God Wars : Future Past – Recensione
God Wars : Future Past è un RPG tattico sviluppato da Kadokawa games e pubblicizzato da Nis America, giunto in Europa il 16 Giugno 2017. Questo titolo, disponibile su PlayStation 4 e Playstation Vita, è una piccola perla all’interno di un genere di videogiochi sempre meno vario. Esso racchiude parte delle glorie provenienti da altri titoli nel suo genere, come Final Fantasy Tactics o Disgaea, all’interno di una storia originale e tipica, strettamente legata ai miti e al folklore giapponese.
Una guerra contro l’ira degli dei
Il setting di God Wars : Future Past si stabilisce abbastanza in fretta. Nei panni del giovane Kintaro, andremo a liberare la principessa Kaguya, sigillata all’interno di un tempio dalla madre Tsukuyomi. La giovane è stata rinchiusa in quanto futura vittima sacrificale per placare l’ira degli dei. Kintaro, con l’aiuto di Kuma, libera la principessa solo per scoprire che la genitrice è in realtà scomparsa da molti anni. La madre in passato sacrificò la primogenita, Sakuya, sempre per lo stesso motivo. Da quel giorno ella sparì, e nessuno ebbe più notizie di lei. Kaguya partirà alla ricerca della madre insieme a Kintaro e Kuma per scoprire il motivo di questi sacrifici.
Durante il lungo viaggio, Kaguya scoprirà che l’ira degli dei è dovuta al modo di vivere degli umani, divenuti ingrati e insensibili nei confronti della natura e della vita stessa con il trascorrere del tempo, ignorando ciò che gli dei hanno sempre concesso a loro. Molti personaggi si uniranno a Kaguya, altri la ostacoleranno, personaggi dal cui nome stesso si evince la presenza nelle mitologie tipiche del Giappone feudale.
Il battle system : La punta di diamante del titolo
Il sistema di combattimento è incredibilmente vario, ricco e profondo, in quanto permette una “quasi” completa personalizzazione del modo in cui utilizzerete i vostri personaggi in battaglia grazie a un sistema di “Jobs” simile a quello di Final Fantasy Tactics, ma più complesso. Esistono un totale di 17 Jobs uguali per tutti i personaggi, con l’aggiunta di un “Job unico” esclusivo, per un totale di 18 a testa. Accumulando esperienza si sbloccheranno nuovi Jobs, partendo dai classici conosciuti ovunque, come l’arciere, il mago nero e il guerriero fino a jobs avanzati come Ranger, Spiritualista e Samurai.
Ogni personaggio può usufruire di 3 Jobs allo stesso tempo. Il Main Job sarà quello che conformerà di più il personaggio, e ne determinerà l’equipaggiamento, le abilità e le statistiche. Il “Sub Job” ha un ruolo secondario, come il nome suggerisce, il suo scopo è conferire per lo più ulteriori tecniche da usare in combattimento (con minore efficacia), e infine “Unique Job”, ossia quello univoco per quel personaggio, che non può mai essere cambiato. Conferisce abilità e attacchi speciali che nessun altro personaggio può possedere.
La “quasi” completa personalizzazione citata precedentemente è appunto dettata dall’Unique Job. Grazie a esso, insieme a una base di statistiche, c’è comunque una linea di separazione tra un personaggio e l’altro, rendendoli meno anonimi e comunque adatti a diverse situazioni. Un personaggio come Kuma sarà sempre più portato al combattimento corpo a corpo rispetto a una Kaguya, anche a parità di livello e Jobs.
Ogni Job acquisisce esperienza man mano che si combatte, grazie ai Job Points ottenuti ogni qualvolta si compie un azione in battaglia, che sia usare un’oggetto, attaccare un nemico o curare un alleato. Livellando se ne sbloccheranno di nuove, e con i Job Points accumulati è possibile imparare nuove tecniche o potenziare quelle già apprese.
Ad aggiungere la ciliegina sulla torta sono le abilità passive. Ogni Job, usufruendo dei punti ottenuti, possiede tre abilità passive che possono essere sbloccate. Queste sono solitamente relative al Job di appartenenza, come un aumento degli MP massimi nel caso del mago nero, o la possibilità di equipaggiare scudi nel caso del guerriero.
Sbloccare quante più abilità passive permetterà un ancor maggiore personalizzazione degli eroi in questione, e di sbizzarrirsi in un sacco di combinazioni. In questo modo è possibile realizzare un Samurai, unicamente portato per l’offensiva e il combattimento ravvicinato, in grado di curare le proprie ferite o di aumentare i suoi parametri grazie all’utilizzo della magia bianca, oppure un mago nero, tipicamente noto per la sua scarsa difesa, con le abilità difensive di un monaco o capace di equipaggiare uno scudo per ridurre i danni.
Se c’è un qualcosa che deve essere veramente ben realizzato in un RPG, specialmente se tattico, è il sistema di combattimento. Ed è inutile dirlo, impiegherete MOLTO tempo tra i campi di battaglia, specialmente se tenterete di far anche le sidequests. Fortunatamente, God Wars : Future Past eccelle in questo settore, cercando di spezzare il più possibile questa monotonia grazie a un sistema di combattimento e apprendimento ricco e profondo.
