Go Vacation – Recensione Nintendo Switch
Le vacanze sono da sempre l’oggetto del desiderio di milioni di persone rinchiuse nella massacrante routine quotidiana. Go Vacation nasce nel 2011 per Nintendo Wii con lo scopo di permettere a chiunque una fuga dalla realtà di tutti i giorni fruendo, seppur virtualmente, delle attività proposte dai resort.
A distanza di anni, il discorso non cambia e con l’avvento di Nintendo Switch, che di fatto rende portatile ogni videogame uscito su questa console, porting o meno che sia, il concetto di vacanza raddoppia permettendo al player di portare in ferie Go Vacation.
Il titolo non presenta un grosso restyle, ma grazie a un buon lavoro di porting, a un upscale della scarna grafica e a un’implementazione di attività proposte, Nintendo rinfresca un titolo sempreverde mirato perlopiù ai giovanissimi amanti dei videogame. Go Vacation infatti non presenta, per tutta la sua durata, nessun tipo di difficoltà ne di sfida vera e propria: in tema con l’argomento trattato infatti non si propone al giocatore un impegno eccessivo quanto una sorta di relax videoludico nel gioco, che permette davvero di sentirsi in vacanza.
Per quanto questo possa scoraggiare molti dei gamer odierni va ricordato comunque che il titolo si propone a un target di giovanissimi, che, al contrario dei più adulti, troveranno estrema soddisfazione nello svolgere le oltre cinquanta attività proposte nei vari resort.
Approdati sull’isola di Kawawii dopo un breve setting di impostazione del personaggio, che permette anche l’uso dei Mii presenti nella console, ci ritroveremo catapultati nel luogo di villeggiatura più completo e vario mai visto. L’isola ospita quattro resort caratterizzati da ambientazioni diverse, escamotage per permettere di variare quanto più possibile le attività da svolgere: troveremo discipline che variano dalle gare su pista a bordo di auto e moto nel resort di città, di pattinaggio e sci in quello alpino, per spaziare tra moto d’acqua e nuoto nel resort mare e battaglie di palle di neve in quello di montagna.
Naturalmente, questi sono solo esempi delle svariate attività presenti, senza contare gli intermezzi che ogni città offre.
Difatti le attività vere e proprie non sono tutto in Go Vacation: potremo girovagare liberi per ogni resort sfruttando anche i mezzi a disposizione, mangiare nei chioschetti sparsi qua e là, cercare i tesori sparpagliati un po’ ovunque e scattare foto della fauna e della flora locale. Esattamente come se fossimo in vacanza non è necessario quindi essere sempre impegnati in una attività sportiva: potremo anche solo girovagare senza meta alla scoperta di strani e nuovi panorami o animali sempre pronti a interrompere il nostro oziare per dedicarci alle attività predilette.
Per sbloccare tutte le attività è necessario ottenere gli adesivi disponibili per ogni resort: per farlo ci basterà recarci al banco informazioni dove ci verrà immediatamente indicata l’attività successiva da svolgere (senza troppa fatica) per ottenere l’adesivo successivo. Ogni quattro adesivi verrà sbloccata o una nuova modalità di gioco o di personalizzazione, o un nuovo resort. In quattro e quattr’otto avremo sbloccato tutti i resort e tutte le attività e potremo dedicarci liberamente al girovagare senza meta.
Il sistema di controllo purtroppo è un po’ raffazzonato: essendo Go Vacation nato per il motion control, giocare con i Joy-Con attaccati alla console diventa un’operazione che presenta a volte qualche difficoltà, sia chiaro niente di insormontabile visto l’uso super semplificato del protagonista in tutte le discipline, ma comunque poteva essere fatto un lavoro migliore a nostro avviso. L’interazione con gli altri giocatori invece è stata ottimamente trasposta. Diventa quindi appagante lanciarsi in evoluzioni con i pattini a rotelle o con gli sci piuttosto che esplorare i fondali dell’isola, quando entra in gioco il fattore sfida con gli altri giocatori.
È possibile sdoppiare i Joy-Con per avere fino a quattro player su schermo separato o condiviso, ed è persino possibile utilizzare più console insieme, sempre a patto che ognuna disponga di una copia del gioco: questo permette di sfruttare appieno la portabilità di Switch offrendo un’esperienza completa e appagante. I tasti da utilizzare sono ridotti al minimo: per ogni attività ne serviranno solo due, che diventano quattro quando le sfide evolvono e richiedono anche i trick a punteggio per essere superate.
Menzione d’onore per la personalizzazione dei vari giocatori: con il progredire delle attività otterremo abiti e accessori adatti ad ogni occasione e persino animali da compagnia che ci seguiranno fedelmente nel corso della nostra esplorazione, limitandosi purtroppo solo a questo. Sarà anche disponibile la possibilità di avere una casa vera e propria totalmente personalizzabile per accentuare l’aspetto della customizzazione e la componente di simulazione del titolo.
Grafica, sonoro e caricamenti non fanno gridare al miracolo ma non penalizzano l’esperienza, andandosi ad assestare sullo stesso livello della difficolta generale e quindi tarati per un pubblico giovane o per chi non sente la necessità di una sfida vera e propria in Go Vacation. Non dovete però pensare che il titolo sia meno appagante di tanti altri: l’esperienza finale infatti risulta piacevole e riesce a trasmettere al giocatore davvero l’idea di essere in vacanza in un posto dove ansia, fretta e competizione non esistono.
Go Vacation è di fatto il porting perfetto di un titolo adatto a chi parte per le ferie, senza ansia o pressioni di nessun tipo ed estremamente adatto ad un pubblico giovane. Esprime il meglio di sé in multyplayer, magari con gli amici o i figli, ed è adatto a sessioni di gioco anche molto rapide. Piacevole e senza pretese, avrebbe potuto essere implementato meglio, ma rimane comunque simpatico e fruibile.
Pro
- Rilassante e divertente
- Adatto a sessioni veloci
- Appagante in multyplayer
- Ottimo per i giovanissimi
Contro
- Porting quasi senza cambiamenti
- Troppo facile per i gamer pro
- Alla lunga ripetitivo