God Eater 3 – Recensione Nintendo Switch
God Eater 3 approda finalmente su Nintendo Switch, e nonostante i compromessi lo fa in grande stile.
Durante un tranquillo giorno di maggio, Bandai Namco Entertainment mandò in onda una live stream dedicata a uno dei titoli più proliferi di sempre: God Eater 3. Nonostante l’uscita sulle console casalinghe fosse ormai alle spalle, la software house giapponese annunciò a sorpresa l’arrivo del titolo anche sull’ibrida di casa Nintendo: nonostante questo porting non abbia “sorpreso” accendendo la sperata frenesia nei fan del titolo, God Eater 3 è perfetto per la portabilità e la natura di Nintendo Switch. Dopo mesi di intrepida attesa, il titolo è finalmente disponibile per tutti coloro che amano il genere in questione o le opere multimediali come Monster Hunter, Toukiden o il nuovo Dauntless.
All’interno di questa “nuova” versione troveremo alcune particolarità esclusive pensate per celebrare l’uscita su Nintendo Switch: Bandai Namco ha ufficialmente inserito, tramite una patch, il multiplayer locale e i costumi degli eroi di Tales of Vesperia. Probabilmente molti di voi si chiederanno: God Eater 3 è in grado di conquistare e avvicinare anche i neofiti a questa entusiasmante avventura? Sopratutto, è in grado di soddisfare i veterani della serie anche sulla piccola di casa Nintendo? Scopriamolo insieme in questa nuova recensione!
Dove tutto ha inizio…
Lo scenario di quest’ultimo capitolo è alquanto interessante e pieno di sorprese: saremo catapultati in un mondo post-apocalittico messo a ferro e fuoco dalle Oracle Cell, ovvero un’energia misteriosa da cui nascono creature mostruose chiamate Aragami. In questo mondo abbandonato a sé stesso, troveremo gli ultimi sopravvissuti e organizzazioni militari che cercheranno disperatamente di ripulire le città dai restanti mostri presenti nell’area circostante. Per farlo ricorreranno ad un gruppo speciale di combattenti chiamati precisamente God eater: questi guerrieri sono dei veri e propri schiavi che servono i “piani alti”, mettendo a rischio la propria vita ad ogni scontro con gli spaventosi e giganteschi Aragami.
Prima di iniziare la nostra avventura, dovremo personalizzare il nostro protagonista tramite un editor semplice ma efficace: avremo a disposizione diverse opzioni tra cui la personalizzazione del volto, dell’aspetto, della voce e di tanto altro ancora.
La trama di God Eater 3 parte veloce e precisa, tendoci incollati allo schermo per circa venticinque ore di frenetica avventura escludendo, ovviamente, le quest secondarie o le varie missioni extra all’interno del titolo. Purtroppo, a lungo andare, ci renderemo conto di camminare per le stesse mappe svariate volte, provando un senso di noia già dopo poche ore di gioco. Grazie alla qualità della narrazione e delle atmosfere, comunque, il titolo targato Bandai Namco ci offrirà un’esperienza unica e degna dei suoi predecessori, facendo passare più sottotono la ripetitività di fondo presente nell’opera multimediale.
Spade e fucili vanno a braccetto
In God Eater 3 avremo un approccio più dinamico durante i combattimenti, dando una svolta al gameplay visto finora: le battaglie saranno più frenetiche e assumeranno uno stile più action e stravagante, regalandoci così scontri epici e pieni d’azione. Grazie a dei nuovi stili di combattimento, avremo modo di studiare attentamente i nostri avversari così da trarne vantaggio durante gli scontri: in questo capitolo avremo modo di utilizzare uno scatto veloce (fondamentale per attaccare i nemici alla sprovvista e velocemente) e delle manovre speciali che ci consentiranno di scatenare delle potenti combo contro gli avversari circostanti. Durante la nostra prova, abbiamo avuto modo di provare l’abilità più speciale di tutte, il morso: utilizzando quest’ultima, trasformeremo il God Arc in una bestia dotata di fauci che, una volta attaccato gli Aragami, ci garantirà di ricevere dei preziosi loot da utilizzare all’interno del gioco per potenziare armi o equipaggiamento.
