Guns, Gore & Cannoli
La continua evoluzione tecnologica delle piattaforme videoludiche, se da un lato ha portato alla nascita di titoli altamente realistici e sofisticati, dall’altra sta provocando una lenta diminuzione di prodotti dalle meccaniche semplici e immediate, tipiche dell’epoca d’oro videoludica, che fanno della giocabilità il loro punto di forza.
Tranne rari casi, spesso confinati alla scena indie, titoli della vecchia scuola come sparatutto, picchiaduro e platform sembrano destinati all’estinzione, ma proprio in questo scenario ormai saturo di titoli tecnicamente eccellenti ma poco «videoludici» (vedi il recente The Order: 1886) si notano di più le piccole perle.
Sviluppato dai Crazy Monkey Studios, un team belga qui al suo primo titolo videoludico (se si eccettua il gestionale e poco sconosciuto Empire: The Deck Building Strategy Game), questo Guns, Gore & Cannoli riprende in modo riuscito le meccaniche, il fascino e la giocabilità dei platform degli anni ’80 e ’90, arricchendo il tutto con un comparto grafico e sonoro che non sfigurerebbe di fronte a produzioni di ben altro budget.
Disponibile su Steam, il titolo del team belga, distribuito dai Claeys Brothers Studios e già premiato in occasione del Casual Connect Amsterdam 2015, è in corso di realizzazione anche per PlayStation 4, Xbox One e WiiU.
Mi chiamo Vinnie Cannoli, mi capisti?
Vinnie Cannoli è un duro, lo si capisce sin dall’inizio della sua avventura a Thugtown, ed è anche un mafiosetto italo americano, con tanto di ghette, completo gessato, cappello e immancabile mitra a tamburo.
Giunto nella cittadina due giorni dopo la festa di san Patrizio con l’incarico di rintracciare un certo Frankie la Mosca, per conto del boss Don Belluccio, il nostro Vinnie si ritrova circondato da morti viventi, picciotti rivali e persino militari. Fermamente convinto a capire il motivo per cui Thughtown si sia trasformata nel più classico degli scenari di George Romero, senza rimetterci la pelle nel tentativo, il duro Vinnie decide di venirne a capo usando le sue armi migliori: una sana dose di piombo e una spiccata abilità persuasiva.
La trama di Guns, Gore & Cannoli, quindi, pur non vantando chissà quale complessità narrativa, riesce comunque a elevarsi ben al di sopra del classico «salva la principessa» tipico di questo genere videoludico.
Gore Metal Slug
Lo stile di Guns, Gore & Cannoli, come già anticipato, si ispira decisamente ai platform della scena videoludica a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 (il paragone con Metal Slug è inevitabile, ma ricorda anche il glorioso Gunstar Heroes per Sega Megadrive/Genesis).
Da buon picciotto, il nostro Vinnie può contare su una scelta di armi piuttosto vasta: tra pistola (con munizioni infinite, ma il cui abuso è comunque limitato dal tempo di ricarica dell’arma), fucili a pompa e a canne mozze, Magnum e persino gingilli decisamente più pesanti come lanciafiamme e bazooka. La vasta scelta delle armi non è comunque un mero pretesto per variare il volume di fuoco, ma necessita di un minimo di tattica: ogni tipologia di avversario ha un suo specifico punto di forza e uno di debolezza, continuare a sparare a casaccio contro un avversario dotato di scudo senza mirare bene alla sua testa, ad esempio, porterà solo a un inutile spreco di munizioni, per evitare il quale sarà anche necessario sfruttare in modo intelligente i vari elementi dello scenario, come macchine e barili esplosivi.
A venirci in aiuto troveremo un posizionamento delle munizioni decisamente intelligente: in genere raccoglieremo in giro per i livelli proprio il tipo di munizioni più utili contro i nemici che incontreremo poco dopo. Ben difficilmente troveremo, ad esempio, delle casse di proiettili per pistola poco prima di incontrare dei nemici corazzati: uno dei tanti dettagli che rivelano la cura con cui il titolo è stato realizzato. Gli stessi nemici, tra zombie, picciotti e soldati, risultano dotati di schemi di attacco talvolta ben studiati, che ci costringeranno a un’attenta scelta delle armi e delle tecniche da usare, persino i realistici tempi di ricarica delle singole armi non permettono di andare avanti semplicemente sparando alla cieca: caratteristiche, queste, piuttosto inusuali in un platform/sparatutto, ma decisamente gradite e ben inserite nel contesto.
