Ghosts ‘n Goblins Resurrection – Recensione PS4
Sin dall’epoca della sua uscita, era chiaro che Ghosts ‘n Goblins non sarebbe stata una produzione di passaggio: sorto dalla ceneri del mai troppo lodato Black Tiger, il titolone Capcom ebbe l’onore di inaugurare un nuovo filone di platform game connotati da una incredibile difficoltà lorda.
Un mare di cloni sconvolse buona parte delle piattaforme della seconda metà degli anni ’80, cercando di capitalizzare sulla incredibile potenza trainante del capostipite del cimiteriale franchise. L’emblema del successo del brand è il gran numero di sequel e spin off generati nel tempo, l’ultimo dei quali quello oggetto della recensione, Ghosts ‘n Goblins Resurrection.
La nuova iterazione di Ghosts ‘n Goblins, originariamente pubblicata qualche mese fa su Nintendo Switch, approda con il suo carico di sfida e divertimento anche su PlayStation 4, sempre per mezzo del mai troppo osannato RE Engine che anche sulla console Sony riesce a fare la sua interessante figura: pur non rappresentando un porting miracoloso, considerando la netta superiorità dell’hardware rispetto a quello della casa di Mario, Ghosts ‘n Goblins Resurrection riesce a riscaldare i cuori dei più nostalgici, regalando ai newcomers una veste cosmetica pulita e cartoonesca. Lo stile utilizzato potrà non piacere a tutti, ma almeno le fragolose mutandone di Arthur sono state preservate.
Croce e delizia di questa nuova versione di Ghosts ‘n Goblins Resurrection resta il livello di difficoltà, che soprattutto ai livelli massimi potrebbe risultare estremamente punitivo per i poco avvezzi al genere. Il gioco continua a vomitare ininterrottamente esemplari di feccia nemica la cui bastardaggine riuscirebbe a far perdere la pazienza persino il più temprato dei videogiocatori, perseguendo dei pattern di spawn a volte alquanto artificiosi e in grado di alzare drammaticamente la possibilità che l’impegno e il piacere per la sfida lascino lo spazio alla più dolorosa delle frustrazioni.
Selezionare un livello di sfida adeguatamente elevato, fortunatamente, ha senso all’interno dell’economia di gioco, spalancando le porte a segreti altrimenti inaccessibili a difficoltà più bassa. Anche le boss fight, sostanzialmente interessanti, in alcuni casi sembrano davvero troppo esasperate per poter risultare davvero divertenti. Soprattutto al livello di difficoltà più alto, Ghosts ‘n Goblins si trasforma in una tecnicamente sontuosa esperienza trial and error, confermandosi gradevole da giocare ma eccessivamente punitivo in talune circostanze.
Come da tradizione, gli strumenti per mezzo dei quali è possibile annichilire i nemici non mancano, con ben otto armi differenti a supporto di Arthur. Il vero punto di rottura con il classico Ghosts ‘n Goblins deriva quindi dalla possibilità offerta, durante l’avventura, di raccogliere alcune lucciole che permetteranno di sbloccare differenti abilità e magie nell’ambito di un articolato skill tree. Inutile dire come il corretto potenziamento del nostro eroe sarà alquanto fondamentale, specialmente negli schemi più avanzati.
Considerando la complessità dell’offerta giocosa sciorinata dal codice binario di Ghosts ‘n Goblins Resurrection, era essenziale dotare il gioco di un sistema di controllo reattivo e preciso, e fortunatamente Capcom non ha mancato l’obiettivo, riuscendo a confezionare un’opera dotata di un input scheme decisamente ottimale.
Ghosts ‘n Goblins Resurrection conferma il suo status di opera a metà tra il remake nudo e crudo e il più classico dei follow-up: il livello di intrattenimento e bellezza che in talune circostanze riesce a elargire viene eguagliato solamente dalla sua punitiva difficoltà. La scelta di giocare la carta della sfida a ogni costo ha spinto Capcom a perseguire la strada della densità, distribuendo lungo i vari livelli vagonate di nemici e di spawn point posizionati in maniera tale da trasformare un’esperienza di gioco potenzialmente aspra ma soddisfacente in una vera e propria maratona del trial and error, scelta che comunque consegna alla storia un’esperienza di gioco consigliata ai più coriacei tra gli avventurieri e gli amanti delle sfide.
Pro
- Graficamente interessante
- Schema di controllo immediato e preciso
- Buon sistema di skill
Contro
- Molto trial and error
- A volte troppo frustrante