Guilty Gear Xrd -REVELATOR- Recensione

Dopo circa un anno dalla release di Guilty Gear Xrd -SIGN-, arriva il primo aggiornamento, ad un mese circa dall’uscita giapponese, del principale picchiaduro di Arc System Works. Lo sviluppatore continua a seguire quindi il vecchio format delle nuove uscite per pubblicare i macro aggiornamenti, format abbandonato dal “rivale” Street Fighter V che abbiamo premiato con un roboante 9 pochi mesi fa. Se un po’ ci piaceva l’idea di non dover sborsare 50 euro o più a botta, in questo caso ci passiamo distrattamente sopra, un po’ perché siamo abituati, un po’ perché Guilty Gear Xrd -REVELATOR- è un capolavoro che non dovreste stare qui a leggere ma dovreste correre a comprarlo.

Ce n’è anche per chi vuole la storia

State ancora leggendo? Eh vabbè, speravo di essermi sbrigato la recensione con le poche righe precedenti, e invece vi devo raccontare il gioco per davvero.

REVELATOR è un sequel, oltre che un aggiornamento, del capitolo precedente, e di conseguenza la modalità storia porta avanti quanto successo nei capitoli precedenti. Lo Story Mode, purtroppo, è una rottura di palle per come è strutturato, perché si tratta di guardare, e basta, interminabili filmati in CGI, senza combattimenti a fare da intervallo. Se questo può risultare anche interessante per i fan della lore della serie, che è evidentemente abbastanza cara anche ad Arc System per aver inserito un glossario che fa un po’ da riassunto delle vicende precedenti, la maggior parte dei giocatori sono sicuro che preferirà tuffarsi subito tra gli schiaffi, piuttosto che in un anime. La narrazione è anche potenziata da unArcade Mode che integra quanto visto nello Story Mode, facendoci però anche menare le mani. Bene.

Il roster di questo aggiornamento ha subito diverse introduzioni rispetto alla versione precedente, della quale include tutti i personaggi compresi quelli dei DLC. Sette sono i nuovi arrivati, dei quali vale certamente la pena menzionare Jack-O per la peculiare meccanica che la rende un personaggio quasi da MOBA, dal momento che la sua principale caratteristica è quella di schierare in campo i propri minions (!!!).


Del perché un tutorial in un picchiaduro è fondamentale

Questo paragrafo voglio dedicarlo al tutorial, che è probabilmente il motivo per cui in fondo potete leggere un voto decisamente alto. Lo sviluppatore è stato evidentemente deciso a rendere il suo gioco estremamente accessibile a tutti, e questo sembra quasi paradossale se pensiamo a quanto le meccaniche di Guilty Gear siano complesse. Il tutorial base ci spiega, attraverso l’uso di Sol Badguy, i movimenti base, non solo indicandoceli ma facendoci fare dei percorsi. Spiega anche le combo base, come si collegano gli attacchi, e quali sono le serie più semplici per i neofiti, e continua con le meccaniche di Instant Kill e di Roman Cancel; la prima che si si capisce dal nome, mentre la seconda permette di cancellare qualsiasi attacco per prolungare la combo. Se questo è già tanto quando messo in paragone con quello che vediamo di solito, Arc System fa un salto in avanti e introduce un tutorial specifico per ogni personaggio che ci spiega come portare a termine i diversi attacchi, ed un altro che ci spiega come fare combo. Sono cose lunghissime da affrontare e portare a termine, ma è anche l’unico modo per imparare a giocare davvero ad un picchiaduro così complesso, e non posso quindi per premiare i ragazzi di Arc System per aver concepito un qualcosa che prende per mano il giocatore e lo guida in un ambiente elitario e di nicchia come il beat ‘em up. Come se non bastasse c’è la modalità Mission, che fa un ulteriore passo in avanti, e tramite una serie di missioni di difficoltà crescente spinge il giocatore contro le varie situazioni che potrebbe trovarsi ad affrontare durante gli scontri con avversari umani, con tanto di voto alla fine, così che facendole e rifacendole si riescano anche ad automatizzare le risposte. Ottimo, veramente ottimo. In ultimo, un altro aiuto fornito è quello della modalità Stylish, che contrapposta alla classica Technical semplifica l’esecuzione delle combo, e permette di portare a casa gli Overdrive con un solo tasto, cercando di bilanciare il gioco aumentando la quantità di danni subiti, riducendo così il vantaggio nel caso si affronti qualcuno che usa il normale stile di gioco.

Complessivamente, quindi, le varie modalità per i nuovi arrivati sono una manna dal cielo, riducendo la fastidiosissima sensazione che si ha quando si prende in mano per la prima volta un picchiaduro e ci si ritrova a prendere solo calci nel culo online, senza sapere come riuscire a mettersi in pista se non spulciando vari tutorial su internet, guardando video di gameplay o, per chi può, senza schiavizzare qualcuno e farsi spiegare ogni cosa.


Meglio in compagnia!

