Heavy Rain Chronicles Episode 1: The Taxidermist – Recensione Heavy Rain Chronicles: The Taxidermist
Solo pochi giorni fa abbiamo avuto la fortuna di mettere le mani su quel connubio tra gioco, film, poesia e innovazione che è Heavy Rain. Solo chi l’ha già provato – vissuto, bisognerebbe dire – ha una chiara idea di cosa realmente abbiano creato David Cage e la sua Quantic Dream. Tutti gli altri sono avvisati: potrete leggere pagine e pagine di recensioni e opinioni, ma HR è un titolo che sfugge ad ogni tentativo di caratterizzazione, e solo dopo una partita in prima persona sarete veramente in grado di esprimere un giudizio personale. E badate bene: un giudizio che non sarà necessariamente positivo, anzi! Heavy Rain è un gioco che si ama o si odia, senza mezze misure. Chi conosce la scuola di pensiero dei Quantic Dream sa bene cosa aspettarsi: il loro continuo tentativo di trascendere il concetto di videogame come tutti lo conosciamo sarà certamente apprezzato da molti, così come pesantemente criticato da altri.
Impersoneremo nuovamente Madison Paige, e sullo sfondo avremo l’ormai familiare cielo buio e piovoso
Gocce di pioggia dal recente passato
Alla luce della premessa appena fatta, certamente chi ha già divorato la vicenda principale (magari più di una volta, per gustarsi i diversi bivi della trama) non vedrà l’ora di spegnere la sua sete di avventura con un altro abbondante scroscio di acqua piovana. Ne è ben consapevole Sony, che cavalcando la sempre più diffusa moda dei DLC ha già da tempo annunciato la serie Chronicles: si tratta di episodi auto-conclusivi ambientati nel passato che andranno ad approfondire le vicende dei personaggi principali conosciuti nel gioco vero e proprio.
Questo primo episodio, in realtà, non sarà del tutto nuovo: l’ambientazione e alcune scene in esso contenute erano infatti già state mostrate al Gamescom 2008, come primo assaggio di quello che era un Heavy Rain ancora in fase embrionale. Da allora di acqua (piovana) sotto i ponti ne è passata parecchia, e il contenuto dell’episodio è stato rifinito e migliorato fino a raggiungere le vette di eccellenza dell’avventura principale.
Le animazioni e la pioggia battente sono una gioia per gli occhi, come già HR ci ha abituato
Ci vuole coraggio, a fare la reporter
Nello specifico, questo primo episodio delle Chronicles è incentrato sulla reporter d’assalto Madison Paige, già da tempo sulle tracce dell’assassino degli origami. Impersonando la bella e coraggiosa giornalista avremo il compito di intrufolarci nella casa di un sospettato per raccogliere indizi. Senza fare spoiler, vi basti sapere che il "taxidermist" (ovvero "l’imbalsamatore") del sottotitolo è un fantasista della sua professione che certo non si limita ad impagliare banalmente quaglie e fagiani…
D’altronde già nell’avventura principale Madison si è più di una volta ritrovata in situazioni al limite dello splatter/horror, e non è una novità scoprire che anche il suo passato è stato tutt’altro che all’acqua di rose. Un dettaglio in grado di farci comprendere l’idea alla base delle Chronicles: dopo aver giocato all’episodio di Madison sarà più facile comprendere le fobie e l’insonnia della ragazza, già noti dopo le vicende narrate in Heavy Rain. In sostanza, se anche i prossimi capitoli ci mostreranno il tormentato passato dei protagonisti con tanto pathos, questi acquisiranno di volta in volta spessore e vita, assottigliando ancora di più il già labile confine tra gioco, film e realtà che alla Quantic Dream si tenta incessantemente di oltrepassare.
I comandi per compiere le varie azioni ricalcano fedelmente quelli già visti in Heavy Rain