Grand Theft Auto: Vice City Stories – Recensione Grand Theft Auto: Vice City Stories
La Rockstar non si smentisce mai
È passato un anno circa da quando GTA sbarcò su PSP proponendo un remake di GTA III, il secondo capitolo più riuscito della serie: ora è il momento di un qualcosa che all’inizio sembrava un remake, quello di Vice City, ma che ben presto ci renderemo conto di come non è affatto quel che si pensava. Basti vedere che ancora una volta dovremo dannarci per la mancanza del più riuscito gangster della storia Rockstar: Tommy Vercetti. Nonostante questa pesante assenza, con la quale oramai abbiamo imparato a convivere, avremo un capolavoro tra le mani, su tutti i piani.
"Ma tu se il fratello di…?"
Un amante ed appassionato di quello che fu Vice City, probabilmente il capitolo più riuscito della saga di GTA, grazie al suo "eroe" Tommy Vercetti, noterà sicuramente che quel Victor Vance ha un qualcosa di già sentito o visto. Saranno i capelli? O forse i vestiti? Niente di tutto ciò: Vic altri non è che il fratello del caro gangster che fu complice di Tommy Vercetti anni orsono, Lance Vance. Ovviamente, siccome la storia risale al 1984, due anni prima l’avvento di Vercetti, niente si sa della combutta tra il fratello del protagonista e quest’ultimo, e la storia sarà diversa e completamente distaccata, nonchè il mestiere del vostro protagonista: un soldato. Vic è assoldato da un suo superiore dagli ideali "un tantino" pervertiti, Jerry Martinez, e proprio questi sarà la rovina del nostro alter ego, che infatti sarà presto espulso dall’arma. Perso il suo posto inizierà ad avviare il suo ritorno al potere dapprima eseguendo gli ordini di personaggi minori fino ad arrivare ai servigi della moglie di Martinez, al quale presto ruberà il posto e, immancabilmente, la moglie stessa. E fu così che i Lance iniziarono a farsi nome a Vice City.
Alcune conferme e molte novità: PSP spinta al massimo
Una cosa interessante è la modalità impero, che vi vede impegnati nel fare di Vic un bravo imprenditore, in grado di acquisire guadagni dalle diverse strutture conquistate. Ogni giorno verrà versata una certa somma di denaro sul vostro conto senza dover passare, come in Vice City, nel luogo dove si trova l’immobile: quindi un ritorno gradito, dopo che si era perso in San Andreas questo tipo di guadagno. In Vice City Stories la risposta a tutte le nostre domande, tra le quali potrebbe anche esserci "come posso acquistare questi immobili", è "con la forza": prima di tutto dovrete entrare nello stabile, ucciderne gli occupanti e, in un secondo momento potrete decidere se acquistarlo o meno, e decidere che attività stabilirvi, come prostituzione, spaccio di droga e altre. Il vostro impero si può espandere su tutto il territorio della ridente città, ma questo potrebbe dar fastidio a molte persone e soprattutto alle gangs rivali, e come accadeva in San Andreas, dovrete giungere nei territori interessati per sedare le risse: se non arriverete in tempo, il vostro edificio subirà danni e a voi toccherà pagare la ristrutturazione. Forse inizialmente tutto ciò sarà divertente e stimolante, ma forse, anzi quasi sicuramente, dopo aver accumulato un bel po’ di soldi, capirete che forse è meglio pagare qualcosa per la ristrutturazione pur di non dover correre da una parte all’altra della città mandando in fumo i vostri progetti. In questo episodio fanno la loro comparsa alcuni mezzi alternativi, non presenti in Liberty City Stories: l’elicottero, le barche, e gli sci acquatici. Altre novità sono rappresentate da caselle presenti fuori gli ospedali, o la caserma della polizia, che mediante una discreta somma, vi permetteranno di riavere le armi perse prima di essere morti o arrestati. Sempre fuori da dipartimenti di polizia e ospedali, troverete un taxi pronto a riportarvi sul luogo dell’ultima missione che avete tentato di portare a termine: insomma, tutto come ai vecchi tempi, o meglio, come i tempi futuri, visto che siamo due anni prima Vice City. Innovazione interessante, per alcuni, fastidiosa per altri, sarà rappresentata dagli automezzi che non si fermeranno di fronte a voi, ma vi potranno investire: quindi attenti a dove camminate. La città vive di vita propria, e sicuramente ancora di più rispetto alla quasi spenta Liberty City, o la stessa Vice City vista anni fa su PS2: vi capiterà di incontrare gente che parla per strada, inseguimenti della polizia, incidenti con relative reazioni dei passanti, il tutto indipendentemente dal vostro passaggio.
