Gears Tactics – Recensione Xbox Series X
Grazie allo sforzo di Splash Damage e The Coalition, la next-generation in casa Microsoft non arriva sprovvista di esclusive e Gear Tactics rappresenta la vera novità per il lancio di Series X, con un adattamento su console che giunge dopo appena 6 mesi dal suo rilascio su PC. Messi da parte mouse e tastiera, quest’ultima utilizzabile anche su Xbox One e Xbox Series X/S, e messo in spalla il fedele Lancer, siamo pronti a impugnare il pad per affrontare il nuovo spin-off di Gears of War ma, questa volta, in un genere del tutto atipico per le console Xbox: affronteremo infatti le Locuste in uno strategico turni.
Gears Tactics si configura come un vero e proprio capitolo della serie e lo si nota fin dalle prime battute di gioco in cui si possono notare personaggi, cinematiche, dettagli e quant’altro, degni di una produzione di fascia alta. Allo stesso modo va notato che l’arrivo di Gears Tactics sulle console Xbox non è un semplice porting ma un adattamento degno di nota, con tutta una serie di accorgimenti che vanno dall’ottimizzazione dei controlli tramite pad alla nuova modalità Jack, in grado di arricchire un gameplay che si dimostra profondo e con meccaniche molto complesse, a dispetto della sua apparente iniziale semplicità.
Il fatto che questo nuovo capitolo voglia inserirsi nel franchise non come semplice excursus verso un genere differente, di cui però andremo a trovare diversi punti in comune, lo si evince fin dalla presentazione del protagonista Gabriel “Gabe” Diaz. Questo cognome, per quanto comune, dovrebbe risultare decisamente familiare per i giocatori di Gears of War 4 e, soprattutto, Gears 5. Infatti Gabe Diaz è il padre di Kait, protagonista del quinto capitolo cronologico del franchise, ma le sue vicende sono antecedenti ai fatti narrati nella serie principale: un anno è passato dall’Emergence Day e il Martello dell’Alba sta per essere lanciato contro l’offensiva delle locuste.
Ambientato nella città di Aldair, come dicevamo la storia di Gears Tactics segue le vicende veterano ed eroe delle Guerre Pendulum Gabe Diaz che, dopo aver rinunciato alla carriera militare, ha abbandonato missioni e guerriglia per trovare rifugio nelle officine militare. Tuttavia, dopo essere stato forzatamente riportato in azione dal presidente Prescott e dal maggiore Sid Redburn, si troverà suo malgrado ancora una volta in missione per recuperare dei documenti classificati essenziali per il proseguo della campagna di guerra.
Da qui in poi l‘obiettivo di Gabe sarà quello di dare la caccia a Ukkon, scienziato delle Locuste e artefice della creazione dei maggiori mostri da guerra messi in campo dai Vermi contro l’umanità. Per raggiungere il nostro scopo dovremo però reclutare i superstiti al lancio del Martello dell’Alba che, per quanto sia stato devastante contro i nemici del sottosuolo, ha raso al suolo anche buona parte della città mietendo vittime tra gli stessi soldati COG.
Il gameplay di Gears Tactics è dannatamente divertente e vario nelle prime fasi di gioco, anche nelle missioni secondarie che andremo ad affrontare come intermezzi ai vari capitoli dei tre atti che compongono l’arco narrativo del titolo Splash Damage e The Coalition. Partiamo col dire che gli eroi e i soldati, reclutabili nella nostra carovana, si differenziano in 5 classi caratterizzate da un’arma specifica: Supporto (Lancer), Avanguardia (Lancer Retrò), Cecchino (Longshot), Scout (Gnasher) e Mitragliere (Mulcher). Il nostro team si comporrà solitamente dai 2 ai 4 personaggi, con la naturale limitazione di alcuni elementi imprescindibili come Gabe e Sid e l’onnipresente robot di supporto nella modalità Jack, mentre nelle missioni secondarie potremo scegliere a piacimento chi schierare tra i nostri commilitoni.
Le battaglie si svolgono a turni con ciascun personaggio in grado di compiere differenti azioni in successione o in alternanza con gli altri, a seconda della tattca che vorremo adottare. Qui troviamo punti in comune con la serie Gears of War, agli antipodi come genere ma similare per l’utilizzo del sistema di ripari e la possibilità di schierare e impartire ordini ai nostri soldati. Andremo infatti a poterci muovere, sparare, utilizzare le abilità peculiari, sfruttare i vari ripari che la mappa di turno offre, posizionarci di vedetta per prevenire le azioni ostili, lanciare una granata o una Stim per il recupero di energia e così via. Insomma le molteplici azioni permetteranno di variare in maniera importante il nostro approccio alla missione scegliendo di volta in volta maggior cautela e o maggiore aggressività sul campo di battaglia.
Risolta la missione a nostro favore, ogni personaggio schierato guadagnerà dei punti esperienza necessari per il passaggio al livello successivo e al conseguente accumulo di 2 punti abilità spendibili in un classico albero delle skill. Questa caratteristica permetterà di bilanciare ogni classe in maniera differente e personalizzare il nostro eroe o soldato con abilità peculiari utilizzabili in battaglia. Grazie alle ricompense delle missioni, principali e secondarie, e al bottino recuperato dalle varie casse nascoste nelle mappe, potremo inoltre cambiare i vari accessori dell’arma principale, modello di arma secondaria, tipologia di granata e pezzi dell’armatura (composta da elmetto, corazza superiore e inferiore).
