Ghost of Tsushima Director’s Cut – Recensione
Dopo poco più di un anno dall’uscita di Ghost of Tsushima, Sucker Punch offre ai giocatori la possibilità di ritornare a impersonare Jin Sakai nelle terre di Tsushima e non solo in ciò che ora è noto come Ghost of Tsushima Director’s Cut.
Quali sono le effettive novità di questa nuova edizione e cosa ha da offrire l’espansione dedicata all’isola di Iki? Scopritelo in questa nostra recensione.
Il ritorno a Tsushima
Ghost of Tsushima è stata l’ultima grande esclusiva in uscita su PlayStation 4 prima di passare il testimone alla nuova generazione, ciò ha lasciato alcuni dei titoli più recenti privi della possibilità di esprimersi sfruttando l’hardware di PlayStation 5 e le sue novità.
Osservare nuovamente i colorati ed idilliaci paesaggi di Tsushima con un solido frame rate ancorato ai 60 fotogrammi al secondo in risoluzione 4K è sicuramente un ottimo elemento che si annovera nella lunga lista di novità presenti in Ghost of Tsushima Director’s Cut.
In primo luogo, è bene precisare che tutti i giocatori riceveranno a partire dal 20 Agosto una patch che introduce alcune delle novità più richieste dai giocatori, tra cui, la possibilità di nascondere arco e faretra e la possibilità di agganciare i nemici. In special modo, la possibilità di tenere la visuale sui propri avversari permette a Sucker Punch di colmare uno dei difetti più marcati dell’edizione originale del titolo.
La Director’s Cut
E dunque lecito domandarsi se valga la pena ritornare o scoprire per la prima volta Ghost of Tsushima con la propria Director’s Cut. Tale nomenclatura ha origini cinematografiche, difatti è il “taglio del regista”, ovvero, tutta quella serie di contenuti rimossi dall’opera originale e che vengono di solito riproposti in versioni dedicate, nominate dunque “Director’s Cut”. I videogiochi così come medium, hanno ormai superato lo steccato che isolava il gioco dal cinema e nel corso degli ultimi anni vi è una continua volontà di produrre contenuti dal taglio sempre più cinematografico con numerose apparizioni di attori noti al pubblico prendere vita all’interno di realtà puramente ludiche.
Di conseguenza, tutto ciò che è stato tagliato in Ghost of Tsushima è ora presente nella Director’s Cut? Non propriamente. Il team di Sucker Punch ha sicuramente introdotto un corposo contenuto tagliato ma al contempo hanno anche saputo limare alcuni difetti riscontrati dall’utenza nella versione originale del titolo.
Tutto ciò rende la Director’s Cut di Ghost of Tsushima molto più di una semplice aggiunta di contenuti tagliati, ma una vera e propria edizione che riesce in primo luogo a legarsi all’ecosistema PlayStation 5 con un’ ottima risposta dei trigger adattivi e del feedback aptico e in secondo luogo a restituire ai giocatori una fedeltà visiva di grande fattura che si lega indissolubilmente alla direzione artistica del titolo, riuscendo così a catturare l’attenzione di vecchi e nuovi giocatori.
Il passato dell’Isola di Iki
Ciò che rappresenta maggiormente Ghost of Tsushima Director’s Cut è però la sua espansione, denominata: Isola di Iki. Tale isola non è soltanto una piccola addizione alla moltitudine di contenuti disponibili nel titolo principale, bensì, una vera e propria installazione di un arco narrativo che permetterà al giocatore di scoprire di più sul passato del protagonista e al contempo di affrontare una nuova minaccia che ha preso controllo dell’Isola di Iki.
Per poter raggiungere le nuove terre bisognerà prima giungere al secondo atto della campagna principale di Ghost of Tsushima, successivamente, si riceverà una notifica che ci permetterà di seguire il vento fino alla costa da dove Jin, scoprirà una pattuglia di una tribù non facente parte di Tsushima, bensì, provengono dalla misteriosa Isola di Iki, luogo in cui il protagonista delinea fin da subito di avere un conto in sospeso, in quanto legato ad un lutto importante.
Il viaggio viene interrotto bruscamente da una forte tempesta che colpisce l’imbarcazione, mandando Jin in mare aperto. Debole e confuso, Jin si risveglia braccato dalle forze nemiche che lo porteranno al cospetto dell’Aquila, una pericolosa sciamana, desiderosa di muoversi oltre l’isola di Iki per approdare nelle terre di Tsushima.
Non vogliamo proseguire oltre con la narrazione al fine di lasciarvi liberi di scoprire ogni singolo atto di quella che sicuramente è molto più di una semplice espansione. Si evidenzia un parallelismo tra ciò che avviene durante l’avventura a Tsushima e ciò che avviene nell’isola di Iki. Da un lato, un conflitto diretto, un percorso di redenzione che pone al centro la volontà di Jin di seguire l’onore o diventare lo spettro, differentemente, ciò che avviene nel corso dell’espansione è un vero e proprio conflitto psicologico. Jin sarà costantemente posto a rivivere alcuni momenti del suo passato, traumatici e simbolici per ciò che diverrà e che, (contestualmente al punto dell’avventura principale), sta diventando.
In tutto questo viaggio, che vi terrà impegnati tra le dieci e le quindici ore, Jin non sarà da solo, potrà avvalersi di alcuni co-protagonisti che lo aiuteranno nel corso dell’avventura, similmente a quanto accade nelle vicende ambientate a Tsushima.
Ad aggiungersi alla lista di novità presenti nell’Isola di Iki vi sono le numerose attività secondarie, tra cui i ricordi del padre di Jin, sfide con l’arco e gli immancabili collezionabili da trovare durante l’esplorazione delle nuove terre, nel complesso, Sucker Punch ha saputo calibrare bene le novità ai contenuti già presenti nel gioco base, innestando l’espansione senza alcun tipo di forzature.
Ghost of Tsushima Director’s Cut concede ai giocatori una nuova possibilità di esplorare i colorati paesaggi di Sucker Punch ed esplorarne dei nuovi per mezzo dell’espansione dedicata all’isola di Iki. Una corposa aggiunta che aumenta la longevità del titolo principale e che offre all’utenza la possibilità di apprendere di più sul passato di Jin in un cammino psicologico che solidifica il protagonista delle vicende di Tsushima. Le migliorie tecniche, le aggiunte dei feedback aptici e dei trigger adattivi sul DualSense sono solo alcune dei complementi presenti nell’edizione PlayStation 5 di Ghost of Tsushima, consolidando nuovamente l’esclusiva Sucker Punch per vecchi e nuovi giocatori.
Pro
- L'isola di Iki è un aggiunta interessante
- Migliorie sul comparto tecnico
- DualSense sfruttato a dovere
Contro
- Il sistema di upgrade dalle versioni PlayStation 4 è discutibile