Gran Turismo 2 – Recensione Gran Turismo 2
GT al quadrato
Forse è superfluo fare un’introduzione a Gran Turismo 2, dato che si tratta del sequel di un gioco già noto per il suo successo e la sua qualità, ma dal momento che non tutti vivono di pane e velocità, tanto vale spiegare di cosa stiamo parlando. Gran Turismo aveva ridefinito completamente il genere dei racing games alla sua uscita nel 1998 su PSX, cosa che lo fece diventare una vera e propria killer application, ma nonostante il successo, le teste d’uovo alla Polyphony si erano resi conto che si sarebbe potuto fare di più per renderlo un gioco ancora più memorabile, con più circuiti, più macchine, più competizioni, ma anche miglioramenti generali dal punto di vista tecnico. Dunque, come fare? La soluzione è semplice e risiede nei due CD (Arcade e GT) di cui consta Gran Turismo 2, mastodontico sequel che ha dato la possibilità alla creatura di Kazunori Yamaguchi di fare l’en plein e consolidare il suo primato nei racing games.
Per liberare il Paolo Bitta che alberga in ognuno di noi, in GT2 sono stati introdotti dei modelli Alfa Romeo
Fiammante
Ovviamente, se parliamo di rinnovamenti, la grafica è il primo aspetto da decantare. Già quella del primo GT aveva dato prova della potenza dell’hardware PSX, proponendo modelli di vetture estremamente fedeli alle controparti reali, ambientazioni dettagliate e un sistema di gestione delle luci e dei riflessi ben fatto. In questo sequel il motore grafico è stato ulteriormente aggiornato, con dei modelli delle vetture migliorati (in particolare le ruote, che ora assumono un aspetto meno "gommoso" rispetto al passato) e con riflessi di colore cangiante rispetto all’illuminazione globale dell’ambientazione. Anche queste sono state ulteriormente potenziate, tant’è che presentano un maggior numero di dettagli a bordo pista e danno una maggiore sensazione di immersione al pilota virtuale. Inoltre, da non dimenticare l’incremento della distanza di disegno (eliminando di fatto il pop-up) e il framerate che, seppur inferiore di poco alla versione giapponese, rende fluida l’azione su schermo anche in caso di bagarre fra vetture estremamente esagerate. Una nota di disappunto per il fatto che anche stavolta, purtroppo, non c’è stato modo di introdurre i danni estetici alle vetture, dandoci dunque la possibilità di guidare le auto più indistruttibili del mondo. Ma è comunque il giusto prezzo da pagare per poter usufruire di una grafica ancora migliore.
Duello su sterrato: Impreza contro Corolla!
Efficace e preciso
Se già pensavate che il sistema di controllo del primo GT fosse il più realistico in circolazione, vi ricrederete quando vi metterete alla guida in GT2. Infatti ora i controlli sono ancora più realistici, e come tali richiedono dunque una maggiore precisione da parte del giocatore. Ogni macchina ha i suoi punti di forza da saper riconoscere e sfruttare, e sarà compito del giocatore riuscire a fare "danzare" la fuoriserie sul circuito nel modo più consono. In base alla trazione ogni auto reagirà diversamente, cosa che richiede un adattamento del proprio stile di guida, in modo da diversificarlo a seconda della vettura da guidare. Inoltre, come avevamo detto in precedenza, le carrozzerie non subiscono danni fisici, però in compenso sono stati implementati quelli meccanici: in poche parole, se l’opzione danni meccanici è attiva, ogni urto danneggerà un componente della nostra vettura, che verrà mostrato in basso a sinistra sullo schermo: più tende al rosso, più sarà compromesso. Di conseguenza, se lo sterzo è danneggiato, l’auto diventa più difficile da controllare; se invece si tratta delle sospensioni, la vettura è più instabile, ecc. Certo, è alquanto insolito vedere un’auto completamente immacolata compromettersi dal punto di vista meccanico, ma si tratta comunque di una finezza da non sottovalutare, in quanto è servita da banco prova per testare una funzione che si potrebbe poi implementare per future incarnazioni nella serie.
Lanciati con la nostra Supra metallizzata sulle montagne svizzere!
