Have a Nice Death – Recensione

Un po’ Hades, un po’ (troppo) Dead Cells, un po’ Rayman Origins, Have a Nice Death non è un gioco particolarmente originale ma trae ispirazione da opere di indubbia qualità. Il lato positivo è che riesce a proporre più o meno tutto ciò che vuole in buon modo; quello negativo è che purtroppo non eccelle nella realizzazione di nessuna delle idee a cui si ispira. Nel panorama dei roguelike, Have a Nice Death si può ritagliare un suo spazio grazie all’estetica “Rayman-esca” e a controlli fluidi, ma a livello di meccaniche, scrittura e level design rimane all’ombra dei giganti del genere.

Have a Nice Death è un titolo che agli appassionati del genere rogue-like – o anche solo a chi segue il mercato indie in generale – darà subito la sensazione di star giocando qualcosa di familiare. Essenzialmente si tratta di Dead Cells con un pizzico di Hades. Dalla struttura base, al level design, al sistema di potenziamento, tanto ricorda il metroid-vania di Motion Twin. Il sistema di combattimento è più fluido e le ambientazioni esteticamente più gradevoli (per quanto decisamente ripetitive), ma le similitudini sono veramente tante e Have a Nice Death esce decisamente sconfitto da un paragone diretto. Il modo in cui cerca di distinguersi è tramite l’impatto grafico, molto reminiscente dei titoli Origins e Legends di Rayman, e la narrativa, la quale prende ad ampie mani (strutturalmente parlando) da un altro dei più famosi rogue-like: Hades.

La qualità della scrittura è buona: non ci troviamo davanti a nulla di eccezionale, ma la satira verso il lavoro d’ufficio e il sistema capitalistico è ben resa e i personaggi risultano memorabili e divertenti. Le avventure a cui Morte deve partecipare per rimettere in riga la sua azienda Death.Inc sono semplici, ma danno sempre un’incentivo per provare a fare quella run in più. Personalmente però, ho trovato il gioco troppo ripetitivo per reggere la longevità delle sue run. In media si parla di 40 minuti per una partita abbastanza veloce, con picchi di oltre un’ora nel caso si affrontino i piani aggiuntivi. Come tante delle cose di cui ho parlato sino ad ora, avere sessioni di gioco tanto importanti non è un difetto di per sé. A renderlo tale è la relativa mancanza di varietà nel level design e nei potenziamenti ottenibili.

Se una run di Risk of Rain 2 può durare anche 2 ore e mezza ed essere costantemente divertente è solo grazie alla sua folle varietà. Se una run di Returnal può durare oltre l’ora e tenerti sempre in tensione è grazie al suo level design. Parliamo di giochi diversi da Have a Nice Death, ma il punto è semplicemente che il roguelike di Magic Design Studios non ha un elemento in grado di sostenere il peso della sua durata. Il sistema di potenziamento è semplice e le armi sono variegate… ma non abbastanza, con in più il problema della troppa monotonia dei livelli. Quest’ultimo dettaglio è probabilmente il più grande difetto del gioco e principale fautore della sua caduta nella ripetitività dopo qualche ora. Ciò non significa che Have a Nice Death sia un titolo bocciato: il sistema di combattimento è solido e con le giuste dosi può sicuramente donare ore e ore di divertimento. I boss, inoltre, sono tutti ben fatti e non è assolutamente un gioco povero in contenuto. 

Have a Nice Death è un rogue-like solido e con uno stile grafico molto accattivante. Purtroppo le sue meccaniche non sostengono il peso della sua durata e scade nella ripetitività prima di quanto non avrei voluto. Un titolo consigliabile ma che non spicca in un mercato molto competitivo.