Halo 2 – Recensione Halo 2
Il ritorno di un mito
A poco più di un anno dal debutto di Halo su console Microsoft, Bungie Software fa nuovamente parlare di sé, proponendoci un eccelso sequel del suo precedente capolavoro; nonostante le differenze dal precedente capitolo non siano tantissime, prendendo in mano questo Halo 2 ci possiamo rendere conto in breve tempo che si tratta di un titolo che potrebbe benissimo essere definito un’opera IX.
La guerra continua
La distruzione di Halo è stata sicuramente una grande vittoria per il genere umano, ed il nostro beniamino “Master Chief” (che in Halo: Combat Evolved veniva semplicemente chiamato “capo”) si prepara per ricevere un’onorificenza per il lavoro svolto a bordo della stazione spaziale “Il Cairo"; tutte le forze armate della UNSC sono ovviamente in festa per questo evento, dimenticandosi, anche se per poco tempo, che la guerra non è ancora finita.
La vittoria del genere umano ha segnato però vergogna e disonore sull’intero ordine dei Covenant; la distruzione dell’anello sacro (Halo, per l’appunto) è stato un grave affronto all’impero, e qualcuno dovrà pagarne il prezzo per intero. Quel qualcuno è un Covenant della razza Élite, precedentemente assegnato alla sicurezza e alla protezione dell’anello. I gerarchi non hanno tollerato il suo fallimento, e nonostante le sue precedenti ed innumerevoli vittorie, decidono di processarlo e condannarlo secondo le loro leggi.
Nel frattempo, la cerimonia di premiazione di Master Chief continua, questo fino a quando non viene dichiarato l’allarme: una gigantesca flotta di navi dei Covenant si sta pericolosamente avvicinando alla stazione orbitante.
E’ tempo di imbracciare ancora una volta le armi e prepararsi alla battaglia.
Massacro totale
Riprendere il controllo di Master Chief è sicuramente qualcosa di esilarante, e chi ha giocato al primo Halo sa bene di cosa stiamo parlando; ma cosa succederebbe se avessimo anche la possibilità di giocare anche dalla parte dei cattivi ?
Questa volta infatti non gestiremo solamente il nostro eroe, ma ci ritroveremo a fasi alterne anche nei panni di un Covenant; una scelta di gameplay che al primo impatto potrebbe lasciare lievemente attoniti i giocatori più smaliziati, tuttavia ci si renderà conto, procedendo con la storia, che probabilmente questo è il sistema migliore per approfondire le varie sfumature narrative che ruotano attorno a questo futuristico universo.
Come nel precedente episodio, cominceremo a giocare da un tutorial implementato nella storia, per apprendere o rinfrescarci i comandi basilari del gioco. La prima sostanziale chicca del gameplay risiede nell’utilizzo delle armi: anche questa volta potremo portarcene appresso solamente due, ma con alcune di esse avremo anche la possibilità di impugnarne una per mano ed utilizzarle contemporaneamente divertendoci a fare fuoco incrociato tramite lo sfrenato button mashing dei grilletti del controller, facendo molta attenzione però, dato che quando ci metteremo a sparare in questa maniera emulando Rambo, non sarà possibile usare le granate né tanto meno cambiare arma, questo almeno finché non ne getteremo via una.
Rimanendo sul tema degli armamenti, c’è da aggiungere che la varietà di fucili, pistole, ed armi pesanti, è stata notevolmente rivista e modificata: per la gioia di alcuni (ed il terribile sconforto di altri) il caro vecchio fucile mitragliatore MA5B è stato rimpiazzato da altre due tipologie di mitragliette, ovvero da un modello quasi contemporaneo della SMG utilizzata attualmente dall’esercito degli Stati Uniti ed un altro simile al suo predecessore, purtroppo però meno efficace; ma non è tutto, l’arsenale umano e quello alieno sono composti da armi molto diversificate tra loro ed adatte ad ogni occasione, quali: fucili di precisione, lanciarazzi e perfino una lama ad energia per i combattimenti corpo a corpo, insomma, è possibile portare morte e distruzione come più ci piace.
Anche le sessioni a bordo dei veicoli hanno subito dei cambiamenti, non solo ne avremo di più a disposizione, ma potremo avvalercene anche in altre maniere rispetto allo standard, ad esempio: questa volta ci potremo divertire a crivellare i nostri avversari, comodamente seduti al lato passeggero o al posto del mitragliere nel momento in cui ci troveremo a bordo delle jeep “Warthog”, e l’IA dei nostri alleati Marines (o dei Covenant all’occorrenza) gestirà per noi la gita in macchina, anche se ovviamente sarà un viaggio piuttosto movimentato; ed è proprio l’IA migliorata di alleati e nemici che probabilmente aggiunge maggiore spessore a tutta l’avventura, anche se, tirando le somme, il gameplay rimane lo stesso che ci ha fatto innamorare del primo Halo.
Doppia porzione e ben condita
Il gameplay vario e frenetico è solo un piccolo aspetto delle diverse migliorie inserite in questo Halo 2: grafica, longevità, sonoro e giocabilità, sono stati spinti fino ai massimi livelli, ed il risultato finale non può che essere da Oscar.
I dettagli dei nostri alter ego e dei nemici sembrano proprio inseriti con il microscopio, la lucentezza dell’armatura di Master Chief ne è un esempio lampante, probabilmente uno degli effetti migliori mai visti su Xbox, per non parlare poi della varietà e vastità degli ambienti: dettagliati, colorati ed illuminati con precisione millimetrica. A farci da contorno avremo degli effetti sonori e delle voci ancor migliori di quelli ascoltati nel precedente capitolo; forse l’unico aspetto del sonoro che potrebbe non piacere sono alcune musiche d’accompagnamento, a volte sottotono e non del tutto azzeccate in determinate situazioni, ma a parte questa piccola sbavatura, avremo comunque un comparto audio di tutto rispetto.
La modalità storia rientra nella media degli FPS più classici; né troppo lunga né troppo corta ma, come il suo predecessore, anche questo titolo dà il meglio di sé giocato in multiplayer; anche qui sono presenti il system link e la possibilità di collegarsi ad Xbox Live, con la differenza che se sceglierete di utilizzare quest’ultimo, potrete perfino collegare un Xbox Comunicator, per poter allegramente chiacchierare ed impartire ordini alla vostra squadra online vocalmente.
Ovviamente poi, nelle partite in splitscreen saranno presenti i più classici tipi di scontro come “massacro” o “ruba la bandiera”, ma è assicurato che la monotonia o la ripetitività se ne staranno alla larga per un bel pezzo.
Un sigaro per il gran finale
Il marchio di Bungie Software è diventato ormai un sinonimo di qualità, e con Halo 2 il piccolo team dimostra ancora una volta di essere dotato di grande talento; se avete amato Halo: Combat Evolved non potete di certo far mancare questo episodio nella vostra collezione e, di certo, anche chi ci si avvicinerà per la prima volta non ne resterà deluso.