Ghostbusters: The Video Game – Recensione Ghostbusters The Video Game
Sono passati ben 25 anni da quando sui grandi schermi americani fecero la loro comparsa i Ghostbusters, o come sono anche noti in Italia, gli Acchiappafantasmi.
Il film ebbe un successo enorme in tutto il mondo, e ancora oggi è difficile trovare chi non lo conosca, che non l’abbia visto o non ne abbia anche solo sentito parlare, e il celebre tema musicale è diventato ormai un’icona inconfondibile. Inutile dire che da un lungometraggio del genere, soprattutto a quell’epoca, non potevano che derivare tre cose: un seguito, una serie animata e dei videogiochi. Molti titoli si sono susseguiti su console sempre diverse: dal Commodore 64 al NES, dal Mega Drive al Game Boy. Al venticinquesimo anniversario dell’uscita della fortunata pellicola, non poteva che tornare a farsi sentire, e infatti ciascuna delle maggiori piattaforme sul mercato può vantare di un nuovo titolo dedicato agli Acchiappafantasmi.
Qui andremo ad analizzare la versione per Nintendo DS.
Preparate gli zaini protonici
Le meccaniche del gioco ricalcano, com’era ovvio aspettarsi, le gesta degli Acchiappafantasmi del film. Il titolo è suddiviso in missioni, o chiamate di soccorso, che riceverete alla base dai cittadini di New York perchè andiate a risolvere qualche problema soprannaturale. Ogni volta che accetterete una quest, immancabilmente seguirà una sezione di guida a bordo della fedele Ectomobile, con la quale dovrete raggiungere il luogo in cui è richiesta la vostra assistenza, e da qui inizierà l’azione vera e propria; ma andiamo un passo alla volta.
Innanzitutto le missioni: come è facile intuire, oltre a quelle che ricalcano gli eventi del film, ne saranno presenti di nuove, le quali saranno facoltative. Pur essendo secondarie, però, non vi esimerà dal compierne almeno qualcuna ogni tanto. Completarne una vuol dire soldi da impiegare in nuove armi ed equipaggiamenti e una sostanza ectoplasmatica che vi servirà per sviluppare altri armamenti e accessori, ma ancora più importante, eviterà che la vostra reputazione cali. Un abbassamento eccessivo di questa comporterà il game over, quindi di quando in quando dovrete necessariamente accettarne qualcuna. È da notare, inoltre, che l’unico punto di salvataggio del gioco è la stazione, quindi potrete solo registrare il vostro stato tra una missione e l’altra, senza contare che inspiegabilmente non è stata inserita nemmeno una funzione di quick save, cosa che avrebbe senz’altro giovato.
Come già detto, accettata una quest dovrete raggiungere il luogo del misfatto a bordo della Ectomobile. I controlli sono semplici: avanti e indietro vi faranno accelerare e andare in retromarcia, destra e sinistra vi faranno sterzare e i tasti L e R fungeranno da freni a mano; per finire il tasto X attiverà la sirena, e toccare il touch screen vi permetterà di sparare un raggio protonico ad eventuali fantasmi randagi. Guidare non sarà sempre piacevole, però la vettura slitta facilmente, e ogni contatto con un ostacolo la farà fermare di colpo, oltre a danneggiarla. Ogni urto la renderà più lenta, e se vorrete riprendere a scorrazzare per la città a velocità sopportabili, dovrete andare dal meccanico. Tutto questo non sarebbe un grande problema, se non ci fosse un tempo limite per raggiungere il luogo dove portare a termine la missione: se questo scade essa è persa, e la vostra reputazione cala. Se vorrete semplicemente andare in giro per la città per andare a caccia di fantasmi randagi basterà andare in autovettura dal covo senza accettare missioni; in questo modo potrete ottenere sostanza ectoplasmatica. Purtroppo però, dato che gli spettri hanno una mobilità molto migliore della vostra, andare a caccia di questi per le strade potrebbe rivelarsi, oltre che noioso, poco produttivo.