La giocabilità di Vice City Stories si attesta su buoni livelli, molto simili a quanto provato in Liberty City Stories: l’analogico viene impiegato per guidare e muovere il protagonista, il direzionale per selezionare le armi o attivare le missioni, X per correre o accelerare, quadrato per saltare e frenare in macchina, triangolo per rubare i mezzi, R per il freno a mano, L se pressato mentre si muove l’analogico permette una rotazione della telecamera, che a volte crea problemi, risolvibili, però, premendo L; dimenticando comandi cervellotici, il tutto si adatta alla perfezione alla PSP, grazie proprio alla semplicità tipica della serie: nessuna difficoltà, tutto semplice ed efficace, poco e quanto basta.
Il multiplayer, anche stavolta è ben curato, proponendo dieci modalità di gioco dove potranno partecipare un massimo di 6 giocatori. Le modalità classiche sono rappresentate dal deathmatch, dal cattura auto, ma anche altre più particolari come VIP RIP, che prevede di girovagare per la città alla ricerca di alcuni file particolari, in un’altra dovrete conquistare un carro armato prima degli altri giocatori umani, in modo da distruggerli in poco tempo, e insomma tutto su questa falsa riga del "ruba bandiera". Unica pecca rappresentata dal fatto che manchi una modalità online, che avrebbe sicuramente incrementato notevolmente la longevità, nonchè l’interesse.
Grafica stupenda e…che ci fa quel Collins lì?
Vedrete subito come questo titolo sia nettamente superiore rispetto al predecessore, partendo dai personaggi, dai volti più dettagliati, texture più complesse e le movenze meno legnose che portano un maggiore realismo, i cittadini hanno aspetti più vari, in base alla zona in cui si trovano: nel porto troverete molti operai, sulle spiagge ragazze e uomini in costume, personaggi importanti in giacca e cravatta per le strade più "nobili", e via dicendo. Gli edifici, nonostante siano composti da pochi poligoni, risultano meglio caratterizzati, con un maggior dettaglio, così come gli automezzi e gli effetti di luce su di essi che sono stati notevolmente migliorati. Per farvi capire come il sole influisca sul paesaggio, ricoprendo ogni cosa prima di sparire durante il tramonto, provate a guardarlo: vi abbaglierà davvero, di più di quanto potesse fare nel precedente capitolo portatile. Il lavoro è notevole, anche se avremmo preferito vedere più negozi, almeno come quelli visti in San Andreas, oppure nel Vice City "fisso", dove potevamo minacciare il cassiere oppure acquistare il nostro vestiario preferito.
La colonna sonora, come d’abitudine della serie, è rigorosamente non originale, a parte il motivetto di apertura, e ripropone tanti brani tipici degli anni ’80 di gruppi come i Depeche Mode, Kiss, Genesis, Foreigner e dulcis in fundo, Phil Collins, presente anche come clone nel gioco, tutti presenti nelle radio selezionabili in macchina. Per quanto riguarda gli effetti sonori, una serie di voci che si intrecciano al rumore delle automobili, alle urla e al rumore dei tamponamenti e dell’arrivo di polizia, vigili del fuoco e ambulanze daranno vita ad una città più che viva già nelle movenze. Il doppiaggio, completamente in inglese è ben fatto e si arricchisce di quelle espressioni e accenti che compongono il gergo della città di Vice City: come solito, però, qualcuno forse odierà lo slang americano.
Un altro capolavoro
La longevità è assicurata dalla presenza di moltissime missioni in single player e in centinaia di sottomissioni. La possibilità di creare un proprio impero agevola ancora la voglia del giocatore di restare attaccato al portatile Sony. Ore e ore di gioco, come in un qualsiasi GTA che si rispetti. Se Vice City c’aveva colpiti su console fissa, permettendoci di decretarlo come miglior capitolo della serie, sappiate che Vice City Stories non sarà da meno.