Hand of Fate 2 – Recensione

Defiant Development torna in gioco con il nuovo Hand of Fate 2, che prende tutto quello che c’era di buono dal primo capitolo migliorandolo sotto ogni punto di vista. In Hand of Fate 2 vestiremo i panni di un guerriero che dovrà scommettere il suo destino a carte contro il suo avversario, l’enigmatico Mazziere, che non avrà scrupoli mentre ci trasformerà nello strumento della sua vendetta.

Gioco nuovo, regole nuove

In questo nuovo capitolo già dai primi minuti il mazziere ci spiegherà che il gioco è cambiato rispetto al passato, sia per alcune regole che per l’impostazione generale. Questa volta, infatti, giocheremo direttamente sul banco con la nostra pedina, che dovrà seguire un percorso formato da carte nascoste e, ogni qualvolta ci sposteremo su una di esse, questa verrà rivelata mostrandoci il nostro destino.

Le carte principali da conoscere sono quelle che definiscono lo status del nostro personaggio: la carta della vita, quella per le provviste, quella per il denaro e quella per la fama. Oltre a queste saranno disponibili quelle del nostro equipaggiamento, che potranno essere gestite in base al tipo di combattimento da affrontare: ad esempio contro i ladri saranno più funzionali le daghe a due mani, mentre contro i nemici più robusti serviranno le armi pesanti.

Durante le nostre avventure dovremo sempre controllare queste carte per evitare di rimanere a corto di provviste o di punti vita, che insieme potrebbero minare la riuscita della nostra impresa. Ogni qualvolta ci sposteremo verso una carta nuova, infatti, consumeremo una provvista, finchè a lungo andare potrebbe essere impossibile rigenerare punti vita quando saremo accampati. Ma non bisogna disperare perchè in Hand of Fate 2, come nel primo capitolo, sarà possibile incontrare degli eventi che ci permetteranno di ottenere cibo, denaro e vita bonus. Attenzione però, perché allo stesso tempo ci sono anche eventi che possono sottrarre denaro o punti vita.

Combatti il tuo destino

Il gioco di carte presenta una trama molto interessante, che ci permetterà incontrare banditi, corrotti, infetti e boss di ogni genere, che cercheranno di metterci i bastoni tra le ruote in ogni modo. In questo secondo capitolo la gestione delle sfide è migliorata e permette di scegliere, da una mappa apposita, una delle oltre 20 sfide disponibili, ognuna della quali necessiterà l’utilizzo di un certo numero di carte – da ottenere nelle sfide precedenti – per essere avviata. Ad accompagnarci nelle prime avventure ci sarà il nostro sodale, chiamato Malaclypse, che incontreremo nei primi minuti di gioco e che ci aiuterà durante i vari combattimenti, fornendo allo stesso tempo protezione mediante le sue abilità secondarie.

Proseguendo nelle varie sfide, noteremo che alcune carte saranno contraddistinte da simboli particolari, in primis dai gettoni. Questi ultimi, quando presenti sulla carta, saranno da raccogliere a qualsiasi costo: alla fine di ogni sfida al loro interno si potranno trovare equipaggiamenti e tante carte, fondamentali per l’avvio delle sfide successive. I gettoni possono essere ottenuti completando l’evento proposto dalla carta corrispondente, con un livello di difficoltà più o meno complesso a seconda del tipo di gettone.

Come nel primo capitolo, anche in Hand of Fate 2 alcune volte sarete costretti a combattere in un determinato evento, mentre altre volte il combattimento potrà essere evitato pagando dei vagabondi, fornendo equipaggiamento oppure sperando in un fortunato lancio dei dadi. I dadi sono un aspetto molto importante del gameplay e ci permetteranno di superare determinati ostacoli, a patto di ottenere un punteggio uguale o superiore a quanto indicato dall’evento. I dadi da lanciare saranno tre, e se il primo lancio non andrà come previsto, potremo scegliere di lanciare di nuovo i dadi che hanno un punteggio basso, oppure tutti, nella speranza di arrivare ottenere almeno il punteggio minimo.

