Hokuto No Ken – Recensione Hokuto No Ken
La fine del XX secolo…
…Il mondo intero è sconvolto dalle esplosioni atomiche. Sulla faccia della terra gli oceani erano scomparsi e le pianure avevano assunto l’aspetto di desolati deserti, tuttavia la razza umana era sopravvissuta. Così cominciava la sigla di Ken il Guerriero (titolo originale Hokuto no Ken, conosciuto anche con il nome Fist of the North Star), apparso per la prima volta in Italia nel 1984 sulle frequenze delle emittenti locali, e tratto dal manga disegnato dal duo Testuo Hara e Yoshiyuki Okamura, con la sceneggiatura di Buronson.
Dopo diverse trasposizioni videoludiche (la maggior parte abbastanza scabrose), Hokuto no Ken arriva anche sul vecchio monolite nero targato Sony, sotto forma di un classico picchiaduro in 2D, grazie al lavoro della Arc System Works, che ha deciso di fare felici tutti i fan dell’uomo dalle sette stelle, cresciuti a pane e urletti alla Bruce Lee.
Il gioco, così come l’anime è ambientato in un futuro post atomico, in una terra dove l’acqua è un bene prezioso quanto raro, dove la civiltà è scomparsa, facendo posto a dei piccoli villaggi che si trovano a dover sopravvivere in un mondo dove l’unica legge è quella del più forte.
In questo scenario si muove Kenshiro, sucessore della divina scuola di Hokuto: arte marziale millenaria capace di colpire i punti segreti di pressione.
HO COLPITO UN TUO PUNTO SEGRETO DI PRESSIONE, TI RESTANO 10 SECONDI DI VITA.
Un giorno Ken viene sconfitto da Shin (lo stesso che gli procurerà le sette cicatrici sul petto), discepolo della sacra scuola di Nanto nonché suo vecchio amico, che rapisce Julia, la fidanzata del protagonista di cui è da anni innamorato.
Da qui Ken partirà alla ricerca della sua amata, e per vendicarsi dell’uomo di Nanto, divenuto un despota in grado di controllare molti territori attraverso l’uso della forza.
Per chi non avesse mai visto l’anime o letto il manga (e non voglio credere che esistano tali miscredenti…), inizia in questo modo tutta la storia di Ken il Guerriero, che si evolverà e porterà ben presto alla luce molti personaggi appartenenti alle due maggiori scuole di arti marziali, e soprattutto alla comparsa del rivale per eccellenza del protagonista: Raul (fratello maggiore di Kenshiro), che tenterà di mettere tutto il mondo conosciuto sotto il suo dominio. In questa trasposizione videoludica che ripercorre i più importanti combattimenti dell’uomo di Hokuto, avremo quindi la possibilità di utilizzare diversi personaggi che compaiono nella prima serie:
Kenshiro
Protagonista indiscusso di tutta la saga. E’ il 63° successore della divina scuola di Hokuto, ed il più giovane dei quattro personaggi adottati in tenera età dal maestro Ryuken, da cui viene scelto come erede della divina scuola. L’arte marziale da lui utilizzata consiste nel premere alcuni punti vitali del corpo umano e curare o danneggiare gli organi interni.
Raoh (Raul nell’anime)
E’ il più anziano dei quattro fratelli adottati da Ryuken, e fratello di sangue di Toki.
Dotato di una forza sovrumana, non viene scelto come successore della divina scuola poiché ossessionato dal desiderio di conquista. Dopo aver ucciso il proprio maestro e padre adottivo diverrà il il Re di Hokuto, e affinerà le proprie abilità sconfiggendo molti esperti combattenti ed impadronendosi di molte tecniche, diventando quasi invincibile.
E’ l’antagonista principale di Ken.