Unica nota leggermente fastidiosa è la presenza continua di avversari che sembrano arrivare dal nulla: è piuttosto frequente ripulire una stanza da ogni avversario, attraversarla, per poi essere attaccati alle spalle da intere squadre di non morti sbucati da chissà dove.
Un platform/sparatutto, vista la sua natura immediata e frenetica, non potrebbe mai funzionare bene se non è supportato da un solido e fluido sistema di controllo, e da questo punto di vista il lavoro dei Crazy Monkey Studios funziona piuttosto bene. I comandi risultano immediati e abbastanza fluidi, aiutati in questo anche dalla gradita possibilità di riassegnare completamente i singoli pulsanti, il che permette di adattare le avventure del nostro picciotto a qualsiasi pad o tastiera. La difficoltà si assesta su livelli abbastanza medi, complici anche i numerosi checkpoint i quali, insieme alle generose scatole di cannoli, permettono anche di ripristinare la nostra energia. Una caratteristica che, insieme alla brevità stessa del titolo, rende questo Guns, Gore & Cannoli piuttosto corto, anche se molto rigiocabile, grazie anche alla possibilità di un multiplayer in locale fino a quattro giocatori.
In tutta questa cura per i dettagli emergono, purtroppo, gli unici veri difetti del titolo: la pessima compenetrazione dei poligoni, che permette ai nemici di sovrapporsi letteralmente al protagonista attaccandolo senza possibilità di reagire, e la mancanza dello sparo in diagonale. Se da una parte la gestione dei poligoni può essere superata semplicemente allontanandosi un poco dall’avversario, dall’altra l’impossibilità di sparare in diagonale sembra del tutto ingiustificata, specialmente in presenza di avversari volanti o disposti su piani differenti dal nostro.
Sparatorie e sangue in stile cartoon
Le avventure di Vinnie Cannoli si svolgono con una piacevole e originale veste in stile cartoon. L’uso di scenari e personaggi completamente disegnati a mano e poi rielaborati in cel shading rende Guns, Gore & Cannoli decisamente gradevole dal punto di vista grafico: dagli scenari alle armi fino a personaggi e scenari, ogni singolo elemento è realizzato con un’ottima cura per i dettagli, nonostante l’aspetto volutamente cartoon.
Anche la fisica dei colpi e degli oggetti è molto curata, ma al di là dell’innegabile qualità tecnica è lo stile a essere il risultato migliore del comparto tecnico. Il personaggio di Vinnie Cannoli, i vari picciotti che incontreremo, i non morti e persino gli scenari, con la loro riuscita reinterpretazione degli scenari che ricordano la Chicago degli anni ’40, rendono il titolo dei Crazy Monkey Studios più simile a un fumetto.
Unica nota apparentemente stonata è rappresentata dalle animazioni dei personaggi, le cui movenze sembrano piuttosto in stile marionetta, ma è una caratteristica voluta, che rende ancor più unico lo stile del titolo.
Ma all’avventura di un vero picciotto, anche se circondato da non morti, non possono mancare la più classiche musiche da gangster. Una colonna sonora con numerosi rimandi alla cinematografia degli anni ’50, unita ad altre musiche in perfetto stile siciliano, fa da riuscito supporto a effetti sonori piacevoli e realistici.
[signoff icon=”quote-circled”]Guns, Gore & Cannoli, nonostante riprenda pienamente un genere tipico degli anni ’80, rappresenta una piacevole novità in campo videoludico, e in mezzo a un mercato ormai saturo di titoli graficamente eccellenti ma ben poco immediati, la scelta dei Crazy Monkey Studios sembra quasi coraggiosa. L’azienda di Kontich riprende i migliori elementi delle meccaniche platform/sparatutto, le rinnova con una sana dosa di strategia e le unisce a un comparto tecnico decisamente riuscito, dallo stile piacevole e originale. La brevità stessa del titolo viene compensata dall’ottimo multiplayer locale, dalle meccaniche immediate e piacevoli e dall’elevata rigiocabilità. I leggeri difetti a livello di gameplay non rovinano quello che in definitiva è un sincero e riuscito omaggio a una scena videludica che si credeva ormai sparita.[/signoff]