Combat system 

Il combat system di Hand of Fate 2 porta notevoli miglioramenti generali senza stravolgere troppo lo stile che rimane simile a quanto possiamo trovare in titoli come La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra. Durante la nostra avventura capiterà molto spesso di dover combattere. Nei combattimenti utilizzeremo il nostro guerriero che potremo personalizzare fin dai primi minuti di gioco e per tutta l’avventura, scegliendo tra alcuni visi e capelli predefiniti, per poi selezionare lo stemma della nostra famiglia e l’emblema, che in toto andranno a fornire un po’ di personalità al nostro avatar, che non guasta mai.

I combattimenti presentano quasi tutti la stessa impostazione, ovvero un combattimento in una piccola mappa variabile contro nemici e boss. Per affrontare i vari nemici è necessario equipaggiarsi a modo, scegliendo accuratamente che arma utilizzare in base agli antagonisti da affrontare: ad esempio arma a una mano e scudo contro alcuni soldati, daghe a due mani contro i ladri, oppure armi pesanti contro i nemici più resistenti e dotati di scudo. I vari nemici avranno degli attacchi diversi che dovremo schivare o bloccare grazie a degli aiuti che il gioco ci fornirà: quando bisognerà bloccare un attacco il nemico verrà cosparso da un’aura verde, mentre quando staremo per ricevere un attacco pesante (che dovremo quindi schivare) l’aura sarà rosso fuoco.

I vari combattimenti non saranno sempre uguali: le variabili in gioco saranno molte, come ad esempio le maledizioni e le benedizioni, oppure la presenza di boss, che una volta sconfitti potranno comparire come normali nemici nelle sfide successive. Ogni boss avrà degli attacchi generalmente diversi e spesso potrà essere dotato di scudo, che bisognerà distruggere prima di poterlo attaccare direttamente, per poi metterlo KO grazie all’abilità speciale richiamabile con l’apposito tasto.

Graficamente non delude

Anche se non eccezionale, il comparto grafico di Hand of Fate 2 riesce comunque ad essere piacevole come il primo capitolo, portando ovviamente i dovuti accorgimenti del caso. Di fronte al mazziere è possibile apprezzare l’interessante livello di dettagli generale che contribuisce a regalare un’esperienza più realistica e immersiva. Per quanto riguarda i combattimenti, invece, il livello di dettaglio è leggermente minore ma comunque visivamente piacevole, grazie alle ambientazioni suggestive.

Parlando invece delle animazioni, abbiamo trovato qualche problema sia nelle collisioni generate dalle armi che di compenetrazione con gli oggetti: l’arma, durante le esecuzioni, tende a trapassare in maniera irrealistica l’avversario, lasciando qualche dubbio al giocatore.

Anche l’intelligenza artificiale spesso lascia a desiderare: un po’ come accade in titoli che hanno lo stesso combat system, i nemici non attaccheranno mai tutti insieme e spesso resteranno solo a guardare, permettendoci di uccidere un loro compagno in assoluta tranquillità. Ci è sembrata tuttavia una scelta più che sensata, visto che il gioco punta molto sul risparmio della vita e data l’impossibilità di rigenerarla con il tempo gli attacchi combinati da parte dei nemici sarebbero stati forse troppo complicati da gestire.

Hand of Fate 2 migliora sotto molti aspetti, portando regole nuove e una gestione diversa per le carte, pur lasciando comunque lo stesso spirito di gioco che accompagnerà il giocatore verso il suo destino. Graficamente ci è sembrato molto interessante, visto anche il ridottissimo peso su disco, che insieme ad un sistema di combattimento molto ben introdotto nel gameplay riesce a intrattenere il giocatore per molte ore. Interessante anche la trama che, insieme agli eventi casuali, alle scelte e all’equipaggiamento personalizzabile, contribuisce a creare un gioco di qualità che saprà incuriosire i neofiti e allo stesso tempo convincerà anche i veterani della serie, che sicuramente apprezzeranno i non pochi miglioramenti in questo nuovo capitolo.