Toki
Toki è il secondo dei quattro fratelli adottati da Ryuken, ed il più preparato tecnicamente, tanto che avrebbe dovuto essere lui il successore della scuola di Hokuto. Tuttavia per salvare Ken e Julia, venne esposto alle radiazioni atomiche, che lo fecero ammalare mortalmente e ne indebolirono la forza. Da quel giorno Toki decise di applicare tutte le sue conoscenze nell’arte medica, tanto che verrà soprannominato in seguito il Salvatore.
Jagi (o Jagger)
Jagi è il meno dotato tra gli allievi della divina scuola, tuttavia è allo stesso tempo il più infido dei quattro. Odia Kenshiro perché prescelto come successore, e per questo tenta di ucciderlo; fallendo nel suo intento, però, viene orribilmente sfigurato da Ken, il quale decide tuttavia di risparmiargli la vita. Jagi per vendicarsi istigherà Shin contro Ken sfruttando il suo debole per Julia, per poi procurarsi sette cicatrici identiche a quelle del fratello, utilizzandone lo stesso nome vivendo come un delinquente.
Shin
Maestro della scuola dell’acquila di Nanto, è sostenuto dalla stella martirio.
Shin è il primo nemico di Kenshiro, colui che rapisce Julia e infierisce a Ken le sette cicatrici sul petto. Per conquistare l’amore di Julia costruisce un suo impero sconfiggendo un nemico dopo l’altro e costruendo un immensa città in onore della donna che ama: la Croce del Sud.
La tecnica di Shin consiste nel tagliare o trapassare da parte a parte gli avversari.
Rei
Maestro della scuola dell’uccello d’acqua di Nanto e sostenuto dalla stella del dovere.
Sta cercando l’uomo dalle sette stelle che ha massacrato la sua famiglia e rapito sua sorella (in realtà è Jagi che si spaccia per Kenshiro), ma una volta incontrato Ken diverrà il suo più grande amico. Durante l’avventura si innamorerà di Mamiya, una donna guerriera a capo di un villaggio, che verrà aiutata da Rei e dall’ uomo di Hokuto.
Come tutti i guerrieri di Nanto è in grado di tagliare/trapassare i propri nemici, in particolare la tecnica che utilizza principalmente è estremamente efficace negli scontri aerei, grazie al gioco di gambe e all’incredibile elevazione della scuola dell’uccello d’acqua.
Yuda
Maestro della scuola della Gru rossa di Nanto e sostenuto dalla stella del Tradimento, è il meno potente tra i 5 guerrieri di Nanto, ma compensa questa mancanza con la malvagità ed una affinata astuzia. Yuda vive nel suo palazzo circondato da belle donne, che rapisce nei villaggi circostanti, si trucca inoltre come una donna e dichiara di ammirare ogni forma di bellezza.
In una delle sue incursioni rapisce la giovane Mamiya, che porterà per anni nel corpo e nell’animo il marchio del perverso guerriero di Nanto, fino al giorno in cui Rei non lo sfiderà per vendicare la propria amata.
Souther
Maestro della scuola della Fenice di Nanto e sostenuto dalla stella della Croce del Sud, è probabilmente il più potente tra i guerrieri di Nanto. Da giovane uccide inconsapevolmente il proprio maestro, da quel giorno ripudia per sempre ogni sentimento amorevole diventando un guerriero crudele e dal cuore di ghiaccio. La crudeltà di Souther è tale che per costruire una piramide in onore del suo maestro non esiterà a schiavizzare persino i bambini. Ken, Toki, e persino Raoh temono questo potente guerriero che nasconde un segreto in grado di renderlo immune ai colpi della divina scuola.
Mamiya
Mamiya è una giovane ed attraente donna che venne rapita da Yuda e a cui venne impresso il suo marchio. Riuscita a scappare dal palazzo dell’infido guerriero tornò al proprio villaggio cambiata per sempre, diventando una guerriera e rinnegando la propria femminilità.
Mamiya combatte con delle lame e degli yo-yo taglienti, e farà la conoscenza di Ken quando il protagonista e Rei affronteranno la famiglia Cobra per difendere il suo villaggio.