Un gioco per due
Due CD per un gioco dicevamo, ma più nello specifico, sono due CD per due diverse modalità che corrispondono a due differenti approcci a Gran Turismo 2; andiamo per ordine: il primo CD è la ormai classica GT Mode, dove dovremo iniziare la nostra scalata al successo dai bassifondi della classifica, senza patente, con un budget esiguo adatto per comprare solo un’auto usata. Come da canone, dovremo vincere gare per ottenere denaro da spendere per poi potenziare le nostre vetture o più semplicemente, per comprarne di nuove. Ovviamente dovremo superare gli esami delle varie patenti per riuscire ad accedere a competizioni più prestigiose, e di conseguenza, a vittorie più gratificanti dal punto di vista economico. La varietà di competizioni la fa da padrona in questo nuovo GT, con l’introduzione delle corse rally su sterrato e gli immancabili eventi speciali e le gare endurance. Di auto ce ne sono oltre 500, organizzate per paese e provenienza; la novità è che questa volta non troveremo solo costruttori giapponesi, americani e britannici, ma anche tedeschi, francesi e perfino Lancia, Alfa Romeo e Fiat a tenere alto l’onore italiano nell’universo videoludico GT. Anche le ambientazioni sono particolarmente varie, e spaziano da circuiti classici del primo capitolo della serie (come Trial Mountain o Special Stage Route 5) a scorci basati sul mondo reale (primi fra tutti, i circuiti cittadini di Seattle e Roma) fino al tracciato di Laguna Seca, unico presente su licenza. Il secondo CD del corredo è, invece, la modalità Arcade, ovvero: scegli una macchina, corri, vinci, sblocca nuove vetture, corri di nuovo, vinci ancora, ecc. In questa modalità è possibile anche effettuare prove a tempo e sfidare un amico usando due controller.
Ah, lo Special Stage Route 5: luci, grattacieli e un po’ di pubblicità occulta che non guasta mai…
Volume al massimo
Il sonoro di GT2 è l’apoteosi delle lamiere, delle camere di combustione, dei rettilinei interminabili e dei rombi assordanti. Il ruggito di ognuna delle vetture presenti è stato pazientemente campionato da più angolazioni con l’uso di apparecchiature apposite, per poi essere sintetizzato e riprodotto in studio e infine implementato nel gioco. Le caratteristiche sono molteplici e variano a seconda del modello (infatti, ci accorgeremo facilmente se stiamo guidando un’auto con motore turbo o motore aspirato). Nessuno sforzo profuso per migliorare le sgommate, in quanto si tratta del medesimo suono implementato nel prequel, che comunque fa il suo lavoro. Un po’ delusi ci ha lasciati invece la colonna sonora: per quanto siano buoni i motivetti dei menu, le canzoni in gara (comunque composte da grandi nomi come Fatboy Slim e Ash) sembrano un po’ troppo assenti e non particolarmente adatte allo scopo. E ci viene dunque da chiedere perché è stata scartata invece l’eccellente soundtrack composta da Masahiro Andoh (autore anche della storica "Moon Over The Castle", storico anthem della serie GT).
Uno scorcio di Roma che potrebbe essere tratto da un film di Carlo Verdone…
Addictive
Gran Turismo 2 è riuscito nell’ambizioso compito prefissato già prima del rilascio del suo predecessore, consolidandosi come il gioco di corse più valido disponibile su PSX, raccogliendo un ampio successo di pubblico e critica grazie alla sua grafica spettacolare, alla sua giocabilità realistica ma malleabile e una longevità tale da farlo considerare un "Final Fantasy su quattro ruote". C’è addirittura chi considera questo capitolo il migliore della serie, cosa che fa pensare: possibile che le nuove incarnazioni HD, con una grafica con il doppio della definizione e dei controlli ancora più realistici, non riescano ad arrivare all’altezza di questo concentrato di simulazione destinato alla ben più obsoleta scatolina grigia Sony? Probabile, e se così fosse, sarebbe l’esempio lampante che non ci vuole una grafica stratosferica per fare un ottimo gioco. In conclusione, Gran Turismo 2 è un gioco che non dovrebbe mancare nella collezione di ogni patito di corse PSX che si rispetti. Coinvolgente, realistico e immediato. Punto.