giovane fanciulla che si presenterà a voi come guida spirituale: avrete l’importante compito di trasmettere a tutti la passione del tennis, girovagando per i diversi posti salienti e sconfiggendo numerosi sfidanti di tennis per arrivare all’obiettivo del vostro viaggio. Giunti al termine della scalata e battuto anche l’ultimo tennista della zona, che risulterà essere il boss della situazione, questi si unirà alla vostra squadra, puntualmente, fornendovi un cliché che ben presto inizierà anche un po’ ad annoiarci: soprattutto quando arriveremo a farlo per la decima volta.

Ovviamente ogni personaggio ha la sua storia e avremo modo di convincere la star del cinema che il tennis non è solo lavoro, oppure riusciremo a far ritrovare lo spirito sportivo ad una principessa tribale in un’isola stile Hawaii, e dovremo convincere anche una snob signora della moda che la racchetta spesso può portare felicità. Non mancherà comunque qualche colpo di scena che ci costringerà a stare attenti ad altre realtà, come lo sfidare regolarmente alcuni momentanei NPC che poi si uniranno alla nostra squadra sul finire di gioco. Sarà disponibile anche la possibilità di rigiocare l’avventura una volta arrivati alla sede dell’Happy Fun Club e risfidare tutti i tennisti incontrati per strada che ora saranno più forti e abili grazie ai potenziamenti forniti dal Club stesso.

Oltre la racchetta

Everybody’s Tennis baserà il sistema di sviluppo del personaggio sul punteggio che riuscirete ad ottenere alla fine di ogni gara: a seconda del vostro risultato (Vittoria, Smacco, Sconfitta, Disfatta) avrete un bonus da aggiungere poi al tempo occorso per terminare i game e ai colpi salienti che avrete effettuato in gara: sul campo infatti determinate azioni porteranno dei punti o anche una detrazione di questi, come ad esempio nello smash o nell’aver subito uno smash, nell’aver battuto l’avversario con un ace o nell’averlo subito. I punti saranno poi spendibili nel negozio alla fine di ogni location per acquistare delle migliorie alla tenuta che andrà ad alzare tutte le caratteristiche basate sulla velocità, la precisione, la forza e l’energia, che andrà a scemare in caso di scatti o colpi in volo fino a rendervi quasi impossibile il movimento in campo. Potrete acquistare anche diverse racchette che miglioreranno lo stile del vostro atleta e lo adatteranno a determinate situazioni, variabili sia a livello di campo (terreno, terra battuta, erba sintetica) che dinanzi ad avversari che necessitano ad una certa strategia di partita.

 

 

Per quanto riguarda la partita in sè avrete modo di utilizzare tre diversi colpi, col terzo da sbloccare al terzo livello fiducia, quindi vincendo partite con lo stesso personaggio che acquisisce fiducia se usato spesso. Il primo colpo, da effettuare con X, è il classico dritto che può diventare all’occorrenza uno smash se colpito in situazioni favorevoli; poi abbiamo O che equivale al lento pallonetto o anche al rovescio; infine triangolo è il pallonetto lento, da usare solo dinanzi a situazioni davvero favorevoli altrimenti si rischierebbe di subire uno smash. Per il resto il movimento è tutto da affidare all’analogico o le frecce di movimento: i colpi da fermi saranno meglio angolabili dando l’effetto che vogliamo indirizzando la levetta analogica, mentre quelli fatti in corsa spesso ci daranno dei problemi soprattutto se fatti in caduta. Starà a noi quindi intuire la strategia dell’avversario e anticiparlo come meglio possiamo.

Dal campo alla realtà

Everybody’s Tennis è ovviamente un titolo che si presenta con una grafica stile anime e quindi diventa quasi difficile giudicarla dal punto di vista stilistico e realistico: i personaggi sono comunque affabili e con fattura decisamente buona, mentre le animazioni non si possono dire altrettanto. Il nostro alter ego, come classico cliché ritiene opportuno, sarà muto durante tutta l’avventura e le persone con cui parlerà saranno dotate del magnifico potere della lettura della mente che permetterà loro di capire e intuire tutto. Sarà raro comunque vedere più di due solite espressioni per personaggio che equivalgono alla classica grattata di capo di circostanza e il segno di vittoria. Per quanto riguarda invece il sonoro, visto che dobbiamo annullare il momento del doppiaggio dei dialoghi, possiamo valutare buono l’effetto del campo e del momento della gara stessa.

Solo per la beltà del tennis

Il titolo Sony, quindi, alla fine si può definire un piacevole passatempo solo per gli appassionati di tale sport che, coadiuvati dalla possibilità di giocarci su una console portatile, avranno modo di soddisfare la propria necessità di racchetta anche comodi sul letto o in poltrona: resta un prodotto che supera comunque la sufficienza e con la sua modalità storia che offre un crescendo di capacità e abilità per dare uno stampo rpgistico all’avventura riesce a dare quel tocco in più di simpatia e fascino. Per il resto la storia fa della monotonia la sua arma vincente e giunti a metà gioco non si vede l’ora di portare a termine l’agogniata vicenda di trasmettere la felicità del tennis a tutti, tranne che a voi giocatori.

Un prodotto dedicato a chi vuole un po’ di tennis, lo vuole su console portatile e non baderà assolutamente alla fattura grafica o sonora, e tantomeno si dilungherà nel tentativo di scorgere una trama o un senso nella storia di parvenza che i produttori vi hanno posto come scenografia.

 

 

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