Raggiunto il luogo della missione, prenderete il controllo della squadra. Tutti e quattro i personaggi saranno presenti sullo schermo e seguiranno il leader, che può essere cambiato in ogni istante toccando il suo ritratto da un elenco sulla destra del touch screen. Accanto al ritratto del capo compariranno inoltre due icone, una verde e una rossa: toccando quella rubescente tutti i membri del team, che non state controllando, si fermeranno e attaccheranno il nemico automaticamente, mentre toccando l’altra, vi seguiranno ignorando ogni minaccia.
Scegliere un diverso leader in alcuni casi è necessario: infatti di tanto in tanto per interagire con l’ambiente avrete bisogno delle abilità di un certo personaggio. L’interfaccia è tutto sommato semplice e intuitiva: con la semplice pressione di un tasto potete rapidamente aprire una mappa molto semplificata sullo schermo di gioco e quindi sempre visibile, oppure il registro per vedere cos’avete fatto e cosa dovete fare nella missione corrente.
Per catturare i fantasmi basterà stordirli puntando verso di loro il raggio semplicemente toccandoli, e una volta esaurita la loro salute con il tasto L aprirete la ghost trap, nella quale li dovrete rinchiudere. Purtroppo, sebbene le premesse siano buone, l’esperienza di gioco potrebbe risultare frustrante. Le presenze sono spesso accompagnate da altri elementi paranormali, come oggetti volanti, che vi aggrediranno e che stordiranno i vostri uomini per alcuni secondi, il che è decisamente fastidioso dato che spesso vi attaccheranno in gruppi. Inoltre sono molto veloci e spesso vi attaccheranno mentre non sono nemmeno all’interno della vostra visuale. Potrebbe anche capitare che, una volta resi confusi, veniate semplicemente attaccati a ripetizione, senza che abbiate occasione di riprendere il controllo della squadra. A rendere le cose ancora più frustranti, spesso nel cercare di selezionare un personaggio finirete invece a cambiare stato da "attacca" a "segui il leader", o addirittura a sparare una scarica in quella direzione.
Insomma, quella che poteva essere un’esperienza di gioco interessante viene minata da dei difetti e scelte che rendono il titolo difficile da godere.
Dal grande schermo ai piccoli schermi
La grafica è uno degli aspetti più riusciti del gioco. Il gioco è interamente in 3D, e sfrutta decisamente bene le potenzialità del DS: gli scenari sono ben strutturati e ricchi di dettagli, le animazioni sono ben fatte e tutto scorre liscio con rarissimi rallentamenti, presenti solo quando troppi nemici si affolleranno negli schermi. Va aggiunto che nelle sessioni di guida a una certa distanza dalla vostra macchina sarà sempre presente una certa foschia che inghiottirà la vostra visuale. Sebbene aiuti a creare una certa atmosfera, oltre a coprire le carenze grafiche della console portatile Nintendo in un modo simile a come accadeva in Silent Hill sulla Playstation, questo accorgimento alle lunghe potrebbe risultare fastidioso, in quanto potrebbe nascondere ostacoli imprevisti che vi costringerebbero a cambiare direzione.
Gli interni degli edifici sono ricchi di dettagli e arredati in modo realistico e convincente, e gli effetti grafici sono un vero piacere a vedersi.
Dal punto di vista dell’audio, sebbene riproponga alcune traccie dal film, come l’immancabile tema principale che vi accompagnerà nelle sessioni di guida, buona parte della colonna sonora è composta da tracce non particolarmente ispirate e che difficilmente rimarranno impresse. Gli effetti sonori sono invece ben scelti e di buona qualità, e aiuteranno a rivivere le emozioni vissute guardando il lungometraggio.
Inchiodare un fantasma con quattro raggi protonici può essere complesso, ma dà una gran soddisfazione!
Il conto
Non è facile trovare buoni giochi tra quelli ispirati dai film. Ghostbusters avrebbe potuto essere uno di quei pochi ben riusciti, ma purtroppo, anche se con diversi punti a favore, rimane un titolo che difficilmente riuscirete a godervi appieno. Alcuni elementi fastidiosi del gameplay minano quello che sarebbe potuto senz’altro essere un gioco più che sufficente, destinato forse solo a chi vuole a tutti i costi rivivere le esperienze della pellicola in prima persona.