Gravel – Recensione
La Milestone, casa di sviluppo italiana specializzata nei racing game, come MXGP3 e MotoGP 17, torna in pista in questa prima parte del 2018 con Gravel, un nuovo titolo dal sapore molto arcade.
Gravel è il gioco di corse ideale per rilassarsi e godersi qualche ora di adrenalina e velocità senza troppe complicazioni collaterali. Contrariamente a quanto allo standard ormai per il genere racing, in Gravel non saremo chiamati ad interpretare il ruolo di un pilota impegnato nelle varie stagioni di un campionato automobilistico, quale che sia la categoria.
In Gravel prenderemo parte a una sorta di reality, un web show trasmesso in streaming intitolato Offroad Masters, con regole molto semplici. I concorrenti, tra cui ovviamente noi, dovranno partecipare a gare di diverso tipo in giro per il mondo, accumulando punti e “stelline” di reputazione, indispensabili per poter accedere ai tracciati e alle sfide della puntata successiva. Si, perché lo show è strutturato a puntate, ognuna delle quali composta da quattro eventi separati.
La tipologia degli eventi è molto varia: si va dalla classica gara su pista fino al percorso a tempo, passando per la tappa di rally classico, percorsi fuoristrada e sfide a cronometro. Per ogni singolo evento è disponibile una categoria specifica di auto. Oltre al modello base di ogni categoria, potremo sbloccare nuovi modelli e nuove livree man mano che avanziamo con i punti esperienza e, di conseguenza, i livelli. Ogni tot puntate, saremo chiamati a sfidare testa a testa uno dei precedenti campioni di Offroad Masters.
Oltre ai buoni piazzamenti (che ci permettono anche di guadagnare le stelline indispensabili per accedere alle puntate successive) i punti esperienza li potremo ottenere anche con le nostre prodezze in strada, derapando, eseguendo salti perfetti, speronando avversari e chi più ne ha più ne metta. Tenete di conto che, in linea di massima, più la nostra guida sarà aggressiva e spericolata, più punti porteremo a casa.
Come abbiamo detto in apertura, l’anima di Gravel è soprattutto arcade. Esiste ovviamente la possibilità di mettere mano alla messa a punta dei nostri veicoli, ma la cosa non è di certo fondamentale come in altri titoli di corse. Anche il cambio è settato di default in automatico (e ovviamente, come anche le frenate assistite, sono facilmente deselezionabili dal menu opzioni). In Gravel si sale in auto e si da gas. Il resto è pura adrenalina e divertimento.
La grande varietà di macchine e di sfide, oltre che l’immancabile possibilità di sfidare online altri giocatori, sia casuali che amici, e alla curva di apprendimento bilanciatissima, rendono Gravel un titolo indicatissimo sia per i neofiti del genere, sia che per gli appassionati incalliti. Tutto ok quindi? Purtroppo no…
Nonostante l’altissimo livello di dettaglio delle varie vetture, la bontà dei modelli fisici che regolano le collisioni e la tenuta del nostro veicolo e la reattività della pista, in Gravel troveremo purtroppo degli elementi realizzati in maniera talmente banale da risultare fastidiosi. Gli sfondi, ad esempio, sembrano usciti non dalla generazione precedente, ma da quella prima ancora! Per non parlare poi del pubblico e degli oggetti a bordo tracciato. Il primo sembra quello di un coin op anni 90, senza dettaglio e con una sola animazione ripetuta, che fa sembrare le persone tanti fantocci ondeggianti. Brutto a vedersi ma, ai fini della gara irrilevante. Molto più problematica è la questione degli oggetti a bordo pista (e alcuni, rari in pista), dato che non avremo mai la certezza se un determinato oggetto è “investibile” oppure forma una barriera. Tenendo uno stile di guida piuttosto “allegro”, anche per accumulare più punti, ci ritroveremo senza dubbio a fare manovre ai limiti della pista. Il dramma è che, a volte, potremo passare indenni attraverso cespugli e alberi che voleranno via come foglie, per poi andare a sbattere in un inamovibile paletto di plastica, di quelli che reggono le griglie arancioni, per intendersi. Idem per lo sfortunato pubblico.
Volendo andare a trovare proprio il pelo nell’uovo, potremmo anche contestare, in caso di uscita di pista, la penuria di animazioni dei ribaltamenti etc, ma questo è roba davvero di poco conto.
Gravel, in definitiva, rimane un ottimo gioco arcade, divertente e semplice da giocare, ma complesso da padroneggiare appieno. Peccato per alcuni problemi, davvero grossolani, che riescono a stonare visibilmente in un complesso altrimenti eccellente.
Pro
- Ottima giocabilità
- Moltissime auto e tracciati
- Immediato e divertente
Contro
- Sfondi e pubblico mal realizzati
- Fisica di alcuni oggetti da rivedere
- Alcune animazioni scarse