Hitman HD Enhanced Collection – Recensione

Tra i videogiochi più iconici del genere Stealth, la serie di HITMAN è prossima a tagliare il traguardo dei vent’anni dalla pubblicazione del primo capitolo grazie alla sua capacità di reinventarsi nel corso degli anni, restando però saldamente legata alle proprie origini, come hanno dimostrato i recenti Hitman e Hitman 2 che ci hanno convinto pienamente.

Eppure c’è un ritorno al passato anche per lo stoico agente 47, vittima della “febbre da rimasterizzazione” che sta colpendo diversi titoli questa generazione, con sintomi sfociati nella pubblicazione della Hitman HD Enhanced Collection, contenente due delle parentesi più apprezzate della serie, Hitman: Blood Money e Hitman: Absolution, pubblicati rispettivamente nel 2006 e nel 2012.

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L’aggiunta principale di questa collection è la possibilità di fruire dei due capitoli rimasterizzati in 4K e 60 FPS per sfruttare pienamente la potenza delle console attuali. A corredo di ciò è stato svolto un lavoro di miglioramento della risoluzione delle texture, oltre a qualche cambiamento sul fronte delle ombre e riflessi in-game.

Gli stessi controlli sono stati limati, con lo stick analogico che ora risponde meglio ai nostri input e un leggero lavoro di rimappatura dei comandi che si adattano a quelli di produzioni next-gen. Le modifiche apportate fanno sicuramente piacere, ma costituiscono un motivo sufficiente per consigliare l’acquisto a chi già – a suo tempo – ha avuto modo di giocare i due titoli?

Blood Money

Rilasciato inizialmente per PC, Xbox e PlayStation 2, Blood Money fu molto apprezzato da pubblico e critica, tanto di ritagliarsi anche uno spazio nella Hitman HD Trilogy pubblicata nel 2013. La storia si dipana attraverso gli incarichi svolti dall’agente 47, che vanno a costituire i livelli della modalità storia, dotati di un’ambientazione piuttosto ampia che lascia una notevole libertà di manovra al giocatore, che può puntare sia a un approccio più cauto e ragionato, sia a uno più irruento ma equivalentemente letale.

Gli scenari pullulano di NPC e ponderare le proprie mosse con attenzione, studiando meticolosamente la mappa di gioco, è un requisito fondamentale per la buona riuscita del contratto, perlomeno se non si vuole incappare in inconvenienti spiacevoli. Vari parametri, alla fine di ogni missione, valutano la nostra prestazione nei panni dell’assassino, premiando chi sarà riuscito a compiere uccisioni pulite senza – possibilmente – aver innescato alcun allarme. Questo punteggio si riflette poi sui soldi guadagnati dal nostro alter ego videoludico, denaro poi spendibile in potenziamenti per il nostro arsenale, consentendoci di creare delle bocche da fuoco degne della fama di 47.

La rimappatura dei controlli promessa da IO Interactive non è poi così radicale e alcune scelte potrebbero far storcere il naso per la resa nel gioco, al contempo rimangono intatti i difetti dell’originale, con una fisica non gestita nel migliore dei modi e alcuni bug che coinvolgono l’IA nemica, non brillantissima ma comunque sempre sul pezzo.

Il comparto sonoro vive di alti e bassi, con un doppiaggio che sente inequivocabilmente il peso degli anni, ma ciò non va a inficiare troppo nella totalità della produzione grazie alla non eccessiva presenza di dialoghi. Graficamente, nonostante le migliorie, si è ancorati al 2006 e si dovrà fare il callo a modelli di personaggi ripetuti e ambienti altalenanti nel livello di dettaglio complessivo.

Absolution

Per ovvi motivi anagrafici, il colpo d’occhio di Absolution è certamente migliore del precedente, anche se le rifiniture non riescono a nascondere il fatto che si tratti di un gioco della generazione passata. Absolution non disdegna – un po’ come ama fare il calvo assassino – un deciso cambio d’identità e presenta, parallelamente alle preponderanti fasi stealth, anche delle situazioni più action in cui non si deve lesinare sui proiettili esplosi dalle doppie pistole di 47. L’opera trae giovamento da queste variazioni nel gameplay, offrendo comunque una grande varietà di scelte nella modalità d’azione che vanno a influire pesantemente nel punteggio finale complessivo della missione, con vittime non necessarie che andranno a penalizzarci, mentre saremo premiati in caso di uccisioni originali rese simili a incidenti.

La presenza di numerosi checkpoint per i livelli consente al giocatore di sperimentare, studiando e apprendendo i pattern dell’intelligenza artificiale, non sempre brillantissima ma capace comunque di stupire in alcuni casi. Manca purtroppo al lancio la modalità online dell’originale Contracts, che IO interactive non ha potuto implementare per problemi di ownership dei server, nonostante si stia studiando una soluzione per il futuro prossimo. Allo stesso tempo permane una fase di shooting non pienamente convincente, accoppiata a meccaniche sandbox meno accentuate di quelle di Blood Money, ma comunque in grado di regalare soddisfazioni a chi sarà bravo a sfruttare in maniera originale l’ambiente circostante.

In sostanza, l’operazione lampo – annuncio e rilascio in una settimana – della collection da parte di IO interactive lascia qualche perplessità: mancano del tutto aggiunte di spessore che possano invogliare all’acquisto chi già provò i due titoli a tempo debito. L’aver portato il tutto in 4K e 60 FPS (granitici), oltre alle rifiniture grafiche e una limatura nei controlli, non può giustificare un prezzo eccessivo, al lancio, per quello che è il contenuto.

Dall’altro lato questa può essere l’occasione, per chi non li ha ancora giocati, di recuperare questi due capitoli, levigati per rendere meno netto il passaggio inesorabile del tempo. I novizi si troveranno davanti un’opera dalla buona longevità complessiva, con l’essenza stessa di Blood Money e Absolution che invoglia il giocatore a provare diverse soluzioni, fornendo un’altissima rigiocabilità per chi vuole provare a divertirsi sperimentando i limiti dell’interattività.

La Hitman HD Enhanced Collection contiene due cardini delle avventure dell’agente 47, rimasterizzate per l’occasione e tutt’oggi apprezzabili nelle meccaniche, specie per gli appassionati degli stealth che troveranno pane per i loro denti. Valutando i titoli in quanto tali, la collection è consigliatissima a chi non ha ancora avuto modo di provare i due giochi, che si troverà davanti sia uno stealth puro dalle accentuatissime meccaniche sandbox, sia un titolo leggermente più ibrido che però potrà soddisfare anche i meno avvezzi al genere. D’altro canto però il prezzo della collection al lancio – per quello che è il contenuto e le rifiniture non così sostanziali che sono state apportate – è a nostro parere eccessivo, soprattutto per la mancanza di contenuti aggiuntivi rispetto agli originali.