Un’unica nota dolente in questo Gameplay è la lentezza con cui procedono le battaglie, e con questo non intendo il tempo impiegato dal giocatore per scovare la strategia migliore per vincere, quanto la longevità della battaglia stessa, tra animazioni lente e un comparto tecnico un po’ datato per un titolo destinato su PlayStation 4 e Vita. A fomentare questa lentezza è l’incredibile capacità della IA.
Il nemico stabilirà le sue mosse in maniera precisa e subdola, anche con un settaggio di difficoltà impostato su Normale. Le unità nemiche faranno di tutto per prendere di mira le vostre unità, rendendole incapaci di compiere il loro dovere per come dovrebbero. Spesso i nemici tenteranno di danneggiare gli MP dei vostri maghi, di paralizzare o accecare le vostre unità predisposte per gli attacchi di mischia e a corto raggio.
L’unico modo per “sviare” l’aggressività del nemico è giocare sul fattore “Impurità”, un parametro che ogni personaggio possiede e che sale in base alla quantità di attacchi sferrati in battaglia. Più un personaggio è impuro, più possibilità ha di essere preso di mira dai nemici. Fortunatamente potrete “giocare” con questo fattore grazie a oggetti e tecniche in grado di alzare o abbassare questo parametro.
Unire questi fattori farà si che le battaglie siano più longeve del dovuto. E’ chiaro che in un RPG tattico le battaglie richiedano più tempo, ma in God Wars : Future Past si oltrepassa un po’ questa soglia, che può risultare particolarmente scomoda se si opta per giocare la versione PlayStation 4, piuttosto che su PS Vita, più accessibile da questo punto di vista, essendo una console portatile.
Un’atmosfera ricreata con fedeltà
Abbiamo già introdotto la presenza dei miti ed elementi di Folklore giapponese. Come accentuare al meglio quest’atmosfera? Con una direzione artistica e una colonna sonora perfettamente azzeccata. Dal design dei personaggi alle mappe e le ambientazioni, chiunque capirebbe al volo che si tratta del Giappone. Alcuni dei personaggi che accompagneranno Kaguya sono realizzati in modo da richiamare le creature della mitologia, come Kuma o i due Oni, quello rosso e blu. Per immedesimarsi ancor meglio nel feudo giapponese, è disponibile la scelta del doppiaggio in giapponese, qualora lo si preferisca a quello inglese.
Ovviamente, per renderli utilizzabili in battaglia son state apportate delle modifiche. Inaba, ad esempio, è sempre stato rappresentato come un coniglio nella folkloristica terra del sol levante, ma in God Wars : Future Past è stata disegnata come una ragazzina con le orecchie e coda da coniglio. Se il design, dal punto di vista della fedeltà è ben riuscito, dal lato tecnico lascia un po’ a desiderare.
C’è eccessiva staticità durante i dialoghi o nelle cutscenes, i personaggi non cambiano nemmeno la loro postura durante tutte le scene del gioco. L’unica variazione sarà l’espressione facciale. Può non sembrare un grave problema, ed effettivamente è passabile, ma osservate l’immagine qui sotto
Indipendentemente dalla situazione, la posa di Kintaro sarà sempre questa, con un dito sotto il naso. Non un grande difetto, ma è decisamente fuori luogo a seconda di cosa sta accadendo. Può rovinare un momento toccante, o rompere la tensione di una situazione pericolosa. E la stessa cosa si ripete con tutti: i personaggi avranno una sola posa in tutto il corso del gioco.
Il cast dei personaggi principali è vario: da Ookuninushi e le sue magre figure con le donne, alla sacerdotessa Hanasaka calma e razionale, senza escludere un pizzico di fanservice, se consideriamo personaggi come Aome e Inaba. Seppur la loro presenza abbia un impatto più o meno determinante nella storyline principale, i loro background risultano un po’ superficiali, a eccezione di Kaguya.
Dal punto di vista musicale nulla da ridire se non la ripetitività. Le musiche realizzate per questo titolo son ben curate e attinenti alla situazione presentata al giocatore, con delle sinfonie che richiamano il periodo feudale giapponese, senza eccellere particolarmente. Ma una più ampia selezione di tracce avrebbe giovato a spezzare un poco la monotonia.
God Wars : Future Past è un ottimo titolo nel suo genere, come da anni non se ne vedevano. La sua classicità catturerà immediatamente i fan di vecchia data dei RPG tattici. È chiaro che il gioco non spicchi dal punto di vista tecnico per le console sulle quali è destinato, a causa della sua macchinosità e lentezza. Ma il battle system è il fiore all’occhiello che rende questo titolo straordinario, grazie alle sue meccaniche, la sua vastità e l’ampia personalizzazione dei Jobs. Sebbene la IA sia particolarmente tosta e aggressiva, la possibilità di modificare la difficoltà di gioco renderà godibile il titolo anche a chi non mastica il genere. Se amate i tattici, God Wars : Future Past è un must-have nella vostra collezione di giochi di ruolo.
Pro
- Battle System impeccabile
- Sistema di crescita ben studiato
- Un'atmosfera fedele e accurata
- Un classico amabile da fan di vecchia data del genere, ma anche neofiti
Contro
- Leggermente scarno dal punto di vista tecnico
- Soundtrack qualitativamente buona, ma ripetitiva e poco varia