Una delle molte novità inserite all’interno di God Eater 3 è sicuramente quella di poter trasformare le nostre lame in un’arma da fuoco a lunga distanza: premendo il tasto R della nostra Nintendo Switch, trasformeremo la nostra spada in un potente fucile che, purtroppo, non ci ha convito appieno. Mirare e colpire i nemici risulta complesso e poco efficace, costringendoci più volte a preferire le lame al fuoco.
I dialoghi sono fondamentali nell’esperienza generale e, fidatevi, ce ne sono davvero tanti: dialogare con altri NPC ci darà l’opportunità di ricevere nuove missioni speciali e di scoprire nuovi personaggi e le loro storie. Durante le missione giornaliere sarà importante guardare attentamente l’area circostante poiché è piena di materiali e ricompense speciali che attendono solo noi: guadagnando i vari materiali che raccoglieremo in giro, potremo potenziare le nostre armature e il nostro equipaggiamento in maniera davvero notevole e potremo sbizzarrirci con la creazioni di quest’ultimi.
Audio e grafica fanno il loro dovere, ma solo in parte
Un punto a favore è sicuramente il comparto audio e visivo del titolo che, nonostante alcuni limiti dovuti alla console di casa Nintendo, si è rivelato più interessante del previsto: le musiche all’interno di God Eater 3 sono abbastanza soddisfacenti, regalandoci spesso dei momenti epici e melodie uniche nel loro genere. Non possiamo dire lo stesso sul comparto grafico del titolo, che delude in termini di risoluzione, sopratutto se contiamo la qualità delle texture sgranate e non ottimizzate nel migliore dei modi: oltre a questo piccolo “inconveniente”, noteremo anche alcuni problemi di pop-up su alcune ambientazioni di gioco. I filmati e alcune cutscene offrono una risoluzione invece ottima, a prova di come il team di sviluppato abbia lavorato attentamente a questo aspetto tecnico rispetto ad altri dettagli.
Non possiamo lamentarci invece sul frame rate del gioco che, per quasi tutta la durata del tempo, è risultato sempre stabile anche nelle occasioni più difficili e caotiche: il frame rate è sempre stato stabile a 30fps e raramente abbiamo avuto cali. Il titolo è perfettamente godibili sia in modalità portatile che in modalità docked: lo abbiamo provato maggiormente in modalità portatile ed è risultato perfettamente adattato a Nintendo Switch.
Gli sviluppatori hanno dovuto necessariamente rinunciare a qualcosa pur di rendere God Eater 3 stabile e fluido in ogni occasione e in ogni combattimento. Con qualche piccolo sforzo in più si sarebbe raggiunto sicuramente un risultato migliore e più vicino a quanto visto sulle altre console casalinghe, ma il risultato finale ci appare più che buono nonostante l’hardware inferiore di casa Nintendo.
God Eater 3 è un titolo che abbraccia perfettamente la natura di Nintendo Switch e intreccia in maniera omogenea storia, gameplay e portabilità. Nonostante alcuni limiti legati alla ripetitività delle mappe e al comparto grafico non del tutto eccezionale, il titolo risulta abbastanza fluido e pulito anche sulla piccola di casa Nintendo. Consigliamo quest’opera multimediale sia a coloro che non si sono mai avvicinati al genere in questione, sia a chi che seguono la saga targata Bandai Namco sin dagli albori. Il titolo è disponibile alla cifra di 59,99 sia in versione fisica che digitale sull’eShop Nintendo.
Pro
- Trama avvincente
- Longevo al punto giusto
- Porting al di sopra delle aspettative
- Ambientazione straordinaria
Contro
- Mappe e missioni spesso ripetitive
- Graficamente sufficiente
- Tecnicamente da migliorare