La cosa più importante in un picchiaduro sono gli schiaffoni e i calci nei denti, ed il modo migliore per fare esperienza di entrambe le cose è andare online così da darne qualcuno, anche se il più delle volte si prendono, soprattutto in giochi con community ristrette e quindi composte prevalentemente da gente che sa giocare. C’è ovviamente anche il multiplayer locale, ci mancherebbe altro, ma nel 2016 vi devo parlare della modalità online, anche perché per motivi incomprensibili Arc System ha tirato su un sistema di gestione delle lobby che definire improbabile è poco, così come lo era nella versione precedente del titolo. Le lobby sono divise per nazioni o regioni, e quindi per server pronti ad ospitare fino a 64 giocatori, divisi a loro volta tra server normale e server per beginners. La voglia di dare un’impronta social è certamente stata molto forte, dal momento che una volta fatto log in nella lobby ci si ritroverà al controllo di un pupazzetto che sembra un pezzo di tofu all’interno di una piazza con un laghetto in mezzo, e tutto intorno diversi cabinati doppi di Guilty Gear Xrd. Non fate domande, che è meglio. Al controllo del nostro bianco avatar, personalizzabile con diversi oggetti, sarà possibile sedersi a fianco a qualcuno che occupa da solo una postazione per sfidarlo, e il match partirà velocemente saltato la selezione del personaggio, il colore del costume e il tipo di gioco perché tutto deve essere deciso prima. Inoltre sarà possibile accedere alle partite classificate, creare match privati con amici, utilizzare dei cabinati per usare il tutorial senza uscire dalla lobby, fare missioni nell’attesa e… pescare. Esatto pescare, nel laghetto di cui ho fatto prima accenno sarà possibile spendere la valuta interna del gioco per pescare oggetti. C’è anche una chat, tanto per farsi mandare a quel paese dopo aver fatto i bozzi a qualcuno, delle emoticon da usare e tante altre cose inutili che però fanno felici un certo tipo di utenza, e che comunque ci fanno apprezzare l’impegno di Arc System Works.

Le partite, e andiamo un po’ sul tecnico, si avviano velocemente, e il gioco ci fa anche sapere costantemente quanti frame di ritardo ci sono, che è un’informazione più chiara rispetto al ping e via discorrendo. Ovviamente il risultato dipende dalla nostra connessione e da quella del nostro avversario, mi sono trovato a fare partite in Italia con ben 7/8 fotogrammi di delay, così come partite sui server francesi con soli 2/3 frame. Le lobby, purtroppo, non sono così popolate, e su quelle italiane capita spesso di trovare solo 4/5 giocatori. La situazione è migliore se ci si sposta in Francia o nel Regno Unito, dove per quanto non si possa gridare al miracolo per il numero di utenti certamente si trova più agilmente qualcuno da affrontare. In Giappone, al contrario, i server sono veramente pieni, ma l’altro lato della medaglia è che la distanza non aiuta le nostre connessioni tendenzialmente poco prestanti.


Un anime che parla di schiaffi

Sotto l’aspetto tecnico bisogna levarsi il cappello, dal momento che questa nuova edizione diGuilty Gear Xrd migliora, se possibile, quanto di eccezionale era già stato fatto nel primo capitolo. La gestione delle luci è stata interamente rivista, con gli stage che godono di un sistema di illuminazione dinamica che, ad esempio, modifica le ombre sui personaggi a seconda della posizione occupata nello stage stesso. Gli attacchi sono ora a loro volta una fonte di illuminazione, modificando così dinamicamente le luci sui personaggi. Se tutto questo è abbastanza ininfluente in termini di gameplay, e davvero difficile a notarsi nella mischia di uno scontro serrato, va dato atto ad Arc System di aver fatto, ancora una volta, un passo in più del necessario. I modelli dei personaggi sono incredibili come lo erano nella versione precedente, in un cel shading praticamente perfetto che si distingue a stento dalle sprite bidimensionali, illudendo l’occhio meno attento di non trovarsi di fronte a modelli poligonali. I fondali, ovviamente, sono meno dettagliati delle sprite, ma non per questo artisticamente meno ispirati. L’art direction complessiva del titolo è tanto incredibile quanto incredibilmente trash, ma non in senso negativo, essendo questa la cifra stilistica della serie, fortemente evidente anche dall’universo tratteggiato nella modalità storia, che definire sopra le righe sarebbe riduttivo. Tutto questo ben di Dio sta fermo sui 60 fotogrammi al secondo, senza inciampi, ed è mosso dall’Unreal Engine. Lato audio troviamo le ben note schitarrate a cui Arc System ci ha abituato, e la carica è tanta.


Andatevelo a comprare, ORA!

Guilty Gear Xrd -REVELATOR- è un must have, per chiunque sia avvezzo o no al genere. Lo è perché cerca di introdurre chiunque al picchiaduro, e al gioco, grazie ad un tutorial ricchissimo che guida il giocatore passo per passo all’interno di ogni meccanica, cercando di far sentire chiunque a casa, o quantomeno non del tutto estraneo. Forte di una direzione artistica incredibile, e di un comprato visivo fuori parametro, è anche un piacere per gli occhi oltre che un meraviglioso sfoggio di tecnica. Ma c’è di più, perché è un picchiaduro pieno di meccaniche, difficilissimo da padroneggiare nonostante all’inizio vi sembrerà che premere i tasti a caso possa portare a qualcosa, e divertentissimo da approfondire. Il comparto online per quanto inutilmente prolisso a prima vista, funziona bene, permettendovi in poco tempo di trovare avversari, nonostante questi latitino su alcuni server, ma non ne possiamo fare una colpa allo sviluppatore. Che siate dei fanatici o meno dei picchiaduro, che vi piaccia giocare con gli amici o scalare le classifiche, in qualsiasi caso questa nuova versione del gioco fa per voi, se non avete acquistato l’edizione precedente.

Ma ecco, se vi trovate in quest’ultima situazione, e se non avete particolari aspirazioni, potete tranquillamente risparmiarvi i soldi.

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