Inoltre sarà possibile personalizzare colori e texture dell’equipaggiamento del nostro piccolo esercito e, fatta eccezione per i protagonisti, avrmeo modo di personalizzare anche l’aspetto fisico — colore dei capelli, segni particolari e accessori vari — al fine di rendere più unico ciascun componente della nostra carovana.
E i nemici? Così come per gli Umani, anche i Vermi avranno differenti classi che vanno dalle classiche Locuste ai Boomer, passando per Abietti, Ticker e così via. +
Non mancano poi, come si evince anche dai vari trailer rilasciati da Microsoft, nemici “grossi” come il famosissimo Corpser o il Brumak già affrontati nei capitoli della serie principale e qui riproposti in impegnative boss fight di fine atto. Insomma tra scontri a fuoco e cut scenes avvincenti, frutto di personaggi ben caratterizzati e carismatici, la storia e il gameplay iniziale di Gears Tactics partono a razzo per poi rallentare decisamente già dal secondo atto in cui le missioni secondarie inizieranno a risultare sempre più ripetitive e puri riempitivi alla trama principale.
Questo è il principale difetto di un gioco che da un lato invita il giocatore a reclutare nuove leve, salvate in molti casi in missioni secondarie, mentre dall’altro limita il loro utilizzo nei capitoli di gioco per relegarli alle missioni secondarie, quasi superflue da un certo punto in poi. La scelta diventerà dunque quasi obbligata nel tendere a schierare i personaggi essenziali sempre e comunque, al fine di aumentarne il livello e accrescere il loro albero delle abilità. Un vero peccato perché il concetto di base, della carovana e del reclutamento, è davvero azzeccato ma si perde poi in termini pratici nel cercare di aumentare la discreta longevità che caratterizza il titolo. Nonostante ciò, il gameplay risulta ben rodato e affinato con una semplicità di apprendimento dei comandi tramite pad davvero strabiliante.
In Gears Tactics non si può non rimanere estasiati dall’ottimo livello di dettaglio di texture e della qualità grafica in generale raggiunta col redivivo Unreal Engine 4, merce rara negli strategici a turni, con una buona resa nella versione Xbox One X Enhanced e ancora meglio su Xbox Series X. Tutta questa potenza però, a voler cercare il pelo nell’uovo, comporta alcuni caricamenti sopra la media e, almeno lato Xbox One, anche durante le missioni, pur senza precludere la generale fluidità del titolo. Un comparto grafico di primo livello non poteva che essere accompagnato, così come il franchise ci ha da sempre abituato, a un sonoro di altissima caratura grazie a un doppiaggio completamente in italiano efficace e credibile e tutta l’effettistica sonora ormai familiare per i fan del franchise. La colonna sonora invece non brilla per originalità ma risulta comunque godibile nel riproporre leit motive familiari ed epici. Insomma, come dicevamo in apertura di recensione, ancora una volta Gears Tactics può essere considerato a tutti gli effetti un pezzo pregiato e importante del franchise di Gears of War.
Capitolo Series X
Dopo il lancio della nuova console e aver potuto provare il titolo sulla next-gen di Microsoft, non possiamo che confermare quanto di buono abbiamo visto su Xbox One X. Ma in aggiunta a ciò, l’esperienza di gioco sulla nuova console risulta diversa e stupefacente con caricamenti quasi inesistenti, frame rate stabile e fluidità generale di un titolo in cui è possibile notare le migliorie grafiche grazie a texture ad alta risoluzione e HDR. Ciliegina sulla torta è il quick resume, feature pubblicizzata massivamente da Microsoft e che torna molto utile per un titolo che permette di giocare “con calma” e che può essere accompagnato da uno degli altri titoli ottimizzati per Xbox Series X disponibili al lancio. Insomma, l’unica esclusiva di peso su console dell’azienda di Redmond – insieme all’indie The Falconeer – non delude le aspettative e riesce a confermare tutti i pregi di questa next-gen.
Gears Tactics non è un semplice spin-off e non è un maldestro tentativo di far sconfinare il franchise verso un altro genere, anzi è l’opposto. Lo strategico a turni che hanno realizzato Splash Damage e The Coalition per Microsoft Game Studios è un capitolo vero e proprio della serie Gears of War con personaggi riconoscibili e carismatici, una trama ben scritta e coinvolgente unita a un motore grafico ben affinato e un gameplay solido e variegato. Poteva essere un titolo superlativo ma alcune lacune, dovute soprattutto alle missioni secondarie monotone e poco incisive e alla mancanza di rigiocabilità tipica del comparto multigiocatore, fanno di Gears Tactics un ottimo titolo che fa ben sperare per l’inizio di un nuovo filone nella serie Gears of War.
Pro
- Trama, personaggi e cinematiche al top!
- Gameplay profondo e appagante
- Dettaglio grafico di ottimo livello
Contro
- Missioni secondarie ripetitive
- Manca una componente multigiocatore