Mr.Heart (nell’anime Fante di Cuori)
E’ uno dei comandanti agli ordini di Shin.
La forza di Heart risiede nella sua enorme mole, e dalla grande quantità di grasso di cui è coperto tutto il suo corpo, il che rende difficile colpire i suoi punti segreti di pressione.
Classico…Forse troppo.
Hokuto no Ken presenta ben poche note aggiuntive alle classiche modalità di gioco presenti negli altri picchiaduro 2D: Arcade, Versus, Training, History e Survival.
L’History mode purtroppo è stato sviluppato in modo superficiale e abbastanza scarno, per quanto ripercorra tutti gli epici combattimenti della prima serie, offrendo al giocatore la scelta del personaggio da utilizzare. Attraverso questa modalità di gioco sbloccherete immagini extra sotto forma di screenshot, che ripercorrono tutti i momenti clou dei più sanguinosi duelli della saga, purtroppo però oltre a questo non offre nient’altro, il che lascia qualsiasi giocatore e appassionato della serie a dir poco a bocca asciutta.
Dal punto di vista della giocabilità il titolo prodotto da Sega presenta tutti elementi già visti nelle più celebri saghe dei picchiaduro: un gran numero di mosse per personaggio, 2 barre che si riempono colpendo l’avversario, permettendo di utilizzare una specie di boost e dei colpi segreti; gli stessi utilizzati dai personaggi della serie animata, tra i quali un colpo fatale, in grado di porre subito fine al combattimento. Le mosse non sono certamente di facilissima esecuzione (ricorda in questo un po’ il vecchio Fatal Fury), inoltre c’è una piccola imprecisione nei comandi nell’esecuzione del colpo fatale.
Per quanto la scelta della grafica 2D possa sembrare a dir poco conservatrice, va detto come questa vada incontro alla caratterizzazione dei personaggi e delle ambientazioni. I combattenti sono infatti ben realizzati e il livello di dettaglio è ottimo, così come le animazioni; i fondali sono stati ricreati alla perfezione (la piramide di Souther, il palazzo di Shin, il villaggio di Mamiya etc etc), anche se forse risultano un po’ troppo statici.
Da sottolineare infine la bontà degli effetti che precedono le mosse speciali.
Il comparto sonoro si difende bene, con buone musiche che accompagnano gli scontri, effetti sonori ben realizzati e un buon doppiaggio dei protagonisti.
Ottimo l’utilizzo della sigla dell’anime, specie durante l’esecuzione dei colpi fatali.
Hokuto no Ken offre un buon livello di sfida, riuscire ad eseguire tutte le tecniche di un personaggio e combinarle al momento giusto richiederà un bel po’ di tempo anche agli amanti dei picchiaduro.
Purtroppo il titolo presenta ben poche modalità di gioco, e cosa, a mio avviso altrettanto grave: pochi personaggi, se pensiamo che da questo titolo sviluppato da Arc System Works sono stati lasciati fuori Shu, le 5 forza di Nanto e Ryuga.
Peccato per la cattiva realizzazione dell’History mode, che avrebbe sicuramente innalzato la longevità effettiva del gioco.
Si può fare di più
Hokuto no Ken è sicuramente un buon gioco, che non aggiunge però nulla di nuovo al panorama videoludico, andando così semplicemente ad affiancarsi alla moltitudine di titoli come Fatal Fury, King of Fighters e la saga Street Fighter (Street Fighter II, Alpha, Zero, vs Marvel, vs Moana davanti e dietro tutti quanti…), non spiccando certo per originalità.
Alla Arc System Works si sono limitati a svolgere il compitino, senza produrre niente di innovativo e realizzando un videogame senza infamia e senza lode.
Il titolo resta comunque consigliato a tutti i fans dell’uomo dalle sette stelle, resta qualche rimpianto, poiché oggettivamente si sarebbe potuto fare molto di più.